Transizione energetica in Italia: le sfide per il futuro
Nel 2023 l'Italia ha consumato il 19,5% della sua energia da fonti rinnovabili, un dato che la colloca al 18° posto nella classifica dei 27 Paesi dell'Unione europea. Sebbene ci sia una leggera crescita rispetto agli anni precedenti, il Paese resta sotto la media europea, che si attesta al 24,5%.

Il nostro Paese sta vivendo un periodo cruciale nella sua transizione energetica, con un crescente impegno nell’adozione di fonti rinnovabili, ma il cammino verso una piena sostenibilità è ancora lungo. Nel 2023 il consumo di energia da fonti rinnovabili nel nostro Paese è rimasto sotto la media europea, collocando l'Italia al 18° posto nella classifica dei 27 Paesi dell'Unione Europea.
Nonostante i progressi, l'Italia è dunque ancora lontana dal raggiungere gli ambiziosi obiettivi fissati per il 2030. Sebbene la produzione di energia verde stia crescendo rapidamente, è chiaro che saranno necessari ulteriori sforzi per integrare queste fonti in modo efficiente nella rete nazionale e raggiungere gli obiettivi europei di decarbonizzazione.
Vediamo allora i dati più recenti, analizzando il consumo, la produzione e gli aiuti europei destinati a sostenere l’Italia nella sua transizione energetica.
Italia al 18° posto in Europa per il consumo di energia rinnovabile
Nel 2023 l'Italia ha consumato il 19,5% della sua energia da fonti rinnovabili, un dato che la colloca al 18° posto nella classifica dei 27 Paesi dell'Unione europea. Sebbene ci sia una leggera crescita rispetto agli anni precedenti, il Paese resta sotto la media europea, che si attesta al 24,5%. Questo dato è inoltre ancora lontano dall'obiettivo fissato dall'Ue per il 2030, che prevede che il 42,5% dell'energia consumata derivi da fonti rinnovabili: obiettivo che richiederebbe un incremento medio annuale di 2,6 punti percentuali per ogni anno che ci separa dal 2030.
La Svezia un modello da seguire per il consumo di energia rinnovabile
È la Svezia il Paese europeo che ha raggiunto il più alto livello di consumo di energia rinnovabile, con ben il 66,3% del suo fabbisogno energetico soddisfatto da fonti verdi nel 2023, primato dovuto principalmente all'uso di biocarburanti solidi, energia idroelettrica ed eolica. Anche la Finlandia e la Danimarca si posizionano ai vertici della classifica, con il 50,7% e il 44,9% rispettivamente, grazie a politiche simili che puntano su biocarburanti e rinnovabili come l'eolico e l'idroelettrico.
In questa graduatoria, l'Italia si trova molto indietro rispetto alle nazioni leader, con una quota decisamente più bassa di energia verde rispetto a Paesi come la Spagna (24,8%) e la Francia (22,2%). La bassa percentuale di rinnovabili nel mix energetico italiano evidenzia la necessità di accelerare il processo di transizione verso un sistema energetico più sostenibile.
Il settore della produzione di energia rinnovabile in Italia
Se il consumo di energia rinnovabile resta limitato, la produzione in Italia ha registrato una crescita significativa negli ultimi anni. Nel primo semestre del 2024 è di fatto aumentata del 27,3%, trainata in particolare dall'energia idroelettrica (+64,8%) e, in misura minore, dal fotovoltaico e dall'eolico. A metà anno, la capacità rinnovabile installata ha visto un incremento del 41% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, con un aumento di circa 3.691 MW.
Questo incremento non solo dimostra la volontà di investire nelle energie pulite, ma ha anche contribuito a soddisfare il 43,8% della domanda, un record storico per l'Italia.
Il ruolo degli aiuti dall'Unione Europea per la transizione energetica
Un aspetto fondamentale del piano di sviluppo delle rinnovabili in Italia è rappresentato dagli aiuti pubblici, che svolgono un ruolo cruciale nel supportare la costruzione di nuove infrastrutture. Nel dicembre 2023 la Commissione Europea ha approvato un regime di aiuti di Stato per un valore di 9,7 miliardi di euro, destinato a sostenere la produzione di energia rinnovabile in Italia. Questo finanziamento è destinato a progetti che comprendono l'eolico onshore, il fotovoltaico, l'idroelettrico e le tecnologie legate ai gas residuati dai processi di depurazione.
Il supporto europeo mira a generare una capacità aggiuntiva di 17,65 GW di energia elettrica rinnovabile, contribuendo così al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione e transizione energetica. Gli impianti dovranno entrare in funzione entro 36 mesi dalla concessione dell'aiuto, accelerando i tempi di realizzazione e diffusione delle energie pulite.
Gli aiuti verranno erogati tramite una procedura di gara trasparente, in cui i beneficiari presenteranno un'offerta relativa alla tariffa incentivante necessaria per realizzare ciascun progetto. L'incentivo assumerà la forma di un contratto bidirezionale per differenza, che prevede il pagamento di una tariffa incentivante per ogni kWh di energia prodotta e immessa nella rete. Questo tipo di contratto garantirà una copertura finanziaria a lungo termine, con la tariffa che sarà versata per un periodo di 20 anni.
Un aspetto interessante del sistema di aiuti è che, in caso di riduzione della produzione o di prezzi negativi dell'energia sul mercato, l'incentivo sarà calcolato sulla produzione potenziale invece che su quella effettiva, approccio che aiuterà a mantenere la sostenibilità finanziaria dei progetti anche in contesti di volatilità del mercato energetico.
Le sfide per l'Italia: accelerare la transizione energetica
Nonostante i segnali positivi nella produzione di energia rinnovabile, l'Italia si trova ancora davanti a una serie di sfide da superare. L'obiettivo di raggiungere il 42,5% di energia rinnovabile entro il 2030 richiederà uno sforzo notevole da parte di tutti i settori coinvolti, a partire dalla politica energetica nazionale fino alla gestione delle infrastrutture. Sebbene la crescita della capacità rinnovabile sia incoraggiante, è fondamentale che l'Italia acceleri il processo di decarbonizzazione e riduca ulteriormente la dipendenza dalle fonti fossili.
Inoltre, la transizione energetica non riguarderà solo l'aumento della produzione di energia verde, ma anche la gestione più efficiente delle risorse. La sfida sarà quella di garantire un'integrazione efficace delle energie rinnovabili nella rete nazionale, migliorando la capacità di stoccaggio e la flessibilità della rete elettrica. Soltanto con un sistema energetico più resiliente sarà possibile affrontare le sfide della sostenibilità a lungo termine.
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