Energia elettrica a costo zero: lo strano caso registrato il 1° maggio
Lo scorso 1 maggio il costo della luce ha toccato lo zero, per effetto delle dinamiche dei mercati e del sempre maggiore uso delle rinnovabili supportate da incentivi statali. In bolletta, però, questo beneficio non si vedrà: cerchiamo di capirci di più.

Il 1° maggio scorso il mercato italiano è stato oggetto di un fenomeno più unico che raro. Per la prima volta nella storia, infatti, i prezzi dell’energia elettrica sono stati vicini allo zero per otto ore consecutive, dalle 10:00 alle 17:00. Occorre risalire all’aprile 2020, ai tempi della pandemia da COVID-19, per ritrovare un episodio simile ma di durata inferiore: a cosa è dovuto?
Luce a costo zero: come ci si è arrivati?
L’azzeramento dei costi dell’energia elettrica registrato il 1° maggio è il risultato dell’andamento del mercato. Nel periodo tra le 10:00 e le 17:00 la richiesta è stata bassa e la produzione da fonti rinnovabili molto alta. Ciò ha fatto sì che gli impianti a energia solare ed eolica siano stati in grado di coprire tutto il fabbisogno, spingendo i produttori a ridurre progressivamente i prezzi fino a farli arrivare a zero.
Scendendo nel dettaglio, va detto che la domanda registrata è stata di 22 GW. Tale richiesta viene coperta da 13 GW di impianti eolici e dai 38 GW del fotovoltaico. Se lavorassero alle condizioni di mercato, questi impianti non guadagnerebbero nulla, perché se la domanda è molto bassa i prezzi calano fino a zero. Tuttavia, la gran parte di queste strutture riceve incentivi statali, quindi continua a operare anche quando gli incassi sono nulli.
Con la luce a coso zero, calano anche le bollette?
La domanda parrebbe semplice: visto che l’energia per alcune ore è arrivata a costo zero, le bollette della luce saranno più leggere? Sfortunatamente, la risposta sembra essere no. Per prima cosa, va considerato infatti che il costo della materia prima luce, cioè il valore vero e proprio della corrente elettrica, è solo una delle voci che compongono il saldo esposto nelle fatture. A questo si aggiungono imposte e tasse, oltre alle spese per la gestione e il trasporto dei contatori. Pertanto, anche se in alcuni momenti l’elettricità è gratuita, gli investimenti per mantenere le infrastrutture rimangono, e ciò annulla gli effetti della luce a prezzo zero sulle bollette. Per leggere meglio e comprendere le varie voci inserite nelle fatture, a tal proposito, è possibile leggere la guida alla bolletta della luce.
Se il costo dell’energia fosse sempre nullo, inoltre, nessuno avrebbe più interesse a produrre, mettendo a rischio non solo la transizione energetica, ma l’intero sistema nel suo complesso.
Quali sono le ripercussioni per la rete elettrica?
La riflessione che scaturisce dal singolare fenomeno occorso il 1° maggio scorso riguarda il rapporto tra domanda e offerta. In altre parole: quando la produzione supera di molto la richiesta, la rete elettrica corre qualche pericolo? Si tratta di una domanda alla quale sembra sempre più necessario rispondere visti i recenti fatti accaduti in Spagna e Portogallo, dove il tema della gestione delle rinnovabili è tornato quantomai attuale dopo il blackout di fine aprile, andato avanti per ore.
Detto che non esistono soluzioni semplici, la strada più valida pare essere quella riguardante l’introduzione di nuovi sistemi di accumulo dell’energia in eccesso, così da non stressare ulteriormente reti in alcuni casi già con molti anni sulle spalle e pensate per altre tipologie di carico.
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