Parental control sulle SIM intestate a minorenni: scatta l'obbligo
I genitori, mediante il parental control divenuto ormai obbligatorio, possono filtrare i contenuti a cui i figli potrebbero avere accesso con tablet o smartphone, impostando inoltre il tempo di utilizzo di computer, televisioni e dispositivi vari da parte di bambini e ragazzi.

È scattato l’obbligo per tutti gli operatori di telefonia mobile di attivare il sistema di parental control sulle SIM intestate ai minorenni. A stabilirlo la delibera dell’AGCOM (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) che impone ai fornitori dei servizi di accesso a internet di mettere a disposizione dei consumatori sia un filtro di contenuti inappropriati per i minorenni sia un blocco di contenuti riservati a un pubblico di età superiore ai 18 anni.
Il sistema di controllo parentale consente infatti di limitare o bloccare determinate attività online da parte dei minorenni e impedisce loro l’accesso a contenuti non adatti alla loro età: siti pornografici, immagini violente, contenuti nocivi allo sviluppo e alla crescita.
Come controllare la navigazione internet dei figli?
A fornire una descrizione di parental control, ovvero controllo da parte dei genitori, è il Dipartimento per le Politiche della famiglia. Il Governo definisce tale sistema quale strumento prezioso per tutelare i minorenni da contenuti inadeguati. Internet, infatti, pur essendo ormai fondamentale per conoscere e interagire con il prossimo, può rappresentare anche un pericolo per i bambini e i ragazzi. Ecco perché il suo utilizzo andrebbe sempre gestito e regolamentato dagli adulti. I genitori, mediante il parental control, possono filtrare i contenuti a cui i figli potrebbero avere accesso, impostando inoltre il tempo di utilizzo di computer, televisioni, smartphone e tablet da parte di bambini e ragazzi.
Come attivare il parental control?
Il Parental Control sulle SIM intestate ai minorenni si attiva direttamente tramite l’App dell’operatore di telefonia mobile di riferimento. Ci sono poi alcuni operatori, come WindTre, che attivano automaticamente il Servizio di Protezione Minori che blocca l’accesso online ad App o siti non idonei o vietati a minorenni. L’operazione, in questo caso, viene fatta direttamente dal provider. Al raggiungimento della maggiore età, il minore intestatario della SIM può poi facilmente chiedere lo sblocco gratuito previa regolare identificazione. Inoltre, WindTre propone l’attivazione gratuita del servizio Protezione minori anche sulla rete fissa.
Quali sono i contenuti bloccati?
Le categorie bloccate dal Servizio Protezione Minori, previste dalla la Delibera AGCOM 9/23/CONS, sono: contenuti per adulti, gioco d’azzardo/scommesse, armi, violenza, odio e discriminazione, promozione di pratiche che possono danneggiare la salute alla luce di consolidate conoscenze mediche, anonymizer, sette. Il provvedimento, oltre a stabilire l’obbligo di fornitura dei sistemi di controllo parentale, impone anche la gratuità del servizio. Gli operatori devono, infatti, offrire i sistemi di controllo parentale ai consumatori e non possono imporre costi correlati all’attivazione, alla disattivazione, alla configurazione o al funzionamento degli stessi. La fornitura dei Sistemi di Controllo Parentale – si legge nella delibera AGCOM - non può essere vincolata alla sottoscrizione di qualsiasi servizio accessorio a pagamento.
L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni prevede anche che i sistemi di controllo parentale siano inclusi e attivati nelle offerte dedicate ai minorenni e che sulle altre offerte siano comunque disponibili come attivabili da parte dell’utente. I soggetti che possono eseguire le operazioni di disattivazione, riattivazione e configurazione sono i maggiorenni, titolari del contratto, e coloro che esercitano la potestà genitoriale sul minore.
Gli operatori sono tenuti anche a pubblicare sui propri siti web guide chiare ed esaustive per l’utilizzo dei Sistemi di Controllo Parentale e ad offrire assistenza gratuita per la loro attivazione, disattivazione e configurazione. Inoltre, l’AGCOM stabilisce che i fornitori di servizi di telefonia, di reti televisive e di comunicazioni elettroniche debbano pubblicizzare i sistemi di controllo parentale pre-attivati, in modo da assicurare che i consumatori ne abbiano un’idea chiara. Il provvedimento prevede, infine, che tali sistemi vengano pubblicizzati sui siti web degli ISP (fornitori di servizi di accesso a internet), nelle carte dei servizi e con campagne di comunicazione mirate.
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