Qual è la data di accensione del riscaldamento nel 2023?
Anche quest’anno la stagione mite ha consentito di slittare l’accensione dei riscaldamenti. Tuttavia incombono sulle famiglie gli aumenti preannunciati del gas e lo spettro della in Israele che renderà ancora più difficile la gestione delle nostre risorse di metano.

È stata un’estate molto lunga, con il Sud al mare fino alla metà del mese. Un bel guadagno non solo per l’umore e la salute, ma anche per il portafoglio, visto che la stagione mite consente di far slittare l’accensione dei riscaldamenti e risparmiare sulla bolletta del gas.
Le notizie non sono infatti confortanti neanche per questa apertura di stagione autunno-inverno 2023/2024, con gli aumenti preannunciati e lo spettro della guerra in Israele che renderà ancora più difficile la gestione delle nostre risorse di metano.
Ma cosa dice il calendario delle accensioni e quali sono le nuove regole per questo anno? Vediamole qui.
Cosa prevede la norma sul funzionamento dei riscaldamenti
La stagione dei termosifoni nel nostro Paese è regolata dal DPR n.412/93 che stabilisce date e orari di avvio degli impianti a uso privato, nelle case e nei luoghi di lavoro.
Tuttavia le restrizioni partite lo scorso anno per contenere i costi saranno mantenute e vedranno i Comuni intervenire in autonomia qualora fosse necessario, visto che la legge lo permette.
I Sindaci dei Comuni possono infatti emanare provvedimenti comunali, e derogare alle disposizioni restrittive, autorizzando l’accensione degli impianti termici alimentati a gas anche con anticipo rispetto ai periodi indicati, in presenza di situazioni climatiche particolarmente severe.
Ad esempio il comune di Milano ha prorogato l'accensione dei riscaldamenti proprio a causa delle temperature ancora sopra la media e quest’anno sarà possibile accendere il riscaldamento da domenica 22 ottobre 2023 fino all’8 aprile 2024.
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Le date di accensione per zone d’Italia
Bisognerà sempre distinguere l’attribuzione del periodo di accensione e la distribuzione delle ore per aree geografiche, perché il nostro Paese prevede una suddivisione territoriale in 6 fasce climatiche, con tempi e orari differenti.
Quest’anno il calendario prevede:
- Zona A (Lampedusa, Linosa, Porto Empedocle): 6 ore al giorno dal 1° dicembre al 15 marzo;
- Zona B (Agrigento, Crotone, Catania, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Siracusa, Trapani): 8 ore giornaliere dal 1° dicembre al 31 marzo;
- Zona C (Bari, Benevento, Brindisi, Cagliari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Imperia, Latina, Lecce, Napoli, Oristano, Ragusa, Salerno, Sassari, Taranto): 10 ore giornaliere dal 15 novembre al 31 marzo;
- Zona D (Ancona, Ascoli Piceno, Avellino, Caltanissetta, Chieti, Foggia, Genova, La Spezia, Savona, Pistoia, PratoRoma, Forlì, Firenze, Grosseto, Isernia, Livorno, Lucca, Macerata, Massa Carrara, Pesaro, Pisa, Siena, Terni, Pescara, Teramo, Vibo Valentia, Viterbo, Matera, Nuoro): 12 ore giornaliere dal 1° novembre al 15 aprile;
- Zona E (Alessandria, Aosta, Arezzo Asti, Bergamo, Biella, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Novara, Padova, Pavia, Sondrio, Torino, Varese, Verbania, Vercelli, Bologna, Bolzano, Ferrara, Gorizia, Modena, Parma, Piacenza, Pordenone, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Rovigo, Treviso, Trieste, Udine, Venezia, Verona, Vicenza, Perugia, Frosinone, Rieti, Campobasso, Enna, L’Aquila, Potenza): 14 ore giornaliere dal 15 ottobre al 15 aprile;
- Zona F (Trento, Belluno e zone Alpine): nessun limite.
La durata giornaliera dei riscaldamenti è prevista per un massimo di 14 ore (salvo in Zona F), con una temperatura che sale di un grado rispetto all’anno scorso, fissandosi a un massimo di 20°C, e uno scarto consentito di 2 gradi oltre.
Le restrizioni di legge relative al funzionamento dei riscaldamenti non valgono per gli ospedali e gli edifici adibiti a luoghi di cura, per gli asili nido e le scuole materne, piscine, saune ed edifici dotati di impianti alimentati a energie rinnovabili, oltre che in quelli che hanno ricevuto deroga dai Comuni.
Da quando si può accendere il riscaldamento autonomo?
Le regole che abbiamo visto riguardano gli impianti centralizzati, nei condomini che prevedono questo sistema di riscaldamento. Per chi possiede un impianto di riscaldamento autonomo, la gestione dell’accensione è invece libera, ma è sempre bene seguire le regole che valgono per i riscaldamenti centralizzati ed evitare costi eccessivi.
Enea, Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, detta alcune regole base per l’utilizzo degli impianti autonomi, ad esempio effettuare una corretta manutenzione oppure usare valvole termostatiche che consentono di mantenere costante la temperatura.
Oltre a questo, il consiglio per evitare bollette da capogiro è trovare la tariffa più conveniente in base alle proprie, personali esigenze, aiutandosi con un comparatore come Segugio.it che seleziona le migliori offerte gas del mercato.
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