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Telefonate moleste: cosa fare dopo il flop del registro delle opposizioni

Un nuovo tentativo di stoppare le telefonate moleste. Il Garante per la privacy ci riprova dopo il flop delle passate iniziative in questo campo, compresa la riforma tanto attesa relativa al registro delle opposizioni, che pure era stato sbandierato come una svolta.

Pubblicato il 27/12/2022
cuffie di un operatore
Registro delle opposizioni: cosa fare se non funziona

Anche questa volta gli interventi regolamentari non si sono mostrati sufficienti a contrastare il fenomeno delle telefonate moleste. Così il Garante per la protezione dei dati personali ha attivato un nuovo servizio telematico che nelle intenzioni dovrebbe riuscire ad arrivare laddove hanno fallito i precedenti tentativi.

Come segnalare

Compilando il modello disponibile al seguente indirizzo: Servizi.gpdp.it/diritti/s/segnalazione-telefonate-indesiderate, è possibile segnalare la ricezione di chiamate promozionali effettuate con sistemi automatizzati (voce preregistrata) o con l’intervento di un operatore. La segnalazione deve riguardare un solo titolare (il soggetto nel cui interesse è effettuata la promozione), ma possono essere inserite segnalazioni relative a più chiamate.

La segnalazione può riguardare anche la ricezione di telefonate mute, ovvero chiamate quali la persona contattata, dopo aver sollevato il ricevitore, non sente nulla dall’altra parte. Questo fenomeno, in forte crescita, deriva dal fatto che spesso le società di call center prendono commesse superiori alle loro possibilità e quindi fanno partire altre telefonate dagli stessi operatori mentre sono ancora impegnati al telefono con un altro cliente, in modo da far risultare che il tentativo di chiamata sia stato effettuato.

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Il registro delle opposizioni

Il nuovo servizio promosso dal Garante è l’ennesimo tentativo di contrastare il telemarketing indesiderato, laddove tutte le strade fin qui seguite non hanno portato i risultati attesi. Compresa la riforma del Registro pubblico delle opposizioni, gestito dalla Fondazione Ugo Bordoni, che consente agli utenti di esprimere il proprio diniego a essere disturbato non solo da aziende a cui non ha mai prestato il proprio consenso, ma anche da quelle a cui lo aveva accordato in precedenza.

Le pratiche scorrette

Fin qui le regole generale perché nella pratica, come molti avranno avuto modo di verificare personalmente, lo schema non funziona. Secondo un’indagine condotta da Federconsumatori, il 98,5% degli utenti che ha iscritto il proprio numero di telefono al Registro continua a ricevere telefonate indesiderate, comprese quelle dei call center che provano a vendere contratti di gas ed energia elettrica, società di trading online. Senza dimenticare i diffusi tentativi di truffa che giocano la carta del sensazionalismo, ad esempio promettendo rendimenti mirabolanti da investimenti di nicchia.

L’evoluzione

Il Registro delle opposizioni nasce nel 2010 come database che contiene i numeri di telefono sia fissi, sia da cellulare (dal 25 luglio 2022) di persone che hanno espresso la volontà di non essere contattate da società che propongono vendite al telefono di qualunque genere.

Per capire il livello di esasperazione dei cittadini, basti pensare che nella prima giornata di estensione del servizio ben 250mila cittadini hanno dichiarato di non voler essere disturbati da telefonate di marketing aggressivo. In totale i cittadini iscritti sarebbero circa 2 milioni. Secondo Federconsumatori, sebbene il 58,9% degli intervistati abbia dichiarato di aver iscritto al Registro il proprio numero di cellulare, il 39,9% di aver registrato sia la linea fissa sia la mobile e il 2,2% di aver dichiarato solo il numero fisso, tutti concordano nel non essere riusciti a ottenere il blocco delle telefonate indesiderate.

Il problema nasce dal fatto che molte chiamate partono da call center esteri, che pertanto aggirano la normativa italiana. Ora il nuovo tentativo di contrasto da parte del Garante per la privacy, ma le speranze di una svolta paiono ridotte.

Intanto il PD ha annunciato la presentazione di una proposta di legge, ispirata al modello adottato in Olanda e Repubblica ceca, che prevede il divieto di effettuare telefonate di natura commerciale verso numeri telefonici fissi o mobili appartenenti a soggetti che non abbiano preventivamente fornito il loro consenso a ricevere tali comunicazioni. Le prossime settimane diranno se questa volta si riuscirà laddove si è fallito finora.

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A cura di: Luigi dell'Olio

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