Musk punta sulla telefonia mobile: SpaceX investe 17 miliardi di dollari
In un futuro prossimo, Starlink non sarà più solo un operatore di connessioni satellitari, ma un player della telefonia mobile. Questa è la nuova sfida di Elon Musk, che tramite SpaceX ha investito 17 miliardi di dollari per l'acquisizione di reti wireless.

A quanto pare, nemmeno la conquista dello spazio basta a placare la sete di conquiste di Elon Musk. SpaceX, l'azienda aerospaziale fondata dall'imprenditore sudafricano, ha effettuato un grosso investimento in reti wireless con l'obiettivo di diventare un punto di riferimento nel campo della telefonia mobile: cosa si cela dietro a questa operazione?
SpaceX alla conquista dello spazio (e degli smartphone)
Con un annuncio ufficiale, Musk ha chiarito che SpaceX ha acquistato frequenze wireless per 17 miliardi di dollari da EchoStar, azienda di telecomunicazioni americana. L'obiettivo è di quelli ambiziosi: trasformare Starlink, che al momento è un servizio di connettività satellitare, in un operatore mobile che punta a competere con gli altri top player del settore a livello globale.
L'operazione è considerabile una sorta di evoluzione della strategia già messa in atto dalla società di Musk. Difatti, Starlink è già attiva nella proposta di soluzioni di connettività veloce in zone rurali e difficili da raggiungere. Negli Stati Uniti, grazie a un accordo con T-Mobile, tra i servizi offerti c'è anche la messaggistica di emergenza in aree sprovviste di copertura. Ora però l'asticella si alza ulteriormente, con l’obiettivo di offrire pacchetti di connettività integrata, sia domestica che mobile. Intervenuto durante il podcast All-In, lo stesso Musk ha spiegato: “Il risultato sarà che potrete guardare video ovunque dal vostro telefono”.
I particolari pratici e le incognite dell’iniziativa
Dopo gli annunci, viene il momento delle implicazioni pratiche. Per portare Starlink a competere nel mercato della telefonia mobile saranno necessari almeno due anni, durante i quali verrà effettuato l'aggiornamento dei chipset degli smartphone e il lancio di satelliti di nuova generazione.
Al di là degli aspetti tecnici, altri elementi importanti da analizzare sono quelli legati alle conseguenze di natura economica di questa operazione. Brendan Carr, commissario della FCC americana (l’agenzia che ha il controllo delle comunicazioni telefoniche), si dimostra piuttosto ottimista. Paolo Pescatore, analista di PP Foresight, cerca invece di espandere il raggio dell’analisi: “È una buona notizia per i consumatori, ma servono investimenti enormi in un momento di margini stretti e utenza poco disposta a spendere di più”.
Se si guarda agli investimenti effettuati dai giganti americani del settore (Verizon, AT&T e T-Mobile), si comprende che la spesa da sostenere per SpaceX è davvero ingente; ciò vale soprattutto per la costruzione di reti terrestri, necessarie per gestire la densità di traffico delle metropoli più grandi.
Capire come venire a capo di questo problema sembra essere un rompicapo alquanto complesso da risolvere persino per Musk, uno degli uomini più ricchi del mondo. Che però potrebbe avere già una soluzione, ovvero inglobare i suoi avversari. Alla domanda legata a una possibile acquisizione di un player di rilevanza mondiale come Verizon, l’imprenditore ha risposto con uno sprezzante: “Non è da escludere”.
In attesa di SpaceX, come risparmiare con lo smartphone?
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