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Piano di Transizione 5.0: gli incentivi fiscali per l'efficienza energetica nelle imprese

Introdotto dal decreto PNRR quater, il Piano Transizione 5.0 offre alle imprese incentivi per investimenti in attività digitali, autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e formazione del personale, a condizione che si ottenga una riduzione del consumo energetico finale.

A cura di: Paola Campanelli
A cura di: Esperta di prodotti finanziari, mercati energetici e telefonia
Dopo la laurea in Economia Aziendale e due Master in Copywriting e Comunicazione Digitale, si dedica ora alla scrittura di news specializzate per Segugio.it, oggi parte di Moltiply Group, con cui collabora dal 2014.

linea editoriale Segugio.it
Tempo di lettura 4 minuti
Pubblicato il 18/11/2024
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Incentivi per le imprese che investono in efficienza energetica

Il Piano Transizione 5.0 rappresenta un'opportunità significativa per le imprese italiane che mirano a migliorare l'efficienza energetica e a ridurre l'impatto ambientale. Questo programma offre un credito d'imposta fino al 45% per investimenti in progetti di innovazione che conseguano una riduzione dei consumi energetici. L'obiettivo è promuovere la sostenibilità ambientale e l'adozione di tecnologie avanzate nel settore produttivo.

Introdotto dal decreto PNRR quater (D.L. 19/2024) nell'ambito della missione RePowerEU, il Piano Transizione 5.0 rappresenta l'evoluzione dei programmi Industria 4.0 e Transizione 4.0. Questo piano offre alle imprese incentivi per investimenti in attività digitali, autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e formazione del personale, a condizione che si ottenga una riduzione del consumo energetico finale.

Per il biennio 2024-2025, sono stati stanziati complessivamente 12,7 miliardi di euro, di cui 6,3 miliardi provenienti dal programma RePowerEU destinati al Piano Transizione 5.0, e 6,4 miliardi già previsti dalla legge di bilancio per il Piano Transizione 4.0.

A partire dal 7 agosto 2024, le imprese possono presentare comunicazioni preventive per prenotare il credito d'imposta Transizione 5.0 attraverso la Piattaforma Informatica dedicata.

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Come funziona il credito d'imposta per investimenti in efficienza energetica

Il credito d'imposta varia in base all'entità dell'investimento e alla percentuale di riduzione dei consumi energetici ottenuta:

  • Riduzione dei consumi energetici tra il 3% e il 6%:

    • 35% del costo per investimenti fino a 2,5 milioni di euro;

    • 15% per la quota tra 2,5 e 10 milioni di euro;

    • 5% per la quota tra 10 e 50 milioni di euro.

  • Riduzione dei consumi energetici tra il 6% e il 10%:

    • 40% del costo per investimenti fino a 2,5 milioni di euro;

    • 20% per la quota tra 2,5 e 10 milioni di euro;

    • 10% per la quota tra 10 e 50 milioni di euro.

  • Riduzione dei consumi energetici superiore al 10%:

    • 45% del costo per investimenti fino a 2,5 milioni di euro;

    • 25% per la quota tra 2,5 e 10 milioni di euro;

    • 15% per la quota tra 10 e 50 milioni di euro.

Il credito è utilizzabile esclusivamente in compensazione tramite modello F24, presentato attraverso i servizi telematici dell'Agenzia delle Entrate. Gli importi non utilizzati entro il 31 dicembre 2025 possono essere riportati in avanti e utilizzati in cinque quote annuali di pari importo.

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Requisiti per l'accesso all'agevolazione

Per beneficiare dell'agevolazione, le imprese devono presentare una documentazione standardizzata tramite modalità telematica. La certificazione energetica degli investimenti deve essere rilasciata da:

  • Esperti in Gestione dell'Energia (EGE): certificati secondo la norma UNI CEI 11339;
  • Energy Service Company (ESCo): certificate secondo la norma UNI CEI 11352;
  • Ingegneri e Periti Industriali: iscritti agli albi professionali con comprovata esperienza nell'efficienza energetica dei processi produttivi.

La certificazione deve attestare, prima dell'investimento, la riduzione dei consumi energetici prevista e, successivamente, l'effettiva realizzazione degli interventi conformemente a quanto previsto. I soggetti abilitati alla certificazione sono tenuti a dotarsi di idonee coperture assicurative, stipulando una specifica polizza di responsabilità civile con massimale adeguato al numero delle certificazioni rilasciate e agli importi dei benefici derivanti dai progetti di innovazione cui si riferiscono le certificazioni.

Esclusioni e conformità al principio DNSH

In conformità al principio del "Do No Significant Harm" (DNSH), che impone di non arrecare danni significativi all'ambiente, non sono agevolabili gli investimenti destinati a:

  • attività connesse ai combustibili fossili, con alcune deroghe;
  • attività nell'ambito del sistema di scambio di quote di emissione dell'UE (ETS) che generano emissioni di gas a effetto serra non inferiori ai pertinenti parametri di riferimento;
  • attività connesse a discariche di rifiuti, inceneritori e impianti di trattamento meccanico-biologico;
  • attività produttive che generano elevate quantità di rifiuti pericolosi;
  • maggiore utilizzo di fonti energetiche rinnovabili: installazione di impianti fotovoltaici ed eolici per la produzione di energia elettrica;
  • sviluppo di tecnologie per l'energia geotermica;
  • riduzione delle emissioni di gas serra e dell'impatto ambientale: utilizzo di veicoli elettrici.
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Tutti i vantaggi della Transizione 5.0

Adottare la Transizione 5.0 presenta notevoli vantaggi per le aziende: dalla riduzione dei consumi energetici, perché l'implementazione di tecnologie innovative e processi ottimizzati diminuisce l'uso di energia, abbattendo i costi operativi, all'accesso agli incentivi fiscali, visto che il Piano Transizione 5.0 prevede crediti d'imposta fino al 45% dell'investimento, incentivando l'adozione di soluzioni tecnologiche avanzate.

Infine, c'è l'aspetto del miglioramento della competitività, visto che l'efficienza energetica e l'innovazione tecnologica migliorano la produttività e la posizione sul mercato.

Come accedere all'agevolazione

Per usufruire del credito d'imposta, le imprese devono seguire una procedura specifica:

  • prenotarsi: a partire dal 7 agosto 2024, le imprese possono presentare una comunicazione preventiva tramite la Piattaforma Informatica "Transizione 5.0", accessibile dall'area clienti del sito del Gestore dei Servizi Energetici (GSE) utilizzando le credenziali SPID;
  • effettuare l'investimento: dopo la prenotazione, l'impresa deve procedere con l'investimento previsto, assicurandosi che questo porti a una riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva di almeno il 3% o dei processi interessati dall'investimento di almeno il 5%;
  • Fornire una certificazione energetica rilasciata da esperti qualificati, attestante la riduzione dei consumi energetici: una volta completato l'investimento, l'impresa deve inviare una comunicazione di completamento tramite la stessa piattaforma del GSE, fornendo la documentazione necessaria a comprovare l'effettiva realizzazione dell'investimento e il conseguimento degli obiettivi di risparmio energetico.

Dopo la validazione da parte del GSE, il credito d'imposta può essere utilizzato esclusivamente in compensazione tramite modello F24, presentato attraverso i servizi telematici dell'Agenzia delle Entrate.

Per ulteriori dettagli e aggiornamenti, è consigliabile consultare il sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy che offre informazioni sugli incentivi e sulle modalità di accesso al Piano Transizione 5.0 e l’Agenzia delle Entrate che fornisce chiarimenti sulle agevolazioni fiscali e sulle procedure per la fruizione del credito d'imposta.

Leggi le nostre Linee guida Editoriali

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Parole chiave

imprese efficienza energetica

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