Consumi energia elettrica: cresce il contributo delle rinnovabili, i dati di settembre 2025
Dai dati di Terna emerge un’Italia più verde e resiliente: la produzione da fonti rinnovabili cresce, il solare spinge l’espansione e molte regioni superano i propri target. Intanto il Paese accelera verso un futuro energetico più sostenibile e indipendente.

In Italia le fonti rinnovabili continuano a guadagnare terreno nel mix energetico nazionale. Secondo l’ultimo report mensile di Terna, nel settembre 2025 le energie verdi hanno coperto quasi il 41% della domanda elettrica del Paese, un dato in crescita rispetto al 39,4% dello stesso mese del 2024 e al 38,5% del 2023. Un segnale di tenuta e di maturità per un sistema che, pur tra oscillazioni dei consumi e variabilità meteo, sta consolidando il ruolo delle rinnovabili come pilastro della produzione nazionale.
Un settembre di domanda in aumento
Nel mese di settembre la domanda elettrica nazionale ha raggiunto i 25,9 terawattora (misura l’energia complessiva prodotta o consumata nel tempo), in aumento rispetto allo scorso anno anche per effetto della ripresa dei consumi industriali: gli energivori hanno registrato un +2,9%. L’85,3% di questa richiesta è stata soddisfatta con produzione interna, pari a 22,1 TWh, mentre il restante 14,7% è arrivato dal saldo con l’estero, che ha toccato quota 3,8 TWh, in crescita del 5,7% rispetto a settembre 2024.
La spinta principale è arrivata dal fotovoltaico, che con 4,1 TWh prodotti ha superato di slancio le altre fonti e si è imposto come unico comparto in crescita assieme al geotermico. Il solare ha registrato un aumento del 30,7% sull’anno precedente, immettendo in rete oltre 960 GWh aggiuntivi. Segno opposto invece per idroelettrico (-4,1%), termoelettrico (-2,6%) ed eolico (-23,4%), penalizzati da una stagione meteo sfavorevole e da una domanda di rete meno stabile.
Il bilancio dei primi nove mesi del 2025
Guardando all’intero periodo gennaio–settembre, il quadro mostra luci e ombre. La domanda complessiva di energia elettrica in Italia è risultata in calo dell’1,2% rispetto ai primi nove mesi del 2024, con una riduzione dell’import netto pari a -8,9%. Le fonti fossili hanno coperto il 42,2% dei consumi, le rinnovabili il 42,7% e il restante 15,1% è arrivato dall’estero.
Nel complesso, nei primi nove mesi del 2025 le rinnovabili hanno generato 99,5 TWh, un dato in lieve flessione sul 2024. Ma a sostenere il comparto è stata ancora una volta la crescita del fotovoltaico, che ha prodotto 36,9 TWh, cioè 6,7 TWh in più rispetto all’anno precedente. L’aumento è dovuto soprattutto all’espansione della potenza installata (+5,8 TWh equivalenti) e, in misura minore, a condizioni meteorologiche favorevoli (+981 GWh).
L’idroelettrico, con una quota del 33,5% sulla produzione verde complessiva, resta il secondo pilastro della generazione rinnovabile, confermando il peso storico della risorsa acqua nel bilancio energetico italiano.
Nuova capacità installata: il 2025 oltre i target
Nei primi nove mesi del 2025 la capacità rinnovabile in esercizio è cresciuta di 4.476 MW (megawatt - misura la potenza, cioè “quanto velocemente” si produce o si consuma energia in un istante), un ritmo sostenuto ma leggermente inferiore rispetto allo stesso periodo del 2024, quando l’incremento era stato di 4.862 MW. Anche qui il fotovoltaico guida la corsa, con 4.078 MW di nuova potenza entrata in funzione, mentre l’eolico aggiunge 367 MW, in calo rispetto all’anno scorso (-119 MW).
Un dato tuttavia incoraggiante emerge dal confronto con gli obiettivi fissati dal Decreto “Aree Idonee”: a livello nazionale la capacità installata risulta già superiore al target previsto per il 2025. È un risultato che testimonia la velocità con cui il sistema energetico sta evolvendo verso una maggiore quota di energia pulita.
Le regioni che corrono (e quelle che rallentano)
In testa alla classifica delle regioni più virtuose c’è il Lazio, che ha superato il proprio obiettivo di oltre 1.100 MW. Seguono Lombardia (+536 MW), Piemonte (+347 MW), Veneto (+293 MW), Friuli Venezia Giulia (+263 MW) e Trentino-Alto Adige (+101 MW). Anche Campania (+97 MW) ed Emilia-Romagna (+80 MW) hanno centrato e superato i target.
All’estremo opposto, Sicilia e Sardegna segnano gli scostamenti negativi più rilevanti, rispettivamente -492 MW e -343 MW, seguite da Calabria, Puglia e Basilicata. In fondo alla lista le regioni con ritardi minori: Liguria (-44 MW) e Valle d’Aosta (-9 MW).
L’Italia delle rinnovabili tra sfide e prospettive
Nel complesso, i dati di Terna mostrano un Paese che, pur con differenze territoriali marcate, sta consolidando la propria transizione energetica. Il fotovoltaico si conferma la tecnologia trainante, l’eolico rallenta ma resta strategico, mentre l’idroelettrico difende la sua storica centralità.
Il percorso è dunque verso un sistema sempre più sostenibile è avviato, e il 2025 segna un passaggio chiave: le rinnovabili italiane, oggi, non solo coprono oltre quattro decimi della domanda elettrica, ma iniziano a superare gli obiettivi fissati.
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