L’inflazione? È sconfitta, o quasi: le conseguenze in bolletta
Lo scoppio del conflitto in Medio Oriente aveva fatto temere una nuova impennata per il prezzo del petrolio. In realtà un rialzo vi è stato, ma molto limitato. Il che fa ben sperare per le tariffe elettriche nei mesi a venire, complice l'inflazione in frenata.

Probabilmente è presto per cantare vittoria, ma anche gli ultimi dati sull’inflazione dicono che la lotta contro questa voce, che erode il potere d’acquisto delle famiglie è vinta, o quasi. Uno scenario positivo per le bollette, con l’auspicio che i conflitti internazionali non facciano rialzare la testa ai prezzi delle materie prime energetiche.
Prezzi dell’energia sotto controllo
A dicembre, l’indice dei prezzi al consumo in Europa è cresciuto del 2,9%, un dato superiore di mezzo punto rispetto a quanto fatto segnare a novembre, ma di un decimo inferiore alle stime della vigilia. Qualora nel mese in corso i prezzi restassero fermi ai livelli di dicembre, ci troveremmo a fine gennaio con un rialzo dei prezzi del 3,1% nel confronto annuo, ma in calo dello 0,4% a livello di trimestre. Un po’ di numeri, ma necessari a inquadrare il tema: anche se la Banca centrale europea ha più volte sottolineato che non bisogna abbassare la guardia, la dinamica dei prezzi al consumo oggi fa decisamente meno paura rispetto agli ultimi due anni. Anche perché, se si considera la sola componente dell’energia – quella cioè che fa da riferimento per la fissazione dei prezzi relativi alle bollette energetiche – prosegue la deflazione, con un -6,7% rispetto a dicembre dello scorso anno.
Ma anche l’inflazione core, quella cioè depurata dei prezzi slegati dalla politica monetaria, cioè energia, alimentari, tabacco e alcool, oggi fa meno paura con un rialzo annuo del 3,4%, due decimi in meno da un mese all’altro. Se a questo si aggiunge che i salari sono quasi ovunque fermi nell’Eurozona, e laddove crescono lo fanno molto lentamente, c’è da auspicare un cambio di rotta nella politica monetaria della Bce, con benefici anche nel campo dei tassi applicati sui prestiti e sui mutui (tutti quelli nuovi e i contratti a tasso variabile già sottoscritti).
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Le decisioni dell’autorità sui prezzi e le stime a breve
In questo scenario non stupiscono gli orientamenti recenti dell’ARERA, che per il primo trimestre di quest’anno ha deciso un taglio nell’ordine del 10,8% per la bolletta elettrica, relativamente ai consumatori anche nel servizio di maggior tutela. Merito, ha spiegato l’autorità, di consumi contenuti grazie alle temperature miti (per cui la domanda non ha creato grande pressione sui prezzi) e del buon livello degli stoccaggi europei (a un passo dal 90% stimato per l’intera stagione invernale). Se si guarda al cosiddetto “anno scorrevole” (1° aprile 2023-31 marzo 2024), il calo della tariffa per l’energia elettrica è del 50%, per una stima annua di 684 euro.
Quanto al gas, da qualche tempo le decisioni dell’ARERA sono disaccoppiate rispetto all’elettricità e riguardano il mese appena concluso. L’ultimo aggiornamento mensile prima della fine del regime di maggior tutela, ha portato l’autorità a tagliare i prezzi del 6,7% rispetto a novembre. D’ora in avanti, dato l’avvio completo del mercato libero, sarà aggiornata mensilmente la componente del prezzo del gas a copertura dei costi di approvvigionamento.
Cosa attendersi dai prezzi energetici nei prossimi mesi
L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia all’inizio del 2022 è stata la ragione principale che ha fatto impennare i prezzi dell’energia, in uno scenario di per sé già teso per la ripresa economica post-pandemica, anche se di trimestre in trimestre l’emergenza si è andata attenuando sia per il venir meno della speculazione, sia perché l’Europa ha diversificato le fonti di approvvigionamento rispetto al gas russo. Il nuovo conflitto in Medio Oriente ha fatto temere nuovi picchi per il prezzo del petrolio, che tuttavia è sì cresciuto, ma senza strappi. E questo nonostante le ulteriori tensioni nello Yemen e i tagli alla produzione decisi dall’Opec. A detta della maggior parte degli analisti, la ragione principale è legata alla debolezza della domanda. Il 2024 si annuncia un anno a bassa crescita e un gigante come la Cina è in forte sofferenza, per cui non vi è la prospettiva di consumi in pressing rispetto all’offerta.
Una ragione in più per auspicare un allentamento monetario nell’Eurozona.
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SOCIETA' | PREZZO ENERGIA | PREZZO GAS | COSTO |
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Argos | F1: 0,129; F2: 0,140; F3: 0,118 €/kWh | 0,424 €/Smc | 96,64 € al mese |
Sorgenia | F1: 0,127; F2: 0,137; F3: 0,116 €/kWh | 0,469 €/Smc | 98,47 € al mese |
Pulsee | F1: 0,121; F2: 0,131; F3: 0,110 €/kWh | 0,389 €/Smc | 101,57 € al mese |
Argos | F1: 0,105; F2: 0,134; F3: 0,109 €/kWh | 0,390 €/Smc | 102,26 € al mese |
Octopus Energy | 0,113 €/kWh | 0,419 €/Smc | 102,29 € al mese |
wekiwi | 0,124 €/kWh | 0,450 €/Smc | 102,49 € al mese |
Sorgenia | 0,112 €/kWh | 0,460 €/Smc | 102,89 € al mese |
NeN | 0,129 €/kWh | 0,460 €/Smc | 102,93 € al mese |
Illumia | 0,119 €/kWh | 0,439 €/Smc | 103,72 € al mese |
Engie | 0,123 €/kWh | 0,456 €/Smc | 104,15 € al mese |
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