Risparmio energetico: come accedere all'agevolazione nel 2024
Anche nel 2024 si può far ricorso all'agevolazione fiscale per gli interventi che aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici. L'Ecobonus è stato introdotto dalla Legge finanziaria 2007 e consiste in una detrazione dell'Irpef o dell'Ires da ripartire in rate annuali per dieci anni.

Anno nuovo, bonus nuovi. Anche il 2024 sarà pieno di agevolazioni per chi intende apportare modifiche al proprio immobile rendendolo più funzionale e naturalmente più green: in particolare si fa riferimento al Bonus risparmio energetico.
L’obiettivo del Governo, in linea con le direttive europee, è quello di incentivare gli italiani a puntare sull’efficientamento energetico delle proprie case per ridurre le emissioni di Co2 nell’ambiente. Rispetto al passato, però, sono in arrivo alcune modifiche sostanziali, soprattutto per ciò che riguarda l’erogazione dei contributi.
La più grande novità per il 2024 è legata alle ESCo (Energy Service Company): imprese in grado di fornire tutti i servizi tecnici, commerciali e finanziari necessari per realizzare un intervento di efficientamento energetico chiavi in mano, assumendosi l’onere dell’investimento e il rischio di un mancato risparmio, a fronte della stipula di un contratto in cui siano stabiliti i propri utili. Secondo quanto deciso dal Governo le agevolazioni, d’ora in avanti, non saranno più date direttamente ai contribuenti, ma i lavori saranno effettuati dalle ESCo sulla base di accordi con un partner operativo che dovrà essere identificato. Un sistema pensato per tenere sotto controllo lo svolgimento degli interventi di efficientamento energetico. Numeri alla mano, attualmente in Italia le ESCo riconosciute sono oltre 1000.
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Come riqualificare energeticamente una casa?
L’agevolazione fiscale per gli interventi che aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici (“Ecobonus”) è stata introdotta dalla legge finanziaria 2007 (articolo 1, commi da 344 a 349, della legge 296/2006) ed oggi è disciplinata dall’articolo 14 del decreto legge 63/2013. Nello specifico l’incentivo per il contribuente consiste in una detrazione dell’Irpef o dell’Ires da ripartire in rate annuali per dieci anni. Gli interventi che hanno accesso al benefit possono riguardare una singola unità immobiliare o edifici condominiali. La condizione necessaria è che si tratti di immobili esistenti, censiti o per i quali è stato richiesto l’accatastamento. Rientrano nella categoria, oltre agli immobili residenziali, anche quelli rurali e quelli necessari per l’attività professionale o di impresa. L’agevolazione può essere richiesta per spese sostenute entro il 31 dicembre del 2024.
Dal 50% all'85%, tutti gli interventi che accedono alle detrazioni
La detrazione minima a cui si può accedere è quella del 50%. In questa fascia rientrano: l’acquisto e posa in opera di schermature solari, la sostituzione di infissi e finestre, e l’acquisto e posa in opera di impianti di climatizzazione invernale alimentati a biomasse combustibili. Nella fascia del 65% rientrano, invece, la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione con efficienza almeno pari alla classe A.
Gli interventi effettuati sulle parti comuni degli edifici condominiali o che interessano tutte le unità immobiliari di cui si compone il condominio, sono previste regole e misure diverse. In tal caso, per ottenere detrazione al 70% o 75% (su un ammontare complessivo non superiore a 40.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio), bisogna rispettare alcuni parametri di prestazione energetica. Novità importanti anche per interventi finalizzati alla riduzione del rischio sismico degli immobili. Per gli interventi sulle parti comuni degli edifici condominiali che si trovano nelle zone sismiche 1, 2 e 3, sono previste detrazioni, pari all’80% e all’85% (il massimo di spesa è di 136mila euro).
Stop allo sconto in fattura e alla cessione del credito di imposta
A partire dallo scorso 17 febbraio 2023, data di entrata in vigore del “decreto Cessioni”, per gli interventi di efficientamento energetico previsti dall’articolo 14 del Dl 63/2013, non è più possibile optare per lo “sconto in fattura” o per la cessione del credito d’imposta corrispondente alla detrazione spettante. Tale decisione sarà mantenuta per tutto il 2024.
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