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Più tutela ai consumatori nel mercato dell’energia

Bolletta chiara, comunicazione anticipata degli adeguamenti tariffari, riduzione dei tempi e nessun costo per il passaggio a un nuovo fornitore. Questi alcuni punti saldi della nuova norma che regolerà i contratti di energia elettrica, in nome della trasparenza e a tutela del cliente finale.

Pubblicato il 24/09/2021
giovane coppia sorridente legge contratto seduta a una scrivania
Nuova norma a tutela dei diritti del cliente finale nel mercato dell’energia

È al vaglio del Parlamento la bozza di Decreto che contiene misure importanti sui diritti dei consumatori di energia elettrica.

Si tratta dell’attuazione di una direttiva UE, la 2019/944, relativa a norme comuni per il mercato dell’energia elettrica, attraverso “la costituzione di un mercato comune agli Stati Membri che assicuri un equo accesso alle reti energetiche e un elevato livello di tutela dei consumatori”.

A renderla operativa con un provvedimento specifico ci penserà Arera, Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, che dovrà occuparsi di implementare le norme e stabilirne i termini per il rispetto delle parti.

Il passaggio cruciale dai combustibili tradizionali all’energia proveniente da fonti rinnovabili, con una semplificazione delle autorizzazioni, è un tema centrale, ma non il solo. Obiettivo della nuova norma sono infatti i diritti contrattuali di chi acquista energia elettrica.

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I diritti degli utenti: trasparenza, chiarezza, forza contrattuale

Quello delle bollette poco chiare, così come delle offerte trasparenti o ancora del potere contrattuale delle compagnie distributrici sono temi ormai critici, che nel tempo hanno generato non pochi conflitti tra domanda e offerta all’interno del mercato dell’energia.

L’obiettivo del Decreto legge è proprio difendere e rafforzare i diritti del consumatore finale, rivedendo le regole di alcuni aspetti fondamentali nel rapporto con gli operatori dell’energia.

Come si legge in una nota, il Decreto si propone di:

  • rendere più chiari e trasparenti i contratti, le offerte e le bollette;
  • regolamentare l’adeguamento delle tariffe;
  • dettare tempi e regole precise per chi rinnova o cessa un contratto;
  • eliminare le discriminazioni sulla base del metodo di pagamento utilizzato;
  • ridurre i tempi di passaggio al nuovo fornitore.

Il documento informativo di sintesi dei diritti

Prima ancora di arrivare a concludere il contratto, il cliente dovrà ricevere dalla società venditrice un documento informativo che contiene una sintesi dei suoi diritti relativamente al contratto.

La bolletta dovrà contenere informazioni chiare e dettagliate, sempre comprensibili e facilmente consultabili, soprattutto quando si tratta di variazioni dei servizi offerti o del prezzo della fornitura che dovranno necessariamente portare la data a partire dalla quale la modifica entrerà in atto.

Inoltre, se il venditore intende modificare le condizioni contrattuali o la facoltà del cliente di recedere dal contratto, dovrà comunicarlo tempestivamente e in maniera chiara e comprensibile.

In caso di cambio delle tariffe e quindi di modifica delle condizioni stabilite inizialmente, la società venditrice dovrà darne comunicazione al cliente con dovuto anticipo, da un mese a due settimane rispetto all’entrata in vigore dell’adeguamento tariffario. Al cliente è data sempre la facoltà di recedere dal contratto almeno entro dieci giorni dal ricevimento dell’avviso, e nella maniera più comoda per lui: raccomandata o posta elettronica.

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Il diritto di cambiare fornitore

Sulla carta è così già da tempo: il cliente che per qualsiasi motivo cambia fornitore, non potrà trovare alcun impedimento di carattere economico o temporale. Di fatto, secondo la nuova norma, il consumatore potrà fare il passaggio “nel più breve tempo possibile, e comunque entro un termine massimo di tre settimane dalla data del ricevimento della bolletta”. Una riduzione dei tempi necessari al passaggio al nuovo fornitore che si pone come obiettivo ambizioso il temine delle 24 ore non più tardi del 2026.

L’operazione non deve comportare alcun costo, e così quando si trattasse di recesso anticipato: qualora il consumatore avesse aderito a una promozione a termine e risolvesse il contratto prima della data, dovrà aver chiaro un eventuale costo da sostenere perché le condizioni del recesso anticipato dovranno essere esplicitate chiaramente nel contratto.

A cura di: Paola Campanelli

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Parole chiave

tariffe energia bolletta cambio fornitore

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