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Slitta il passaggio obbligatorio al libero mercato dell’energia

Fino a qualche giorno fa il passaggio obbligatorio al libero mercato dell’energia era stato fissato per il primo gennaio del 2022. Un emendamento al decreto Milleproroghe ha rinviato il termine al 2023. Intanto, se non si è soddisfatti della propria tariffa, basta confrontare le migliori offerte.

A cura di: Paola Campanelli
A cura di: Esperta di prodotti finanziari, mercati energetici e telefonia
Dopo la laurea in Economia Aziendale e due Master in Copywriting e Comunicazione Digitale, si dedica ora alla scrittura di news specializzate per Segugio.it, oggi parte di Moltiply Group, con cui collabora dal 2014.

linea editoriale Segugio.it
Tempo di lettura 2 minuti
Pubblicato il 02/03/2021
Slitta il passaggio obbligatorio al libero mercato dell’energia

È quasi deciso il rinvio al 2023 della fine del servizio di maggior tutela dell’energia elettrica e del gas. Un emendamento contenuto nel nuovo testo del decreto Milleproroghe è stato votato dalle commissioni Affari Costituzionali e Bilancio ed è ora in attesa di esame al Senato.

Una storia lunga quella che stabilisce la fine del servizio di maggior tutela per gli utenti del servizio elettrico, da quando nel 1999 il Decreto Bersani, che recepiva le direttive europee in materia, ha dato il via al mercato libero dell’energia. Solo nel 2007 la liberalizzazione è diventata effettiva, offrendo ai consumatori di poter scegliere se restare nel servizio di maggior tutela o passare al mercato libero delle tariffe.

Differenza tra mercato libero e tutelato

Il servizio di fornitura di luce e gas è regolato da due mercati. Il primo è quello più antico, definito servizio di maggior tutela e regolato dalle condizioni stabilite da Arera, l’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente. L’alternativa per l’utente è scegliere il mercato libero, costituito da una pluralità di operatori con un’offerta che si basa sui principi della concorrenza, e per questo caratterizzato da promozioni e servizi aggiuntivi rispetto alla mera fornitura.

Alla fine del 2020 la percentuale di utenti dell’energia elettrica in regime di maggior tutela era il 47,7%, contro il 52,1% di chi invece si trovava nel mercato libero. Leggermente diversi i numeri del mercato libero del gas, che vedeva invece il 58,6% dei consumatori nel mercato libero.

La differenza più importante tra i due regimi di fornitura sono i prezzi: nel caso del mercato tutelato, sono fissati dall’Autorità e comunicati ogni tre mesi. Inoltre sono soggetti a variazioni continue, perché diretta conseguenza degli andamenti del mercato all’ingrosso dell’energia.

Nel mercato libero il prezzo praticato dal gestore o distributore deriva da precise politiche commerciali e tiene conto non solo del costo della materia prima, ma anche di una serie di altri servizi offerti insieme alla fornitura della luce o del gas.

Cosa accade con il passaggio al libero mercato

Fino a qualche giorno fa il passaggio obbligatorio al libero mercato dell’energia era stato fissato per il primo gennaio del 2022. Secondo le ultime disposizioni, il consumatore che per quella data non avesse provveduto ad effettuarlo, sarebbe stato assegnato a un fornitore del mercato libero attraverso un’asta secondo i principi del “servizio di salvaguardia”.

Nessuna interruzione di fornitura è infatti prevista per chi si attarda ad effettuare il passaggio, ma solo una temporanea assegnazione, perché in seguito ognuno può scegliere liberamente il suo gestore.

Ora che il termine del servizio di maggior tutela è stato rinviato ancora al 2023, si ha più tempo per cercare la tariffa più conveniente. Il modo migliore è affidarsi a un comparatore che mette a confronto le migliori offerte luce e le migliori offerte gas dei principali operatori sul mercato. E se non si è ancora soddisfatti, Segugio.it consente di richiedere un preventivo personalizzato, in base alle tue specifiche esigenze di spesa e abitudini di consumo.

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mercato libero energia luce gas

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