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Rimborso bollette a 28 giorni: il provvedimento di Adiconsum

A cura di: Paola Campanelli
A cura di: Esperta di prodotti finanziari, mercati energetici e telefonia
Dopo la laurea in Economia Aziendale e due Master in Copywriting e Comunicazione Digitale, si dedica ora alla scrittura di news specializzate per Segugio.it, oggi parte di Moltiply Group, con cui collabora dal 2014.

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Tempo di lettura 3 minuti
Aggiornato il 06/11/2019
Rimborso bollette a 28 giorni: il provvedimento di Adiconsum

Il mese della durata di 28 giorni è stata una delle trovate di marketing più stravaganti che abbia mai riguardato il mercato della telefonia. Un modo per erodere giorni in bolletta e una bella entrata in più per gli operatori, se non fosse però che ben presto le associazioni a difesa e tutela dei consumatori hanno sollevato parecchia polvere sulle nuove pratiche commerciali dei colossi della comunicazione. Da allora il percorso non è stato breve né semplice.

Sono passati infatti ben due anni dalla Delibera n. 269/18/CONS dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni che stabiliva l’obbligo di rimborso automatico a carico delle compagnie, con una Sentenza del Consiglio di Stato che ha in seguito affermato la legittimità degli stessi rimborsi per i consumatori.

Misura e forma dei rimborsi

Come riportiamo anche in “Rimborso sulle tariffe a 28 giorni: ecco tutti gli aggiornamenti”, le compagnie telefoniche hanno inizialmente proposto indennizzi alternativi al denaro, prodotti e servizi gratuiti facilmente attivabili, che una volta accettati escludevano automaticamente la possibilità di chiedere alcuna forma di rimborso.

Molto più difficili invece le procedure per ottenere i rimborsi secondo il principio dello scalo delle somme in bolletta, che il più delle volte richiedeva invece la compilazione e l’invio di un modulo disponibile sul sito del gestore telefonico.

Attualmente la situazione non è molto più chiara, ma una cosa è certa: chiunque avesse una rete fissa Tim, Wind 3, Vodafone e Fastweb dal 23 giugno 2017 e fosse rimasto con il proprio operatore, ha diritto al rimborso.

L’entità della somma da stornare è uguale per tutti gli operatori ed è leggermente inferiore all’importo di un mese di canone dell’offerta corrisposta in quel periodo.

Quello che cambia sono le modalità di ottenere lo storno, perché ogni operatore ha comunicato una procedura.

Come ottenere il rimborso

Secondo Agcom i rimborsi avrebbero dovuto essere automatici, ma di fatto non è così. Bisogna farne richiesta espressa, e precisamente se siete clienti TIM, al numero 187.

Se invece la compagnia è Wind 3, bisogna entrare nell'area clienti oppure chiamare il call center. Vodafone gestisce invece da call center le misure compensative, mentre lo storno delle somme dalla pagina dedicata. Per Fastweb, è necessario entrare nell’area clienti del sito e scaricare il modulo.

Se si è cambiato operatore, secondo Agcom si avrebbe ancora diritto ai rimborsi, ma come riporta "La Repubblica", la stessa Autorità deve ancora specificare le modalità e probabilmente dovremo aspettare l’insediamento del prossimo consiglio Agcom (l’attuale scade il 31 dicembre).

La proposta di Adiconsum: il servizio online

Valutando Adiconsum “l’immobilismo della stessa Agcom e i tentennamenti delle aziende”, si è adoperata per dare un’accelerata alla vicenda dei 28 gg e ha attivato un servizio online per intervenire in soccorso di tutti i consumatori.

Sul sito dell’associazione dei consumatori è presente infatti un modulo di rimborso da inviare all'azienda, riservato esclusivamente a coloro che attualmente sono titolari di un contratto di abbonamento per telefonia fissa e convergenti con lo stesso operatore che ha applicato la fatturazione a 28 giorni.

Gli indennizzi riguarderanno quindi gli utenti che hanno una rete fissa Tim, Wind 3, Vodafone e Fastweb dal 23 giugno 2017. In questo momento la condizione necessaria per fare richiesta di rimborso è infatti essere rimasti con lo stesso gestore.

Perché cambiare compagnia telefonica può essere molto vantaggioso

Una volta provveduto alla richiesta di rimborso, o se comunque in qualche modo non si è soddisfatti di una compagnia telefonica, cambiare è la scelta più conveniente, perché i gestori offrono condizioni sempre più allettanti per i nuovi clienti.

Per farsi un’idea delle migliori offerte sul mercato basta comparare le tariffe internet casa sul portale di Segugio.it.

Solo a titolo di esempio, se ipotizzassimo di valutare la soluzione più conveniente a Roma, il 4 novembre la più conveniente è Fastweb con Fastweb Casa+ Energia Ultrafibra.

Chi passa a Eni Gas e Luce potrà avere una connessione veloce a Fastweb al costo di 24,95 euro (per 24 mesi, anziché 29,95, il prezzo a fine promozione).

La tariffa più conveniente della rete non prevede alcun vincolo di durata contrattuale. L’attivazione è inclusa nel prezzo (anziché 93,60 euro), così anche il Modem Wi-Fi, offerto in comodato d’uso. La tecnologia di trasmissione dati è la fibra ultraveloce di 1000 Mbps in download per le aree coperte da tecnologia GPON e FTTH senza costi aggiuntivi.

 

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