Telefonia: continua la crescita del traffico dati, ecco perché può essere un problema
La crescita continua del traffico dati rappresenta un problema non di poco conto per l'infrastruttura Internet, sia cablata che mobile. Il boom registrato in questi ultimi anni potrebbe portare a un vero e proprio punto di rottura in futuro, ecco cosa sta succedendo.

Il mondo delle telecomunicazioni sta cambiando radicalmente. Nel corso degli ultimi anni, infatti, si è registrato un vero e proprio boom per il traffico dati delle reti di telefonia mobile, spinto da un utilizzo in forte crescita da parte degli utenti. Successivamente è arrivata la rivoluzione dell’intelligenza artificiale che ha portato a un ulteriore carico sulle reti che regolano la trasmissione di dati su scala globale. Questa crescita continua può rappresentare un problema rilevante per il futuro del settore delle telecomunicazioni. La conferma arriva da una ricerca realizzata da Ciena e Heavy Reading e che ha coinvolto 77 communications service provider (CSP).
Chi sono i CSP?
Nella definizione di CSP rientrano i vari operatori telefonici e Internet che si occupano di fornire servizi di connettività ai clienti finali (privati e aziende) ma anche di gestire un’infrastruttura di rete (cablata o wireless). Le aziende che rientrano in questa categoria saranno chiamate ad affrontare un aumento del traffico dati dovuto al crescente utilizzo dell’intelligenza artificiale. Si tratta di una questione che coinvolge non solo il mercato globale ma anche, più nel dettaglio, il mercato italiano.
Cosa sta succedendo
Secondo i risultati dello studio, riportati da corrierecomunicazioni.it, i CSP si aspettano una crescita importante della quota dovuta all’AI sul traffico dati totale delle reti Internet. Quasi la metà del campione si aspetta che tale quota arriverà almeno al 30% del traffico complessivo entro il 2027 mentre per il 18% si arriverà addirittura a più della metà del traffico complessivo. Le stime per le reti a lunga distanza, che mettono in collegamento città, data center e regioni cloud, prevedono un peso ancora maggiore per l’AI sul traffico totale. Il trend è chiaro: l’intelligenza artificiale richiede una mole enorme di dati e la crescita del suo utilizzo non può che mettere sotto pressione le reti Internet. Per gli operatori, viene evidenziato dallo studio, si tratta di un’opportunità importante con la domanda da parte delle aziende che crescerà proprio a causa della necessità di supportare il maggior utilizzo dell’AI.
Un problema per le reti?
Secondo quanto evidenziato dal rapporto, nel giro di pochi anni sarà possibile verificare se i CSP sono realmente preparati all’impatto che l’intelligenza artificiale potrà avere sul traffico Internet e sulle reti. Nel giro di 1-2 anni, quando il peso dell’AI avrà raggiunto una quota molto maggiore rispetto a quella attuale, le infrastrutture saranno chiamate a sostenere uno sforzo importante. Per i CSP potrebbe, quindi, essere necessario accelerare gli investimenti e puntare su un aggiornamento delle reti in fibra ottica in modo da poter sostenere un possibile aumento significativo del traffico Internet.
Cosa potrebbe succedere?
Una crescita repentina e non prevista del traffico dati può mettere in difficoltà l'infrastruttura di rete a livello globale oppure a livello locale (in particolare in aree in cui la capacità della rete è limitata). Per scongiurare un'ipotesi di questo tipo è necessario, da parte dei CSP, valutare in anticipo gli scenari futuri e adeguare le reti di conseguenza. Con l'AI, però, c'è il rischio che la crescita del traffico avvenga in modo troppo rapido per poter aggiornare in tempo le reti.
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