logo segugio.it
Parla con noi 02 5005 3003 lun-ven: 9-21 | sab: 9-18

Energia, l’Italia torna al carbone

Dopo l'offensiva della Russia nei confronti dell'Ucraina, il Governo italiano ha espresso forti preoccupazioni per il settore energetico. Il 45 per cento del gas in Italia deriva dalla Russia ed è in forte aumento. Si va così spediti sul fronte della diversificazione per superare la vulnerabilità.

A cura di: Tiziana Casciaro
A cura di: Esperta di prodotti finanziari, mercati energetici e telefonia
È una giornalista che si occupa prevalentemente di attualità, finanza e risparmio: collabora con Segugio.it, trattando di prestiti, mutui, mercati energetici e telefonia.

linea editoriale Segugio.it
Tempo di lettura 2 minuti
Pubblicato il 04/03/2022
fornello di gas acceso

In Italia il Governo sta valutando di ricorrere nuovamente al carbone a causa dei rischi legati alla carenza di gas. A confermarlo è stato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nell’informativa alla Camera sul conflitto tra Russia e Ucraina. Nelle ultime ore i riflettori sono, infatti, puntati sulla possibile riapertura delle centrali a carbone.

Una decisione che rischia di far saltare il progetto, previsto dal Piano nazionale per l’energia e il clima, secondo cui entro il 2025 dovrebbero chiudere tutte le centrali elettriche a carbone per favorire la transizione ecologica. Nel nostro Paese sono sette gli impianti di carbone presenti e si trovano distribuiti in più regioni, quali: la Liguria (La Spezia), la Sardegna (Fiume Santo e a Portoscuso), la Puglia (Brindisi), il Lazio (Torrevaldaliga), il Veneto (Fusina) e il Friuli Venezia Giulia (Montefalcone). Di questi, cinque appartengono a Enel, mentre la centrale a carbone a Fiume Santo in Sardegna è del gruppo Eph e quella friuliana è della multiservizi del comune di Milano A2A.

Il premier Draghi, dopo l’offensiva lanciata dalla Russia nei confronti dell’Ucraina, ha espresso una forte preoccupazione sia da un punto di vista umano, con immagini che riportano ai giorni più bui della storia europea, sia per il settore energetico. Il 45% del gas che l’Italia importa deriva dalla Russia e risulta in aumento dal 27% di circa dieci anni fa.

"Le vicende di questi giorni dimostrano l’imprudenza di non aver diversificato maggiormente le nostre fonti di energia e i nostri fornitori negli ultimi decenni. In Italia, abbiamo ridotto la produzione di gas italiano da 17 miliardi di metri cubi all’anno nel 2000 a circa 3 miliardi di metri cubi nel 2020 – a fronte di un consumo nazionale che è rimasto costante tra i 70 e i 90 miliardi circa di metri cubi. Dobbiamo procedere spediti sul fronte della diversificazione, per superare quanto prima la nostra vulnerabilità ed evitare il rischio di crisi future", ha dichiarato l’ex numero uno della Bce, secondo cui l’arrivo della primavera e delle temperature più miti serviranno a guardare con fiducia ai prossimi mesi e ad intervenire per migliorare ulteriormente la capacità di stoccaggio per i prossimi anni.

Sì alle forniture alternative

L’Italia continua, intanto, il suo pressing sull’Unione Europea per garantire uno stoccaggio comune, che possa servire a contrastare momenti di riduzione temporanea delle forniture, ed è al lavoro per predisporre tutte le misure indispensabili per gestire al meglio una possibile crisi energetica. Tra le misure di emergenza ci sono: una maggiore flessibilità dei consumi di gas, le sospensioni nel settore industriale e maggiori regole sui consumi di gas nel settore termoelettrico.

Il premier ha anche ribadito che si sta lavorando per aumentare le forniture alternative. Tra i progetti ci sono quello di potenziare il gas naturale liquefatto importato da altre rotte, come gli Stati Uniti d’America, e quello di incrementare i flussi da gasdotti non a pieno carico, come il TAP dall’Azerbaijan, il TransMed dall’Algeria e dalla Tunisia e il GreenStream dalla Libia.

Per far fronte a eventuali mancanze nell’immediato c’è poi l’ipotesi della riapertura delle centrali a carbone. Il Governo si dichiara anche pronto a intervenire per calmierare ulteriormente il prezzo dell’energia. "Ho parlato del gas, ma la risposta più valida nel lungo periodo sta nel procedere spediti, come stiamo facendo, nella direzione di un maggiore sviluppo delle fonti rinnovabili, anche e soprattutto con una maggiore semplificazione delle procedure per l’installazione degli impianti", ha aggiunto il premier, che ha sottolineato lo stretto coordinamento con gli alleati ai fini di dare ai cittadini le risposte che cercano in questo momento di grave incertezza.

Leggi le nostre Linee guida Editoriali

Come valuti questa pagina?

Valutazione media: 5 su 5 (basata su 1 voto)

Parole chiave

tariffe gas energie rinnovabili

Articoli correlati

Come abbattere i consumi per risparmiare sulle bollette luce e gas
19 settembre 2025 Come abbattere i consumi per risparmiare sulle bollette luce e gas

Il calo dei prezzi di luce e gas offre l’occasione di pianificare meglio i consumi. Bloccare le tariffe, scegliere contratti dual fuel, ridurre gli sprechi e confrontare le offerte sul mercato sono strategie efficaci per alleggerire la bolletta e tutelarsi da futuri rincari.

Crisi gas, Gazprom: l'inverno freddo è un problema per l'UE
11 settembre 2025 Crisi gas, Gazprom: l'inverno freddo è un problema per l'UE

Gazprom avvisa l'Europa: il tasso di crescita attuale degli stoccaggi non consentirà di far fronte a un inverno lungo e freddo. Parole già usate in passato e che non devono essere prese alla leggera, considerando l'attuale situazione del Vecchio Continente.

Bonus Gas: quant'e lo sconto in bolletta al momento?
04 settembre 2025 Bonus Gas: quant'e lo sconto in bolletta al momento?

Il bonus gas nel terzo trimestre 2025 propone compensazioni economiche del tutto simili a quelle del 2024. I benefici sono ridotti, visto il poco uso del metano in estate, ma torneranno a crescere durante il periodo invernale, quando fa freddo e si usano i riscaldamenti.

Scopri come funziona il servizio: ordinamento tariffe, calcolo risparmio, i nostri partner.