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Wi-Fi in treno: perché non funziona mai e consigli per connettersi

Il Wi-Fi in treno resta una sfida per via della mobilità, della saturazione delle reti e di infrastrutture non sempre adeguate. Ma tra sistemi multioperatore e nuove tecnologie satellitari come Starlink, il futuro promette una connessione più affidabile anche a 300 km/h.

A cura di: Paola Campanelli
A cura di: Esperta di prodotti finanziari, mercati energetici e telefonia
Dopo la laurea in Economia Aziendale e due Master in Copywriting e Comunicazione Digitale, si dedica ora alla scrittura di news specializzate per Segugio.it, oggi parte di Moltiply Group, con cui collabora dal 2014.

linea editoriale Segugio.it
Tempo di lettura 2 minuti
Pubblicato il 21/05/2025
Treno alta velocità sui binari in corsa
Navigare in treno: come funziona davvero il Wi-Fi a bordo

Restare connessi a internet durante un viaggio in treno è ancora oggi, nonostante gli sviluppi tecnologici, un’esperienza discontinua e frustrante. Se infatti da un lato le compagnie ferroviarie promuovono il Wi-Fi come servizio incluso, dall’altro molti passeggeri si ritrovano a dover fronteggiare rallentamenti, perdite di segnale e impossibilità di svolgere attività anche semplici, come leggere le mail o seguire una videoconferenza. Ma perché succede tutto questo? E cosa si sta facendo per migliorare la qualità della connessione a bordo?

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Le sfide tecniche del Wi-Fi ad alta velocità

Garantire una connessione internet stabile su un treno lanciato a oltre 250 chilometri orari non è un compito semplice. I convogli sono in costante movimento tra aree coperte da segnali diversi, che possono appartenere a operatori differenti o a celle geograficamente distanti. Ogni volta che il treno entra o esce da una zona di copertura, avviene il cosiddetto handover, cioè il passaggio da una cella all’altra, che spesso comporta interruzioni o cali di segnale.

Il problema principale del wi-fi in treno

La rete a bordo si basa su ricevitori che aggregano i segnali di più torri cellulari installate lungo il percorso ferroviario. Ma quando il treno attraversa gallerie, viadotti, aree montuose o zone rurali, la copertura diventa instabile o assente. A peggiorare la situazione c’è la richiesta simultanea da parte di decine, se non centinaia, di passeggeri connessi alla stessa rete: la larghezza di banda disponibile, in questi casi, si satura in fretta.

Le infrastrutture contano (e non sempre sono all’altezza)

Molti dei problemi legati al Wi-Fi ferroviario dipendono anche dalla qualità delle reti mobili che servono i tracciati ferroviari. In Italia, soprattutto su alcune linee secondarie, la copertura è ancora discontinua e le infrastrutture poco evolute. Secondo l’Agcom, il 4G copre il 99% della popolazione, ma la copertura effettiva lungo i binari può variare sensibilmente, specialmente nei tratti extraurbani. E anche le linee ad alta velocità, pur essendo tecnologicamente avanzate, soffrono in tratti particolari come tunnel e zone montane.

Tecnologie in evoluzione: da Icomera a Starlink

Negli ultimi anni le aziende del settore stanno investendo in nuove soluzioni. Trenitalia, ad esempio, ha avviato una collaborazione con la svedese Icomera per installare a bordo dei treni un sistema multi-operatore capace di aggregare più reti mobili contemporaneamente, migliorando la resilienza della connessione.

Il futuro, però, guarda oltre le reti terrestri. L’obiettivo è integrare la connettività satellitare direttamente nei convogli. In particolare, l’utilizzo dei servizi di Starlink, la rete satellitare a bassa orbita sviluppata da SpaceX, potrebbe garantire copertura anche nelle aree più isolate. Alcuni operatori, tra cui l’americana Brightline e la giapponese JR East, hanno già avviato sperimentazioni con buoni risultati.

Il Wi-Fi di bordo: come comportarsi

In attesa di una connessione perfetta, i passeggeri possono comunque adottare alcune strategie per ottimizzare l’esperienza. La prima regola è non affidarsi esclusivamente al Wi-Fi del treno: utilizzare la rete dati del proprio smartphone, trasformandolo in hotspot, può essere una soluzione più stabile in molte tratte.

È inoltre consigliabile scaricare in anticipo i documenti di lavoro, i file e i contenuti multimediali di cui si avrà bisogno. Le attività più “pesanti” in termini di dati – come lo streaming HD, le call video o il cloud editing – andrebbero evitate o programmate al di fuori del tempo di viaggio.

Infine, è utile leggere le condizioni del servizio Wi-Fi fornito: spesso i gestori pongono limiti alla larghezza di banda o bloccano certi servizi (streaming, VoIP, gaming) per garantire un minimo di performance condivisa.

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I numeri: quanto è usato il Wi-Fi in treno?

Nonostante i limiti, la domanda di connettività continua a crescere. Secondo un’indagine condotta da Statista, piattaforma globale di dati e business intelligence, nel 2023, circa il 65% dei viaggiatori europei in treno afferma di voler accedere al Wi-Fi durante il viaggio, e il 40% dichiara che una buona connessione può influenzare la scelta della compagnia ferroviaria. In Italia, il traffico dati su treni ad alta velocità è cresciuto del 30% negli ultimi due anni, segno che la connettività è sempre più considerata un servizio essenziale.

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