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Il cambio fornitore in 24 ore slitta al 2026: i motivi del ritardo

La procedura di cambio fornitore, che doveva partire il 1° gennaio 2026, ora è stata posticipata al prossimo anno senza una data precisa. Scopriamo il perché di questo rinvio e cerchiamo di ipotizzare come cambierà il mercato energetico con lo switch rapido.

A cura di: Francesco Ursino
A cura di: Esperto di mercati energetici e telefonia
Laureato in Economia Aziendale e Marketing, scrive contenuti per il web, contribuendo alla crescita di aziende e realtà editoriali di tutta Italia. Collabora con Segugio.it dal 2019.

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Tempo di lettura 2 minuti
Pubblicato il 14/10/2025
lampadina e fornello del gas
Il cambio fornitore in 24 ore non entrerà in vigore da inizio 2026.

Il decreto legislativo di attuazione della direttiva “Disegno del mercato” è stato approvato nei giorni scorsi in via preliminare dal Consiglio dei ministri. Il provvedimento, proposto dal Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica, include diversi interventi, come nuovi obblighi per i fornitori e maggiori diritti per i clienti.

Spulciando i dettagli del testo, però, emerge anche una brutta sorpresa: la procedura di cambio operatore in 24 ore, che sarebbe dovuta scattare a partire dal prossimo 1° gennaio 2026, potrebbe essere rinviata a data da destinarsi. Cerchiamo di fare il punto per capirci di più.

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Stop al cambio fornitore in 24 ore? Le ultime

Lo scorso mese di agosto, il cambio fornitore in 24 ore per le utenze luce veniva dato quasi per certo (per il gas i tempi sono più lunghi). Bisognava attendere solo alcuni passaggi tecnici, legati all'approvazione di una apposita delibera di ARERA.

Invece, il nuovo decreto voluto dal Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica ora cambia le carte in tavola intervenendo sull’articolo 7 del decreto 210. Si tratta della fonte che introduceva la velocizzazione della tempistica del cambio di fornitore per allineare l'Italia alle richieste dell'Unione Europea. La variazione effettuata è piccola ma sostanziale: al posto di “1° gennaio 2026”, la data inizialmente prevista, ora si parla solo di un generico “entro il 2026”. Il che significa che per assistere all'attuazione di questa iniziativa potrebbero passare solo alcune settimane o, nel peggiore dei casi, diversi mesi.

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Perché questo ritardo?

In assenza di spiegazioni ufficiali, risulta complesso capire il perché di questo improvviso rinvio della procedura di cambio fornitore in 24 ore. La previsione più probabile è che alcune delle difficoltà già evidenziate nei mesi scorsi si siano rivelate più complesse da superare del previsto. Uno dei nodi critici riguardava le osservazioni avanzate dalle società del mercato energetico, preoccupate dalla possibilità che gli utenti effettuino continui passaggi di operatore, creando così un caos amministrativo difficile da limitare.

Allo stesso tempo, è plausibile che la grande mole di dati che deve essere gestita dal Sistema Informativo Integrato debba essere ancora ottimizzata e messa appunto per il nuovo regime.

Quale sarà l'impatto di questa riforma?

Che venga attivata a inizio 2026 oppure più in là nel tempo, una cosa è certa: l’opportunità di cambiare fornitore in 24 ore modificherà gli equilibri del mercato energetico. La cosa interessante è capire se ciò rappresenterà o meno un vantaggio per gli utenti. Da una parte, poter continuamente cercare offerte adatte alle proprie necessità dovrebbe portare a un vantaggio cospicuo in bolletta. Dall'altra, i maggiori costi amministrativi a carico delle società di vendita potrebbero portare a un incremento delle tariffe, difatti annullando i possibili benefici.

In attesa di scoprire quali saranno gli sviluppi, l'invito è comunque quello di monitorare le migliori offerte luce e gas delle aziende partner di Segugio.it per scoprire tariffe che si avvicinano alle proprie abitudini di consumo.

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