Piano Italia 5G: fondi a rischio per inutilizzo, cosa sta succedendo?
Il Piano Italia 5G, a un anno dalla sua scadenza, è fermo a una percentuale di completamento del 38,63%. Secondo il Governo e Inwit, la società incaricata delle operazioni, il dato sarebbe molto più alto: cerchiamo allora di far luce sulla realtà dei fatti.

Per essere tematiche centrali nel futuro del nostro Paese, non si può dire che le idee siano così chiare. Dopo i conclamati ritardi del Piano Italia a 1 Giga per la fibra ottica, emergono ora problematiche anche per il Piano Italia 5G, che dovrebbe garantire connessioni veloci in 1.385 aree bianche (cioè prive di infrastrutture di rete). Cerchiamo di fare il punto.
Qual è la situazione a tre anni dall’avvio del Piano Italia 5G?
I numeri diffusi dal Dipartimento per l’Innovazione di Palazzo Chigi non sembrano fotografare una situazione non del tutto rosea. A tre anni dall’avvio del piano, la percentuale di completamento è pari solamente al 38,63%. Il tutto appare ancora più problematico se si pensa che, secondo il cronoprogramma iniziale, la scadenza è fissata tra circa un anno. Il rischio, se non si completa il tutto per tempo, è quello di perdere i quasi 350 milioni di euro di fondi PNNR stanziati.
Quali sono le problematiche maggiori? Una su tutte: per installare i tralicci che sostengono le antenne 5G serve l’autorizzazione dei Comuni. Questi, a loro volta, per tale tipo di operazioni richiedono il pagamento di un canone che a seconda dei casi va da 5.000 a oltre 20mila euro l’anno. Inwit, la società incaricata di portare a termine il piano, offre invece solo 800 euro l’anno, forte dell’emendamento dal decreto n. 77 del 2021 firmato Mario Draghi. L’iniziativa, in teoria, avrebbe dovuto facilitare l’esecuzione del Piano: sul piano concreto, come si vede, non ha fatto altro che generare contenziosi e una situazione di stallo difficile da districare.
Il Governo e Inwit gettano acqua sul fuoco
Il Dipartimento per la trasformazione digitale, guidato da Alessio Butti, si dimostra piuttosto ottimista. Secondo fonti di Governo, infatti, la percentuale di completamento sarebbe più alta di quella diffusa in un primo momento, tanto da innalzarla fino all’80%. Questa discrepanza così elevata tra dati pratici e teorici riguarda lo stato dei siti in lavorazione, pari quasi al 40,57%, secondo Butti da reputare ormai ultimati. Dei 402 siti in lavorazione, 200 sarebbero tecnicamente completati o in fase molto avanzata. Fatto sta che, guardando ai numeri, su 900 antenne 5G da installare, 259 sono attive a 402 ancora in lavorazione.
Lo stesso atteggiamento fiducioso viene condiviso da Inwit, che conferma di essere in grado di portare a termine il Piano il termine del 30 giugno 2026, Le stazioni attive al momento, fa sapere la società, coprono 500 aree sulle 1.385 interessate. Un altro metodo “ottimista” di vedere il tutto riguarda la considerazione che la percentuale del 38,63% è riferita al numero delle aree coinvolte. Guardando alla superficie di estensione, si scopre però che a tale numero corrisponde il 56% di copertura del target fissato, basato invece sui km2. Tutti numeri sui quali, però, non è ancora possibile effettuare verifiche ufficiali.
Come approfittare delle offerte 5G già da adesso?
Tralasciando le analisi sulle iniziative italiane, è evidente che il 5G è sempre più diffuso in tutto il mondo. Per non rimanere indietro e approfittare delle opportunità date dalla rete mobile ad alta velocità, è bene sfruttare le offerte più convenienti del momento. Puoi visionarle direttamente qui in basso:
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