Truffe luce e gas: come difendersi nel mercato libero dell’energia
Sapere come riconoscere una truffa, adottare buone pratiche di verifica e segnalare prontamente i tentativi di frode, sono comportamenti essenziali per tutelare la propria sicurezza e quella dei propri cari. Vediamo quali sono le pratiche più diffuse e come riconoscerle.

La liberalizzazione del mercato dell’energia, con la fine del regime di maggior tutela, ha portato milioni di italiani a scegliere autonomamente il proprio fornitore di luce e gas. Se da un lato questo passaggio favorisce la concorrenza e potenzialmente migliori offerte, dall’altro ha aperto la strada a nuovi rischi, tra cui un aumento significativo delle truffe. Secondo uno studio recente dell’ARERA, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, il 20% dei contratti viene attivato dopo contatti non sollecitati, come telefonate o visite a domicilio.
Le tecniche più diffuse: dallo spoofing al furto d'identità
Sapere come riconoscere una truffa, adottare buone pratiche di verifica e segnalare prontamente i tentativi di frode sono comportamenti essenziali per tutelare la propria sicurezza e quella dei propri cari. Vediamo allora quali sono le pratiche più diffuse e come riconoscerle.
Uno dei metodi più frequenti per raggirare i consumatori è lo spoofing, una tecnica che consente ai call center fraudolenti di mascherare il numero da cui chiamano, facendolo apparire come appartenente a un operatore ufficiale. I truffatori si presentano spesso come incaricati del distributore locale o di enti pubblici, e in molti casi conoscono già alcune informazioni sulla fornitura del cliente, rendendo la truffa più credibile.
Altrettanto frequente è la visita di falsi agenti a casa delle vittime con la scusa di controllare il contatore o proporre un cambio di offerta "obbligatorio".
In realtà, nessuna norma impone il cambio di fornitore e l’attivazione di un nuovo contratto non può avvenire senza il consenso esplicito dell’intestatario.
Chi sono le vittime più esposte
Sebbene chiunque possa cadere nella trappola di una truffa ben orchestrata, le persone più vulnerabili sono spesso gli anziani e coloro che vivono soli. La visita improvvisa di un sedicente tecnico, ad esempio, può rappresentare una scusa per accedere all'abitazione e compiere furti o raccogliere dati sensibili. Questa modalità è più frequente nei piccoli centri e nelle zone dove l'accesso alle informazioni digitali è più limitato.
I segnali d’allarme da riconoscere subito
Ci sono alcuni particolari che possono aiutare a distinguere un contatto legittimo da una truffa. Tra i più comuni:
- l'annuncio di un cambio di contratto "obbligatorio";
- la richiesta del codice POD o PDR, essenziali per attivare forniture;
- la richiesta del codice IBAN del conto corrente;
- la mancanza di documentazione ufficiale;
- l'insistenza o la fretta nel concludere la proposta;
- la visita non programmata di un tecnico o di un agente.
Come difendersi: consigli pratici
Il primo passo è evitare di sottoscrivere offerte proposte al telefono o a domicilio senza averle prima verificate. Ogni comunicazione ricevuta dovrebbe essere confrontata con i dati presenti sul sito ufficiale del proprio fornitore o attraverso il numero verde ufficiale.
In secondo luogo, è fondamentale non fornire mai dati personali o bancari se non si ha la certezza dell'identità dell'interlocutore. Anche il semplice codice POD o PDR può essere utilizzato per attivare un nuovo contratto all'insaputa dell'utente.
Inoltre, in caso di visita a domicilio, è sempre consigliabile richiedere un tesserino identificativo, contattare il servizio clienti del proprio fornitore e, se si hanno dubbi, rifiutare qualsiasi proposta. Nessun agente è autorizzato a entrare in casa senza appuntamento o preavviso ufficiale.
Cosa fare in caso di truffa
Se si scopre di essere stati vittime di una truffa, è bene agire rapidamente. Le prime azioni da intraprendere sono:
- contattare il proprio fornitore per verificare eventuali attivazioni non richieste;
- segnalare quanto accaduto all’ARERA e all’Antitrust;
- inoltrare denuncia presso le autorità competenti;
- in caso di addebiti bancari non autorizzati, richiedere subito il blocco tramite la propria banca.
Ricordiamo che la legge consente sempre di revocare un contratto attivato con mezzi ingannevoli entro 14 giorni. Tuttavia, la rapidità nella segnalazione può fare la differenza tra una semplice procedura di annullamento e una lunga controversia legale.
Educazione e vigilanza come strumenti
Le istituzioni e i fornitori di energia stanno intensificando le campagne informative per aiutare i consumatori a riconoscere e prevenire le truffe, con l’obiettivo di creare una cultura della consapevolezza dove l'informazione corretta diventi la prima linea di difesa.
Anche la tecnologia può dare un contributo: applicazioni di gestione delle forniture, strumenti di autenticazione dei numeri in entrata e sistemi di monitoraggio delle bollette sono tutti strumenti utili per ridurre il rischio.
In un mercato sempre più digitale e competitivo, fatto di offerte numerose e spesso complesse, proteggere i dati personali e mantenere alta l’attenzione diventa una priorità per tutti.
Le offerte luce e gas del momento
SOCIETA' | PREZZO ENERGIA | PREZZO GAS | COSTO |
---|---|---|---|
Argos | F1: 0,129; F2: 0,140; F3: 0,118 €/kWh | 0,424 €/Smc | 96,03 € al mese |
Sorgenia | F1: 0,127; F2: 0,137; F3: 0,116 €/kWh | 0,479 €/Smc | 99,16 € al mese |
wekiwi | 0,124 €/kWh | 0,450 €/Smc | 101,88 € al mese |
Octopus Energy | 0,119 €/kWh | 0,419 €/Smc | 102,10 € al mese |
NeN | 0,129 €/kWh | 0,460 €/Smc | 102,32 € al mese |
Sorgenia | 0,096 €/kWh | 0,420 €/Smc | 102,76 € al mese |
Engie | 0,122 €/kWh | 0,451 €/Smc | 103,07 € al mese |
Illumia | 0,119 €/kWh | 0,439 €/Smc | 103,11 € al mese |
A2A Energia | 0,128 €/kWh | 0,490 €/Smc | 104,35 € al mese |
Iren | 0,099 €/kWh | 0,390 €/Smc | 105,34 € al mese |
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