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Pannelli solari obbligatori sugli edifici: la proposta dell'UE

Un piano ambizioso, ma realistico. In cantiere l'obbligo dei pannelli solari per gli edifici commerciali, pubblici e residenziali e una piattaforma per l'acquisto congiunto di gas, gnl e idrogeno. Così la Commissione Europea intende ridurre quanto prima la dipendenza energetica dalla Russia.

A cura di: Tiziana Casciaro
A cura di: Esperta di prodotti finanziari, mercati energetici e telefonia
È una giornalista che si occupa prevalentemente di attualità, finanza e risparmio: collabora con Segugio.it, trattando di prestiti, mutui, mercati energetici e telefonia.

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Tempo di lettura 2 minuti
Pubblicato il 20/05/2022
pannelli solari
Pannelli solari obbligatori: la proposta dell'UE

Pannelli solari obbligatori per gli edifici commerciali e pubblici entro il 2025 e per i nuovi edifici residenziali entro il 2029. È questa la proposta che parte dalla Commissione Europea per rendersi indipendenti, sul fronte energetico, dalla Russia. Nel sud-est dell’Ucraina l’offensiva russa è ormai diventata un’occupazione militare e il costo in termini di vite umane è davvero drammatico. Alla crisi umanitaria si aggiunge quella alimentare. La guerra sta, infatti, danneggiando la capacità produttiva di vaste aree dell’Ucraina e l’indice dei prezzi ha toccato i massimi storici a marzo. Situazioni, queste, che rischiano di avere effetti ancor più disastrosi per alcuni Paesi dell’Africa e del Medio Oriente.

A farsi portavoce della proposta per ottenere una maggiore autonomia da Mosca è la presidente Ursula von der Leyen, presentando il RePowerUe, un piano finalizzato a ridurre la dipendenza energetica dalla Russia il prima possibile. Per farlo si pensa di mobilitare ben 300 miliardi di euro: parliamo di circa 72 miliardi di sovvenzioni e di 225 miliardi di euro di prestiti. Si punta così da un lato a risparmiare sul fronte della domanda e dal fronte dell’offerta a diversificare le importazioni di energia dai combustibili fossili e ad accelerare la transizione verso l’energia pulita.

Questo piano “è ambizioso ma realistico”, ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, aggiungendo: “Sappiamo che quando l'Europa agisce insieme, ha più influenza”. Per la presidente della Commissione i 27 leader di governo dell'Unione Europea hanno deciso di creare una piattaforma per l'acquisto congiunto di gas, gnl e idrogeno. Il piano RepowerEU, presentato dalla Commissione Europea, sarà al centro del prossimo Consiglio europeo straordinario. La ‘mission’ dell’Europa è poter tutelare le importazioni di energia di cui il Vecchio Continente ha bisogno senza concorrenza tra i vari Stati membri.

La situazione in Italia

In Italia, infatti, il conflitto in Ucraina non ha fatto altro che mettere in luce le fragilità della politica energetica degli ultimi anni, rendendo ancor più palese la necessità di diversificare i vari fornitori. A sottolinearlo è stato anche il presidente del Consiglio, Mario Draghi, in un’informativa. Il premier ha sottolineato che ci si è mossi rapidamente per ridurre la quota di gas naturale che importiamo dalla Russia, che nel 2021 è stato circa il 40% del totale.

Ora l’obiettivo non è solo aumentare le forniture di gas naturale come combustibile di transizione, ma anche investire in questi stessi Paesi per aumentare la produzione di energie rinnovabili. Ad aprile l’Italia ha firmato, infatti, un’intesa con l’Algeria che prevede un sostegno allo sviluppo di energia rinnovabile e di tecnologie innovative a basse emissioni di carbonio e al contempo lo sviluppo di progetti di reti di trasmissione dell’energia elettrica in Algeria e di interconnessione elettrica tra l’Algeria e l’Italia.

Il Governo si sta anche muovendo per cancellare i vincoli burocratici che limitano l’espansione delle energie rinnovabili in Italia. Per il presidente Draghi l’energia rinnovabile resta infatti l’unica strada per affrancarci dalle importazioni di combustibili fossili, e per raggiungere un modello di crescita davvero sostenibile. Le stime del Governo indicano un’indipendenza dal gas russo nel secondo semestre del 2024. Ma i primi effetti di questo processo dovrebbero essere visibili già a fine anno.

Intanto sono state adottate le prime misure per tutelare le imprese e le famiglie dai rincari energetici. I provvedimenti ammontano a circa 30 miliardi di euro per il 2022 ai fini di limitare gli aumenti dei prezzi dei carburanti e ridurre le bollette. I provvedimenti si rivolgono soprattutto alle fasce più vulnerabili della popolazione, in particolare alle famiglie a basso reddito e ai settori produttivi più in difficoltà, come le imprese ad alta intensità energetica.

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