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Mobilità elettrica: passi in avanti di Arera verso la definizione del vehicle to grid

Pubblicato il 10/06/2020
Mobilità elettrica: passi in avanti di Arera verso la definizione del vehicle to grid

Passi in avanti da Arera verso la mobilità elettrica. La diffusione di veicoli elettrici comporta la necessità di infrastrutture di ricarica sia in luoghi privati che accessibili al pubblico. Nonostante la ricarica dei veicoli elettrici in luoghi pubblici non rientri nel perimetro della regolazione affidata all’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, Arera punta comunque a dare ai cittadini e agli operatori maggiori informazioni.

Da qui la realizzazione di un documento tecnico in cui vengono presentati e analizzati alcuni scenari di costo del servizio di ricarica per veicoli elettrici, per contribuire a comprendere meglio quali fattori determinano oggi il costo del servizio di ricarica in ambito pubblico e in ambito privato. Inoltre, comprendere quale sia l'effettivo ruolo giocato dalle componenti tariffarie dell'energia elettrica amministrate dall'Autorità rispetto a quelle che sono frutto di dinamiche competitive di mercato.

La tecnologia vehicle to grid

In un documento, in cui sono state pubblicate le regole per permettere la diffusione della tecnologia Vehicle to Grid nel nostro Paese, si punta a promuovere la partecipazione dei veicoli elettrici al funzionamento della rete elettrica. Sotto i riflettori, inoltre, i meccanismi di ricarica e di accumulo, nonché la cessione di energia al sistema. Le colonnine di ultima generazione permettono di eseguire ricariche intelligenti ai veicoli elettrici.

Le disposizioni del decreto ministeriale del 30 gennaio 2020

Nel documento di consultazione sono elencati i primi orientamenti dell'Autorità, alla luce delle disposizioni previste dal decreto del Ministro dello Sviluppo Economico del 30 gennaio 2020. Tale decreto stabilisce criteri e modalità per favorire la diffusione della tecnologia di integrazione tra i veicoli elettrici e la rete elettrica.

Secondo quanto previsto dal decreto, per “vehicle to grid” si intende la tecnologia che consente l’interazione tra veicoli elettrici e sistema elettrico affinché i veicoli possano erogare attraverso le infrastrutture di ricarica.

L’infrastruttura di ricarica dotata di tecnologia vehicle to grid con configurazione V2G è classificata – così come si legge nel documento pubblicato dall’Autorità - tra i sistemi di accumulo, in quanto le batterie elettrochimiche dei veicoli possono operare come generatori di energia elettrica anche quando il veicolo è collegato dalla rete elettrica.

“Nel dettaglio, la consultazione con tutti gli stakeholder interessati – fa sapere Arera in una nota - servirà a migliorare l'inserimento delle colonnine di ricarica dotate di tecnologia vehicle to grid nei progetti pilota relativi all'innovazione del dispacciamento elettrico e a porre le basi per la copertura, prevista dal decreto 30 gennaio 2020, dei costi aggiuntivi della tecnologia vehicle to grid, distinguendo il caso in cui sono possibili anche iniezioni di energia dalla batteria del veicolo verso la rete - V2G - dal caso in cui ciò non è possibile”.

L’Autorità, inoltre, aggiunge nella nota stampa che andrà avanti con “la definizione delle regole per la copertura dei costi della tecnologia vehicle to grid, non appena il Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI) avrà individuato i requisiti tecnici minimi che dovranno avere i dispositivi e i misuratori installati presso il punto di connessione (anche quando integrati nelle infrastrutture di ricarica) per l'erogazione dei servizi ancillari”. Tutti coloro che sono interessati dovranno inviare ad Arera le proprie osservazioni e proposte entro il 6 luglio 2020.

Il documento pubblicato ha come obiettivo quello di presentare i primi orientamenti dell’Autorità ai fini dell’attuazione di quanto previsto dal decreto ministeriale 30 gennaio 2020. Ad esso faranno poi seguito altri documenti per la consultazione, soprattutto in relazione alla copertura dei costi aggiuntivi. Prima di quantificare tale copertura – sottolinea Arera - appare opportuno e necessario completare la definizione dei requisiti tecnici dei dispositivi necessari.

A cura di: Tiziana Casciaro

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arera

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