Incentivi rinnovabili in Italia: cosa dicono i dati ARERA sul settore
La richiesta di incentivi per le fonti rinnovabili continua a crescere. Nel confronto tra 2023 e 2024 si è assistito a un aumento, dovuto ai prezzi di mercato dell'energia e a dinamiche tipiche dei vari meccanismi di incentivazione. E per il futuro, cosa ci si deve attendere?

ARERA (Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente) fa il punto sul tema degli incentivi per le energie green in Italia. Nel report “Analisi degli strumenti di sostegno alle fonti rinnovabili in termini di effetti sulla collettività anno 2024”, l’authority disegna uno scenario in crescita, con un incremento rispetto al 2023. Ecco i dettagli.
A quanto ammontano i costi per gli incentivi nel 2024?
Secondo i dati diffusi da ARERA, nel 2024 i costi per gli incentivi all’uso delle rinnovabili sono stati pari a 8,9 miliardi di euro, in crescita rispetto ai 7,1 miliardi di euro del 2023. L’incremento è dovuto sostanzialmente a due cause:
- la riduzione dei prezzi di mercato dell’energia, che ha portato a un aumento degli oneri per le incentivazioni “dipendenti dal prezzo”;
- l’introduzione dei prezzi minimi garantiti per alcune tipologie di impianti.
Nel complesso, gli incentivi energetici 2024 hanno portato a questi dati:
- potenza totale generata di 32.429 MW;
- energia totale pari a 54.401 GWh;
- impatto sulla componente “Asos” delle bollette corrispondente a 8.894 M€.
Cos’è la componente Asos?
La componente Asos è una voce inserita nelle bollette. È riferita alla spesa per gli oneri di sistema destinati al sostegno delle energie rinnovabili e alla cogenerazione.
L’incremento continuerà nel 2025?
Spostando lo sguardo su quello che accadrà nei prossimi mesi, per il 2025 ARERA prevede la continuazione del trend al rialzo. Le stime parlano di circa 9,6 miliardi di euro di costi per incentivi, causati dall'atteso incremento della produzione delle energie rinnovabili.
Nel lungo periodo si dovrebbe registrare una riduzione progressiva degli incentivi, a seconda delle varie scadenze già fissate:
- i certificati verdi e le tariffe onnicomprensive dovrebbero terminare nel 2028;
- i primi quattro Conti Energia, previsti stabili fino al 2026, dovrebbero diminuire progressivamente fino all’azzeramento nel 2030.
Quali tipologie di incentivi sono ancora attive?
Sembra giusto fare un passo indietro per verificare quali incentivi siano ancora attivi. Questo è un rapido riepilogo delle opzioni disponibili:
Tipo incentivo | Meccanismo e impatto | Riferimenti normativi |
---|---|---|
Tariffe incentivanti onnicomprensive (feed-in tariff) | Il GSE acquista a prezzo fisso e rivende l’energia. L’impatto collettivo dipende dalla differenza tra costo fisso e prezzi di mercato. | Legge 244/07, DM 18/12/2008, DM 5/7/2012 (5° CE), DM 6/7/2012, DM 23/6/2016, DM 4/7/2019 |
Feed-in premium fisso | Premio fisso ai produttori indipendente dai prezzi di mercato. Comporta un costo per la collettività. | Conti Energia 1-4, incentivi autoconsumo fotovoltaico/diffuso |
FiP variabile (ex Certificati Verdi) | L’incentivo varia in base al prezzo medio di mercato annuale. Costo per la collettività dipendente dai prezzi, al più nullo. | Meccanismo sostitutivo dei Certificati Verdi |
Feed-in premium variabile a una via (CfD) | Premio pari alla differenza positiva tra tariffa e prezzo di mercato orario. Ricavo minimo garantito; costo collettività variabile o nullo. | DM 5/7/2012 (5° CE), DM 6/7/2012, DM 23/6/2016, FIP a una via |
Feed-in premium variabile a due vie (CfD) | Conguaglio pari alla differenza tra tariffa incentivante e prezzo di mercato orario. Può determinare costi o ricavi per la collettività. | DM 23/6/2016, DM 4/7/2019 (DM FER 1) |
Sul piano numerico, questo è stato il peso dei vari incentivi sulla sola componente Asos:
- feed in premium fisso: 5.500 M€;
- feed in premium a una via: 1.246 M€;
- feed in tariff: 1.522 M€;
- sostitutivi certificati verdi: 627 M€;
- feed in premium a due vie: -1 M€.
Il totale, come già indicato in precedenza, è di 8.894 M€.
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