Internet e telefoni nelle zone di guerra: quando e come vengono interrotti
Nella Striscia di Gaza, le forze israeliane rendono difficile da mesi le telecomunicazioni e la navigazione sul web, con il danneggiamento delle infrastrutture. L'Ucraina, invece, deve fare i conti con le aperture dell'Unione Europea e le minacce non tanto velate degli Stati Uniti.

Anche i mezzi di comunicazione come internet e telefonia risentono delle drammatiche conseguenze dei conflitti che stanno sconvolgendo diverse aree del pianeta, prime tra tutte la Striscia di Gaza e l’Ucraina. Sembra perciò giusto fare un passo indietro e capire cosa sta succedendo in queste zone e in che modo, quando possibile, i Paesi coinvolti stanno cercando di rimediare alle difficoltà.
Il blackout delle telecomunicazioni nella Striscia di Gaza
L’Autorità di Regolamentazione delle Telecomunicazioni (TECA) ha confermato l’aggravarsi del blackout digitale in corso nella Striscia di Gaza, risultato dei ripetuti attacchi israeliani alle infrastrutture di comunicazione. Una situazione che coinvolge in maniera grossomodo simile tutte le aree dei governatorati di Gaza. I primi problemi erano emersi nelle zone settentrionali, mentre ora le difficoltà riguarderebbero anche le sezioni centrali e meridionali.
Il risultato di questa escalation è la totale disconnessione della Striscia di Gaza dal mondo esterno, con conseguenze negative piuttosto semplici da comprendere. Senza le infrastrutture digitali, infatti, diventa impossibile accedere a:
- assistenza sanitaria;
- istruzione a distanza;
- media.
TECA sottolinea con preoccupazione il perdurare dell’azione delle forze israeliane, che impedirebbero alle squadre tecniche di riparare i cavi elettrici e telefonici tagliati nei giorni scorsi. Secondo quando riferito dall’Autorità, a essere ostacolato è persino l’accesso a percorsi di emergenza alternativi. A tal proposito, viene evidenziato che da diverso tempo si è alla ricerca di corridoi in grado di garantire la sicurezza dei tecnici incaricati delle riparazioni, ma ogni sforzo per ora è stato vano.
Quello che è certo è che, con lo scorrere del tempo, la situazione di isolamento comunicativo forzato imposto alla Striscia di Gaza non potrà che aggravare ulteriormente la situazione di una terra martoriata da un conflitto che si trascina da mesi.
Le comunicazioni ucraine in bilico tra Stati Uniti ed Europa
Girando lo sguardo verso l’altro teatro di guerra che purtroppo da mesi affolla le pagine dei giornali, quello tra Russia e Ucraina, le notizie sono legate soprattutto al ruolo degli Stati Uniti. La chiave riguarda ancora una volta l’accordo per i minerali per le cosiddette “terre rare”, firmato dopo le numerose frizioni dei mesi scorsi.
Nel momento di maggiore tensione tra Kiev e Washington, si era arrivati a temere che il presidente statunitense Donald Trump avesse intenzione di interrompere l’accesso a Starlink, la rete satellitare di Elon Musk che garantisce la connettività al web all’Ucraina. Eventualità che, per ora, almeno non si è concretizzata, così da mantenere le comunicazioni con le aree di guerra ancora possibili.
La popolazione civile, inoltre, può contare su condizioni economiche di utilizzo della rete di telefonia piuttosto accessibili. Da ormai un anno, Kiev ha aderito allo spazio telefonico europeo, così da azzerare i costi aggiuntivi per telefonare e usare le connessioni dati nell’Unione. Il Vecchio Continente, che grazie al progetto Roaming Like at Home garantisce da otto anni l’azzeramento dei costi di roaming, consente così di non tagliare la comunicazione con le aree più disagiate. Il tutto, in attesa che venga chiarito se l’Ucraina possa entrare o meno nell’Unione Europea.
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