Effetto coronavirus sui consumi energetici: a marzo -15%

L’emergenza coronavirus fa sentire i suoi effetti anche sul fronte dei consumi energetici, dei prezzi e delle emissioni CO2. È quanto viene fuori dall’analisi trimestrale del sistema energetico italiano dell'Enea. Il report mette in risalto un calo del 7% rispetto al 2019 dei consumi di energia primaria e finale nei primi tre mesi dell’anno.
Va sottolineato, in particolare, il picco del -15% per il solo mese di marzo. Enea prevede ancora un calo del 20% nel secondo trimestre 2020 e stima una riduzione di oltre il 10% per l’intero semestre, sia per i consumi primari che per quelli finali.
A partire dal mese di marzo - secondo quanto emerge dallo studio effettuato da Enea - la domanda elettrica ha presentato una contrazione, che è arrivata a stabilizzarsi su un -20% a livello nazionale rispetto allo stesso periodo del 2019. Nelle regioni del Nord è stato registrato addirittura un calo della domanda elettrica pari al -30%.
Sulla stessa lunghezza d’onda pure i consumi di gas naturale che si sono stabilizzati su un -30% dalla seconda metà di marzo. Gasolio e benzina hanno segnato un -43% a marzo.
A presentare il segno meno nei primi tre mesi del 2020, al di là dei consumi, sono anche le emissioni di CO2: segnalata una diminuzione del -10% circa. Previsto, inoltre, un -15% nel semestre.
“Un calo senza precedenti - sottolinea Francesco Gracceva, l’esperto ENEA che ha curato l’Analisi - tenuto conto che nel 2019 si è registrato un -1,5%, grazie al phase out del carbone, favorito dai bassi prezzi del gas naturale e dal rialzo delle quotazioni dei permessi di emissione. Ciò nonostante, negli ultimi anni in Italia si sono ridotte meno dei principali paesi europei, pur a fronte di un andamento dell’economia meno positivo”.
Giù i prezzi e i consumi
Dall’analisi di Enea viene fuori che la riduzione dei prezzi sui mercati all’ingrosso, nel primo trimestre dell’anno, ha avuto i suoi effetti sui consumatori.
“Nella media del I semestre 2020 il prezzo dell’elettricità sul mercato tutelato sarà inferiore del 13% rispetto al II semestre 2019, quello del gas del 9%, a fronte di ribassi della materia prima del 26% per l’elettricità e del 12% per il gas. Queste diminuzioni - spiega l’esperto - non hanno ancora recepito pienamente i cali dei prezzi all’ingrosso, che nel semestre potranno essere intorno al 30% per l’elettricità, del 20% per il gas”.
L’emergenza Covid-19 ha comunque confermato il trend di consumi già in calo: durante il 2019, dopo i lievi aumenti registratisi per due anni, i consumi di energia primaria e finale sono calati di oltre l’1%. Un risultato legato al calo della produzione industriale e anche ai minori consumi di riscaldamento per le temperature più miti.
Il gas si conferma la principale fonte di energia primaria
Ad avere un ruolo determinante nella produzione elettrica è il gas che segna un +9%. Il gas - secondo lo studio di Enea - è tornato, infatti, ad essere la principale fonte di energia primaria (36% del mix); le fonti fossili sono rimaste stabili al 75% malgrado il forte calo (-25%) del carbone. Segno più per le rinnovabili che hanno visto l’incremento dell’eolico (+14%) e del fotovoltaico (+9%) mentre retrocede l’idroelettrico (- 6%).
Sotto la lente torna la situazione della competitività dell’Italia negli scambi internazionali delle tecnologie energetiche a basse emissioni di carbonio, come il fotovoltaico, i veicoli elettrici e ibridi, gli accumulatori, il solare termico, l’eolico. “Particolarmente critico - si legge nella nota stampa diramata da Enea - appare il posizionamento nella mobilità a basse emissioni (–0,97 per veicoli ibridi, –0,89 quelli elettrici), con un saldo negativo di 1,53 miliardi di dollari, un valore tale da incidere anche sulla bilancia commerciale del Paese”.
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