Rincari bollette, via al taglio dell'Iva
Sia l'aumento delle materie prime che della CO2 stanno avendo forti ripercussioni sui prezzi finali dei consumatori. L'incremento è molto sentito sia Italia che in altri Paesi, come la Francia e la Spagna. Intanto l'Esecutivo italiano punta a tagliare l’Iva applicata agli oneri di sistema.
I costi delle materie prime energetiche sono schizzati al massimo, tanto che i prezzi europei del gas sono cresciuti di oltre l’80% nel terzo trimestre del 2021 rispetto al trimestre scorso. Un incremento legato anche alla CO2 che, da fine agosto, è arrivato oltre i 60€/tCO2. Un bel balzo in avanti rispetto a settembre 2020 quando si attestava sui 28 €/tCO2. Sia l’aumento delle materie prime che della CO2 non possono che avere pesanti conseguenze sui prezzi finali dei consumatori sia in Italia che in altri Paesi, come la Francia e la Spagna.
Per scongiurare ulteriori disagi alle famiglie, il Governo italiano tenta un’altra carta. Sono stati aggiunti, infatti, nella manovra finanziaria altri 2 miliardi di euro per tagliare i costi di bollette di luce e gas. L’Esecutivo punta a tagliare l’Iva applicata agli oneri di sistema e a far sì che si arrivi a pagare l’imposta solo sull’energia che realmente viene consumata. La nuova norma, che stanzia ulteriori fondi, sarà presentata al Parlamento.
A settembre il Consiglio dei Ministri aveva già dato il via libera a una serie di misure volte a calmierare le bollette di luce e gas. Ben 5 i miliardi stanziati tra luglio e settembre per non far stropicciare gli occhi all’arrivo delle fatture e frenare l’incremento trimestrale. Una parte dei fondi è stata destinata anche al potenziamento dei bonus.
L’Arera ha, inoltre, analizzato le varie componenti della bolletta e ha stabilito che per l’energia elettrica l’aumento è causato maggiormente dal rialzo della componente materia prima con un impatto del +41,5%, a cui va, però, sottratta la riduzione degli oneri generali di sistema. Si è così arrivati finora al +29,8% per una famiglia tipo che non è destinataria dei bonus sconto.
Il bonus elettrico è uno sconto sulla bolletta che è stato introdotto dal Governo per aiutare le famiglie in condizione di disagio economico e quelle numerose. L’agevolazione è destinata, infatti, a :
- famiglie con Isee non superiore a 8.265 euro
- famiglie numerose con più di 3 figli a carico con Isee non superiore a 20.000 euro
- titolari di reddito di cittadinanza o pensione di cittadinanza
Per famiglia tipo si intende un nucleo familiare che ha consumi medi di energia elettrica di 2.700 kWh all'anno e una potenza impegnata di 3 kW; per il gas i consumi di una famiglia tipo sono di 1.400 metri cubi annui.
Anche per il gas naturale l’incremento è legato a un aumento della componente materia prima con un impatto del +30,3% sul prezzo finale della famiglia tipo. A tale valore si aggiunge un leggero incremento delle tariffe di rete pari a +1,8%. Tali aumenti sono in parte equilibrati dalla riduzione/azzeramento degli oneri generali di sistema, -3,7%, e dalla diminuzione dell'IVA che giunge a un -14%. Il risultato finale attuale è di un +14,4% per l'utente tipo in tutela che non riceve i bonus di sconto.
A partire da gennaio tutti i bonus sociali per disagio economico, tra cui quello elettrico, vengono applicati automaticamente ai cittadini/nuclei familiari che ne hanno diritto, senza che questi debbano presentare domanda presso i Comuni o i Caf.
Basta semplicemente che il cittadino o la famiglia presenti la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) per ottenere l'attestazione ISEE utile per le differenti prestazioni sociali agevolate (ad esempio: assegno di maternità, mensa scolastica, bonus bebè e così via). È necessario, così come chiarito dall’Arera, che uno dei componenti del nucleo familiare ISEE debba essere intestatario di un contratto di fornitura elettrica e/o gas e/o idrica con tariffa per usi domestici e attivo o che usufruisca di una fornitura condominiale gas e/o idrica attiva. Ogni nucleo familiare ha diritto a un solo bonus per tipologia - elettrico, gas, idrico - per anno di competenza.