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Digital divide: l’Italia dei comuni senza internet

Secondo le stime non ufficiali sarebbero 485.000 le abitazioni del nostro Paese non coperte dalla rete internet o da una rete precaria. In testa alle Regioni con un numero maggiore di Comuni in aree “bianchissime” c’è il Piemonte, che ne conta ben 63, seguito dalla Liguria con 27 Comuni.

A cura di: Paola Campanelli
A cura di: Esperta di prodotti finanziari, mercati energetici e telefonia
Dopo la laurea in Economia Aziendale e due Master in Copywriting e Comunicazione Digitale, si dedica ora alla scrittura di news specializzate per Segugio.it, oggi parte di Moltiply Group, con cui collabora dal 2014.

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Tempo di lettura 2 minuti
Pubblicato il 22/03/2021
Digital divide: l’Italia dei comuni senza internet

Mentre il Paese accelera sul digitale e sul raggiungimento di una copertura quanto più estesa della connessione veloce, ecco che emergono alcuni “buchi” che ci fanno ripiombare a decenni fa.

Si tratta delle zone definite “bianchissime”, quelle con almeno il 10% delle abitazioni non raggiunte dalla rete. Sono 204 Comuni abitati da 186.000 persone, senza alcuna connessione o raggiunti da connessioni sempre antiquate e via radio, quindi wireless.

In queste aree, ben 16.000 italiani non sarebbero raggiunti dalla rete telefonica.

In testa alle Regioni con un numero maggiore di Comuni in aree “bianchissime” c’è il Piemonte che ne conta 63, seguito dalla Liguria con 27 e dal Molise con 19 Comuni.

Queste le stime ufficiali al ribasso fornite dal Ministero dell’Innovazione e da Agcom, perché sembra invece che in totale siano 485.000 le abitazioni non coperte dalla rete internet o con una rete precaria.

Le aree bianche

Oltre alle aree definite “bianchissime”, ci sarebbero nel nostro Paese una serie di altre aree “bianche”, depresse dal punto di vista commerciale perché poco appetibili per le compagnie di telecomunicazioni.

Per questo motivo, nel 2003 è stata creata Infratel, la società in-house del Ministero dello Sviluppo Economico, incaricata di realizzare e integrare infrastrutture a banda larga in queste zone, al fine di portare una connessione almeno a 30 Mbps.

Dal 2015, Infratel ha presentato un piano d’azione con l’obiettivo di contribuire a ridurre il gap infrastrutturale e di mercato esistente, attraverso la creazione di condizioni favorevoli allo sviluppo integrato delle infrastrutture di telecomunicazione. Ad oggi sono 3.500 i cantieri portati a termine, su 4.000 finanziati.

L’intento è di intervenire sui comuni definiti “bianchissimi” con le condizioni peggiori riguardo alla presenza di una connessione, raggiungendo entro la fine del 2021 almeno 171 Comuni dei 204 contati sopra, per completare la copertura dei comuni entro la fine del 2022.

La tecnologia che raggiungerà i comuni bianchi

Sono essenzialmente due i tipi di tecnologia implementati nelle zone meno raggiunte da internet. La prima è la FTTH, la fibra ottica che arriva direttamente al modem di casa, l’altra si chiama FWA, Fixed Wireless Access, che si avvale di un ponte radio attraverso cui far passare il segnale di banda ultralarga.

Proprio per la modalità di trasmissione, la tecnologia FWA è indicata laddove la morfologia del territorio stabilisce delle barriere naturali alla costruzione di cavi o all’apertura di cantieri. Per questo motivo, questo tipo di connessione è molto utilizzata nelle aree bianchissime.

Insomma, una tenace per quanto lenta progressione verso l’abbattimento delle barriere e del Digital divide, quanto mai necessaria in questo momento in cui la didattica a distanza e lo smartworking impongono la connessione internet come bene fondamentale per svolgere le normali attività quotidiane.

La rete radio di Eolo

Una delle società maggiormente coinvolte nel portare la connettività da rete fissa nelle aree tecnologicamente depresse è Eolo, che attualmente copre il 78% delle abitazioni nelle aree bianche, fornendo i suoi servizi a oltre un milione di persone.

Con Eolo è possibile attivare una connessione internet wireless nelle zone non raggiunte dalla rete o con un segnale debole, internet a banda ultralarga che non richiede una linea telefonica, ma sfrutta una rete di ripetitori radio (BTS) che diffondono il segnale sul territorio.

Per conoscere le sue offerte al consumo, basta consultare il comparatore Segugio.it, che quotidianamente mette a confronto decine di offerte internet migliori della rete, sempre accessibili a tutti e con un servizio di consulenza gratuito.

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