Gas, prezzo in salita: ecco perché il decreto bollette non basterà
I benefici del decreto bollette potrebbero essere presto dimenticati, visto che il costo del gas metano riprende a salire sui mercati. E mentre si punta forte sul GNL americano, c'è chi spinge per il nucleare e chi vorrebbe maggior impegno sulle rinnovabili.

La recente discesa dei prezzi del gas non deve far dormire sonni tranquilli: la risalita del metano è già iniziata, e i benefici del recente bonus bollette potrebbero non bastare. Facciamo il punto della situazione.
La corsa agli stoccaggi ricomincia
Il mercato delle quotazioni del gas ha risentito – come molti altri – delle recenti decisioni del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, legate all’introduzione di dazi in vari settori commerciali. Gli annunci hanno fatto calare le quotazioni dell’indice di Amsterdam, il TTF, arrivato a 35 €/MWh, valore che non si riscontrava da settembre. Un dato che viene in aiuto dei Paesi europei, primo tra tutti l’Italia, impegnati a riempire gli stoccaggi di gas. Al momento, le scorte degli Stati sono ferme a circa il 50%, a causa di un inverno piuttosto rigido che ha incrementato i consumi; l’obiettivo è di riportare il livello ad almeno il 90% entro il prossimo novembre, così come stabilito dai regolamenti europei.
La tregua sulle bollette del gas è già finita
Il calo delle quotazioni coinvolge le bollette del gas ricevute dai clienti finali solo fino a un certo punto. Secondo quanto calcolato da Nomisma Energia, infatti, la famiglia media nel 2025 spenderà per il metano circa 2.221 euro all’anno, dato in aumento del 7% rispetto al 2024. Le previsioni di febbraio facevano temere addirittura aumenti del 16%, ma sebbene diminuito il rincaro è comunque presente.
Il ritorno all’insù dei prezzi è dovuto ancora una volta alle decisioni di Trump. La decisione di rinviare di 90 giorni i dazi ha fatto tornare a salire le quotazioni del gas. E le previsioni per il medio termine sembrano essere ancora peggiori. Secondo analisi Trading Economics, gli indici del metano supereranno il massimo storico a Marzo 2026.
Si corre ai ripari: GNL americano (e forse nucleare)
Le ultime mosse di Trump hanno lasciato volontariamente petrolio e gas fuori dalla guerra dei dazi. Il motivo di questa scelta è legato alla volontà del presidente americano di mantenere bassi i prezzi dell’energia per spingere l’Unione Europea a trattare sull’acquisto. Le nazioni del Vecchio Continente, in costante ricerca di fonti alternative al gas russo, si rivolgono così agli Stati Uniti per assicurarsi forniture di GNL, ovvero Gas Naturale Liquefatto.
L’Italia, in questo scenario, è tra i maggiori acquirenti di metano liquido americano. Basta pensare che nel 2021 la quota di GNL acquistato dagli Stati Uniti era dell’8,5%, salita al 36,2% nel 2024. Non a caso, il nostro Paese si è dotato a tempi di record di un nuovo rigassificatore, situato a Ravenna. Potrà gestire fino a 48 navi gasifere provenienti dall’America, coprendo l’8% del fabbisogno nazionale.
E se non basta il GNL, si dovranno trovare nuove strade. Il ministro dell’ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, da tempi non sospetti spinge per tornare al nucleare: su questo tema, però, il dibattito si prevede lungo e non privo di ostacoli. Sullo sfondo, rimane sempre chi vorrebbe maggiore impegno sulle rinnovabili: il panorama, pertanto, è ampio.
In tutta questa confusione, è possibile risparmiare sul gas?
Nell’attesa di capire come evolverà il mercato, il consiglio è quello di dare uno sguardo alle migliori offerte gas delle aziende partner di Segugio.it, così da trovare la tariffa che si adatta alle tue necessità di consumo.
In un periodo turbolento come quello attuale, le offerte a prezzo fisso possono dare maggiore certezza e la possibilità di programmare per un certo periodo di tempo la spesa per le bollette. D'altra parte, le alternative a costo variabile consentono di approfittare immediatamente degli eventuali cali delle quotazioni degli indici energetici.
Le offerte gas di aprile 2025
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