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Telefonia, arrivano le tariffe indicizzate all'inflazione: interviene AGCOM

Non solo le rimodulazioni tariffarie messe in campo a inizio anno. Oggi i clienti del settore della telefonia fissa e mobile si ritrovano anche a fare i conti con le tariffe indicizzate all'inflazione, che prevedono un adeguamento periodico del canone mensile in base all'andamento dell'inflazione.

A cura di: Tiziana Casciaro
A cura di: Esperta di prodotti finanziari, mercati energetici e telefonia
È una giornalista che si occupa prevalentemente di attualità, finanza e risparmio: collabora con Segugio.it, trattando di prestiti, mutui, mercati energetici e telefonia.

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Tempo di lettura 3 minuti
Aggiornato il 13/04/2023
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Telefonia, arrivano le tariffe indicizzate all'inflazione

Anche il mondo della telefonia fa i conti con l’inflazione. L’aumento dei prezzi al consumo si fa sentire in ogni settore. A inizio anno già alcuni operatori hanno avviato delle rimodulazioni tariffarie, che hanno comportato un aumento del canone.

Nel comparto della telefonia mobile i rincari sono stati messi a segno da parte di TIM (+2 euro al mese per alcuni già clienti), WindTre (+2 euro al mese) e PosteMobile (+1 euro al mese). Sul fronte della telefonia fissa le rimodulazioni hanno invece interessato i clienti Fastweb (fino a +5 euro al mese), TIM (+2 euro al mese) e Vodafone (+1,99 euro al mese).

Il rialzo dei costi tariffari ha riguardato per il momento solo coloro che erano già clienti, mentre non sono stati coinvolti i nuovi clienti. Dall’Osservatorio di inizio 2023, infatti, risulta che il canone medio delle offerte di telefonia mobile è al minimo storico. Basso anche il canone medio delle offerte internet casa. È chiaro che, in caso di modifiche unilaterali dei contratti, gli operatori sono tenuti a informare i clienti con un certo preavviso. Inoltre, i consumatori possono esercitare il diritto di recesso, anche con passaggio ad altro operatore.

A marzo scorso, così come si apprende da AGCM, mediante il bollettino N.11, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha sanzionato TIM per 2,1 milioni di euro per aver attivato a una parte della sua clientela – senza preavviso – un servizio opzionale aggiuntivo a pagamento: più Giga a fronte di un aumento fino a 2 euro al mese. Avviata anche un’istruttoria su WindTre per un duplice messaggio SMS inviato alla propria clientela, sempre nella logica di modifiche dell’offerta e di contestuale aumento tariffario.

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Cosa sono le tariffe indicizzate?

Gli incrementi di inizio anno sulle tariffe per i già clienti non sono l’unica novità di questo mondo. Oggi si fanno spazio le tariffe indicizzate all’inflazione che prevedono un adeguamento del canone mensile in base all’andamento dell’inflazione. Al momento sono due gli operatori ad aver introdotto questo nuovo meccanismo: si tratta di WindTre e TIM, sia per tariffe verso già clienti che verso nuovi, e sia su rete fissa che su mobile.

Il meccanismo di indicizzazione viene applicato in maniera differente da TIM e WindTre. In entrambi i casi si fanno i conti con un aggiornamento annuale del canone mensile: TIM segue, però, l’andamento dell’indice IPCA (Indice dei Prezzi al Consumo Armonizzato per i paesi dell’UE). WINDTRE, invece, prende come riferimento l’indice FOI (Indice dei prezzi al consumo per le Famiglie di Operai ed Impiegati).

Tutti e due gli operatori non considerano l’effetto di un eventuale tasso di inflazione negativo. Sì al rialzo del canone, dunque, ma non a un ribasso. Non si terrà conto di eventuali valori negativi. TIM comunica che la prima variazione annuale del costo mensile delle offerte partirà il primo aprile 2024, con riferimento al valore dell’IPCA rilevato per l’anno solare 2023, aumentato del suddetto coefficiente fisso di maggiorazione di 3,5 punti percentuali, e si ripeterà ogni anno successivo, considerando il valore dell’indice IPCA rilevato dall’ISTAT per l’anno solare precedente.

Cosa stabilisce la nuova delibera AGCOM

In seguito alla riunione dello scorso 4 aprile, il Consiglio dell'AGCOM ha approvato una nuova delibera che fissa le linee guida per le tariffe indicizzate all'inflazione. Regole che gli operatori saranno tenuti a rispettare:

  • Gli utenti che hanno un contratto già in essere devono esprimere il consenso per accettare l'introduzione del meccanismo di indicizzazione. Tocca ai consumatori, dunque, dare il proprio assenso in caso di tariffa già attiva.
  • Gli operatori hanno l'obbligo di informare i clienti e di seguire l'andamento di un indice oggettivo dei prezzi al consumo definito da un ente pubblico.
  • Il canone viene adeguato non prima di 12 mesi dall'attivazione. Dal momento che non si tratta di una rimodulazione, non scatta in questo caso il diritto di recesso senza costi e penali.

I clienti, prima di attivare una nuova offerta, ben consapevoli delle nuove regole e informati dagli operatori della presenza di un meccanismo di indicizzazione del canone, potranno fare una valutazione completa ed esaminare i pro e i contro di queste soluzioni tariffarie.

I contratti di telefonia fissa e mobile già attivi non dovrebbero presentare invece alcuna modifica. Ma se l'operatore dovesse puntare a introdurre il meccanismo di indicizzazione in base all'inflazione, sarà il consumatore a dover esprimere il proprio consenso o a decidere di cambiare operatore senza costi. In tali casi infatti può essere esercitato il diritto di recesso perché si tratta di contratti già attivi.

Le previsioni per il 2024

Vediamo allora cosa accadrà nel 2024 nell’ipotesi di un tasso di inflazione pari a quello attuale, prendendo in considerazione il canone delle tariffe indicizzate all’inflazione di TIM e WindTre, attualmente disponibili per i nuovi clienti. Calcolare l’aumento effettivo non sempre è possibile perché dipende dal tipo di tariffa e dall’operatore.

Dopo l’aggiornamento il canone mensile dell’offerta TIM 5G Power Smart passerebbe comunque da 14,99 a 16,49 euro con un aumento annuale della spesa pari a +18 euro. Il canone mensile dell’offerta Di Più Full di WindTre passerebbe da 14,99 euro a 16,45 euro con un aumento annuale della spesa di +17,52 euro.

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