Dazi e bollette luce e gas: cosa può succedere nei prossimi mesi
Il futuro dei prezzi energetici sarà influenzato da fattori geopolitici, dazi e dinamiche produttive. In questa instabilità, famiglie e imprese dovranno adottare strategie più prudenti, mentre i governi dovranno mediare tra sostenibilità fiscale e tutela del potere d’acquisto dei cittadini.

Il ritorno dei dazi, anche solo nella forma di minaccia, sta generando effetti a catena sull’economia globale, con impatti concreti su benzina, gas e bollette. Le politiche commerciali statunitensi, rimesse sul tavolo dall’amministrazione Trump, stanno influenzando i mercati internazionali delle materie prime. Pur se alcune tariffe sono state solo annunciate o sospese, i mercati reagiscono con nervosismo, soprattutto per quanto riguarda gas e petrolio. Questi squilibri si riflettono a valle sui prezzi al consumo, arrivando nelle tasche di famiglie e imprese sotto forma di rincari (o, in alcuni casi, risparmi limitati).
Bollette 2025: aumenti più contenuti, ma sempre presenti
Secondo le ultime stime di Nomisma Energia, per una famiglia media italiana il 2025 non porterà sollievi significativi sulle bollette, sebbene l’aumento sarà più contenuto rispetto a quanto temuto all’inizio dell’anno. Una famiglia tipo (2.700 kWh di elettricità e 1.400 metri cubi di gas) spenderà in media 2.221 euro nel 2025, con un incremento di circa 140 euro rispetto al 2024 (+7%). Il calo dei prezzi del gas al TTF di Amsterdam – scesi sotto i 35 euro al MWh, minimi da un anno – ha infatti ridimensionato le previsioni più pessimistiche elaborate a febbraio, quando si stimava un aumento del 16%.
A pesare maggiormente sulle tasche dei consumatori sarà l’elettricità, con una previsione di rincaro del 16% (+100 euro). Il gas, invece, dovrebbe aumentare di circa il 9%, pari a 125 euro in più su base annua. Un miglioramento rispetto ai timori di inizio 2025, ma comunque segno di una dinamica inflattiva ancora presente sul fronte energetico.
Imprese: rincari attenuati ma non azzerati
Anche per le aziende i costi dell’energia nel 2025 saranno più alti, ma in misura inferiore rispetto a quanto prospettato nei primi mesi dell’anno. Secondo Nomisma Energia, un'impresa con consumi annui di un milione di kWh di elettricità e due milioni di metri cubi di gas affronterà un rincaro complessivo del 5%. L’aumento sarà trainato soprattutto dall’elettricità (+13%, pari a circa 30.000 euro in più), mentre per il gas l’incremento stimato si attesta al 3% (+26.472 euro). A febbraio, per confronto, le previsioni parlavano di un balzo del 31% annuo.
Il petrolio tra dazi e dinamiche globali
Il prezzo del petrolio resta sotto pressione, complice una domanda globale debole – con una crescita stimata in 1,1 milioni di barili al giorno – e un aumento della produzione da parte dei Paesi non OPEC, come Canada e Brasile. Dopo l’annuncio della moratoria di 90 giorni sui dazi USA, il Brent è risalito temporaneamente a 65 dollari al barile, salvo poi tornare intorno ai 62. Il WTI si è attestato tra i 59 e i 63 dollari, segnando un calo del 15-20% rispetto ai massimi del 2024.
Carburanti: piccoli risparmi per le famiglie
Per i consumatori italiani, la discesa del greggio si riflette sui prezzi dei carburanti. La benzina self service, secondo i dati aggiornati al 10 aprile 2025, ha toccato il minimo da ottobre 2024, attestandosi a 1,749 euro al litro. Per l’intero 2025, Nomisma Energia prevede un prezzo medio di 1,80 euro al litro (contro 1,82 euro nel 2024), con un risparmio annuo di 24,52 euro per una famiglia che consuma 1.000 litri. Anche il gasolio è in lieve calo: la spesa stimata per il 2025 sarà dello 0,7% più bassa (12,80 euro risparmiati su un totale di 1.702 euro).
Dazi e incertezza: l’effetto boomerang
Il legame tra politiche commerciali protezionistiche e andamento delle commodity è sempre più evidente. Anche solo l’annuncio di dazi o la loro sospensione può avere effetti speculativi, muovendo i mercati prima ancora che le misure siano effettivamente operative. Per i consumatori, il risultato è una maggiore instabilità nei prezzi di gas, elettricità e carburanti, rendendo più difficile pianificare spese ed investimenti.
Guardando avanti: il nodo geopolitico
L'evoluzione dei prezzi dell'energia dipenderà in larga parte dalle tensioni geopolitiche, dall’effettivo sviluppo dei nuovi dazi e dalla capacità dei Paesi produttori di mantenere l’offerta sotto controllo. In un contesto così incerto, famiglie e imprese dovranno adottare strategie più prudenti per gestire le spese energetiche, valutando il cambio di fornitura energia (ormai possibile anche in tempi record di 24 ore) qualora si rivelasse conveniente rispetto a mantenere la vecchia tariffa, mentre i governi saranno chiamati a bilanciare esigenze fiscali e protezione del potere d'acquisto dei cittadini.
Le offerte luce e gas di aprile 2025






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