Fotovoltaico a terra: il decreto Agricoltura è legge, ecco le novità
Il decreto Agricoltura è legge. La Camera lo ha approvato in via definitiva. Tra le norme introdotte, anche il divieto di installare il fotovoltaico a terra sulle aree agricole. Ma sono previste deroghe. Ecco quali sono e come trovare un preventivo fotovoltaico conveniente ad agosto 2024.

Il decreto Agricoltura è legge. Con il via libera finale della Camera (148 “sì”, 71 “no” e 1 astenuto) e la pubblicazione del testo definitivo in Gazzetta Ufficiale, si è concluso l’iter di un provvedimento che, almeno sul fronte del fotovoltaico, è stato a lungo al centro del dibattito politico.
Infatti, una delle questioni più spinose legate a questo provvedimento (varato dal Consiglio dei Ministri il 6 maggio 2024) riguarda proprio il divieto di installazione di impianti fotovoltaici con moduli collocati a terra sui terreni classificati ad uso agricolo dai piani urbanistici vigenti da nord a sud del Paese.
Un altolà che, nei mesi scorsi, aveva provocato una spaccatura tra i sostenitori delle rinnovabili e il fronte di chi, invece, si oppone a nuovo consumo di suolo agricolo.
Fotovoltaico a terra: ecco cosa prevedono le nuove regole
L’articolo 5 della legge di conversione del decreto Agricoltura vieta l’installazione del fotovoltaico a terra nelle aree agricole. In pratica, i pannelli fotovoltaici sono ammessi su tali superfici solo se sollevati da terra, così da consentire l’attività agricola al di sotto degli stessi.
Sono tuttavia previste alcune deroghe che riguardano:
- cave (anche quelle già oggetto di rispristino ambientale) e miniere;
- aree in concessione di ferrovie e aeroporti;
- aree di rispetto delle autostrade;
- aree interne ad impianti industriali e discariche;
- aree sulle quali già insistono impianti, purché non comporti incremento della superficie già utilizzata.
“Salvi” anche i progetti fotovoltaici a terra per i quali, alla data di entrata in vigore del decreto Agricoltura, “sia stata avviata almeno una delle procedure amministrative, comprese quelle di valutazione ambientale, necessarie all’ottenimento dei titoli per la costruzione e l’esercizio degli impianti e delle relative opere connesse ovvero sia stato rilasciato almeno uno dei titoli medesimi”, si legge al comma 2 dell’articolo 5 della legge di conversione del decreto Agricoltura.
Il ministro: misure per rilanciare l’agricoltura Made in Italy
Al di là della questione del fotovoltaico a terra nelle aree agricole, il provvedimento di conversione in legge del decreto Agricoltura contiene una serie di misure di sostegno al comparto: si va dalla lotta al caporalato alla nomina di un commissario straordinario nazionale per contenere la diffusione del granchio blu, dalle misure per coprire i danni alle coltivazioni e agli allevamenti alle azioni contro le pratiche sleali.
Per il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, il provvedimento “rappresenta un importante tassello della strategia complessiva che il governo Meloni ha disegnato per lo sviluppo del settore agricolo e della pesca e che mira in prospettiva a rilanciare complessivamente l'agricoltura italiana anche a livello europeo e mondiale”.
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