Roaming Like at Home: come funziona nel 2025 e le novità per il 2026
Si rafforza sempre di più il programma Roaming like at home, che prevede l'azzeramento dei costi per i servizi mobili nei territori UE. Dal 2026, anche l'Ucraina dovrebbe beneficiare ufficialmente di questa iniziativa. Il Regno Unito, invece, si prepara a uscire.

Nei giorni in cui si festeggiano i primi otto anni del roaming europeo, la Commissione Europea riflette sull’iniziativa Roaming at Home, che permette di comunicare liberamente in Europa senza costi aggiuntivi per gli utenti.
Cerchiamo allora quale sarà il futuro di questo progetto, che deve necessariamente fare i conti con le mutevoli dinamiche politiche attuali.
Come funziona il Roaming like at home nel 2025?
Con il programma Roaming like at home, i cittadini europei possono godere di costi per il roaming azzerati in tutti i paesi della UE. Inizialmente prevista per un periodo limitato, nel 2022 l’iniziativa è stata rinnovata per ulteriori 10 anni, introducendo peraltro nuove norme in fatto di trasparenza informativa e importo massimo delle tariffe all’ingrosso.
In termini pratici, ciò significa che oggi i viaggiatori europei che si trovano nel territorio UE possono usufruire di diversi servizi con prezzi identici a quelli a cui sono abituati nei loro Paesi, senza costi di roaming. Ciò coinvolge:
- telefonate;
- messaggi;
- connessioni dati.
È sempre maggiore, inoltre, l’impegno dell’Unione Europea affinché la qualità e la velocità della rete mobile siano equivalenti a quelle del proprio Paese, ovunque ci si trovi, e che l’accesso ai servizi di emergenza sia gratuito.
Al momento, queste sono le Nazioni che beneficiano del programma Roaming like at home:
- Austria;
- Belgio;
- Bulgaria;
- Cipro;
- Croazia;
- Danimarca;
- Estonia;
- Finlandia;
- Francia (inclusi Guadalupa, Guyana francese, La Reunion, Mayotte e Martinica);
- Germania;
- Grecia;
- Irlanda;
- Islanda;
- Italia;
- Lettonia;
- Liechtenstein;
- Lituania;
- Lussemburgo;
- Malta;
- Norvegia;
- Olanda;
- Polonia;
- Portogallo;
- Repubblica Ceca;
- Romania;
- Slovacchia;
- Slovenia;
- Spagna;
- Svezia;
- Ungheria.
Questa è la situazione attuale. Il futuro prossimo, invece, cosa ci riserverà?
Il futuro del roaming europeo: la svolta ucraina
Guardando all'evoluzione del Roaming like at home, la tematica principale è l’inserimento dell’Ucraina nel novero dei Paesi che beneficiano delle condizioni agevolate di roaming. La proposta sarebbe quella di far entrare Kiev nell’elenco dei territori che già prevedono i diversi vantaggi di comunicazione transnazionale. Su questo tema si è espressa Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Europea, che ha dichiarato: “Vogliamo che i cittadini ucraini possano restare in contatto con i propri cari in tutta l’UE, così come nel loro Paese d’origine. Per questo proponiamo che l’Ucraina entri a far parte della nostra famiglia del Roaming. Ancora una volta, ribadiamo il nostro costante impegno a fianco dell’Ucraina e dei suoi cittadini.”
Il tutto dovrebbe partire dal 1° gennaio 2026, dando così modo ai cittadini ucraini di comunicare più facilmente in Europa. Già da aprile 2022, in ogni caso, è in vigore un accordo provvisorio tra operatori europei e ucraini; questo consente, stando a quanto riferito dalla commissione UE, di offrire servizi di roaming gratuiti a quattro milioni di rifugiati ucraini nel Vecchio Continente.
Il caso Regno Unito e le conseguenze della Brexit
Dal 1° gennaio 2021, a seguito della Brexit, il Regno Unito non fa più parte dell’Unione Europea. Teoricamente, perciò, questo territorio non dovrebbe rientrare nel Roaming like at home. Nella pratica, la scelta se coinvolgere o meno Londra nell’iniziativa viene lasciata ai singoli operatori.
Alcune compagnie italiane, da metà 2025 stanno iniziando a rimuovere il Regno Unito dall’elenco dei Paesi che beneficiano del roaming a condizioni agevolate: per il futuro, al momento non è chiaro come decideranno di muoversi gli altri fornitori.
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