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Condizionatori, stretta per gli uffici pubblici dal primo maggio

Con l'operazione termostato i condizionatori negli uffici pubblici dovranno essere impostati a una temperatura non inferiore ai 27 gradi con tolleranza di due gradi, mentre in inverno i riscaldamenti non dovranno superare i 19 gradi, anche qui con due gradi di tolleranza.

Pubblicato il 28/04/2022
giovane impiegata in ufficio con aria condizionata
Condizionatori, arriva la stretta per gli uffici pubblici

Niente più sprechi, a partire dal primo maggio prenderà il via la stretta su termosifoni e condizionatori delle pubbliche amministrazioni. Esclusi, al momento, solo ospedali, cliniche e case di cura. A prevederlo è un emendamento al Decreto legge bollette approvato dalle commissioni Ambiente e Attività produttive delle Camera. Il Governo, con l'operazione termostato, prova ad arginare gli effetti della crisi energetica dopo la guerra scoppiata in Ucraina e comincia dalla pubblica amministrazione.

A partire da maggio e fino al 31 marzo 2023, la media ponderata della temperatura degli edifici pubblici non dovrà oltrepassare i 19 gradi centigradi in inverno, più 2 gradi di tolleranza (21 gradi) e non dovrà essere inferiore ai 27 gradi, con un margine di tolleranza di due gradi (25 gradi) in estate. Ciò vale per gli uffici dei ministeri, degli enti locali e delle scuole. In inverno, dunque, i termosifoni non potranno avere una temperatura più elevata dei 19 gradi con una soglia di tolleranza di 2 gradi, mentre nella stagione più calda i condizionatori non dovranno avere una temperatura impostata sotto i 25 gradi. In questo modo ci sarà un risparmio di energia e di gas e ci si renderà sempre più indipendenti dalla Russia.

Nelle case il tempo massimo di accensione giornaliera dei riscaldamenti cambia per legge in base alle 6 zone climatiche in cui è divisa l’Italia: si va da un massimo di 14 ore nelle aree montane settentrionali fino alle 8 ore delle fasce costiere del Sud. Non è ancora chiaro come e quando saranno effettuati i controlli negli uffici pubblici e se la misura sarà estesa anche ai privati. Ciò che, invece, è già stato noto è che, in caso di violazione delle regole, saranno elevate sanzioni dai 500 ai 3mila.

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I consumi energetici delle famiglie

Con l’indagine 2021 sui Consumi energetici delle famiglie si ha un quadro più completo relativo al settore residenziale. Il report, realizzato dall’Istat, ha raccolto infatti informazioni dettagliate sulle dotazioni energetiche delle famiglie e sulle modalità di impiego di tali apparecchiature. Una famiglia su due ha un condizionatore in casa in Italia: il dato è in forte crescita rispetto agli anni scorsi. Si è passati infatti dal 29,4% del 2013 al 48,8% del 2021.

Dall’indagine è emerso, inoltre, che nel 2021 il 98,6% di famiglie dispone di un impianto o apparecchio singolo di riscaldamento dell’abitazione. Il sistema di riscaldamento più gettonato è l’impianto autonomo, mentre l’impianto centralizzato è usato come sistema prevalente dal 17,1% delle famiglie.

È il metano la fonte di alimentazione più usata per il riscaldamento della casa. Il 99,6% delle famiglie dispone, poi, di acqua calda sanitaria nella propria abitazione e quasi 3 famiglie su 4 usano l’impianto autonomo come sistema prevalente. Percentuali minori prevedono l’uso di uno scaldacqua elettrico, di un impianto centralizzato e di un impianto a metano. I prezzi della componente energia sono stati caratterizzati negli ultimi tempi da un forte incremento, legato alle fluttuazioni delle materie prime e del gas naturale e alle turbolenze geopolitiche.

Per scongiurare gli sprechi di energia e risparmiare contro il caro bollette, Enea ha stilato una guida. Suggerimenti utili anche per tutelare l’ambiente e combattere l’inquinamento. Seguire questi accorgimenti significa evitare di pagare costi esorbitanti per le utenze di luce e gas.

L’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile suggerisce di:

  • usare lampadine a risparmio energetico e in particolare quelle a tecnologia a led;
  • coibentare l’abitazione;
  • isolare tetto e soffitti;
  • cambiare porte e finestre con serramenti a doppi vetri;
  • ridurre l’uso di acqua calda;
  • acquistare elettrodomestici di classe energetica superiore;
  • usare ciabatte multipresa con l’interruttore;
  • spegnere sempre la luce quando non serve;
  • installare impianti di generazione di energia rinnovabile;
  • eseguire sempre la manutenzione degli impianti;
  • tenere sempre una temperatura costante in casa;
  • usare i termosifoni per poche ore al giorno;
  • chiudere finestre e tapparelle durante la notte;
  • non posizionare nulla davanti ai termosifoni;
  • fare la diagnosi energetica e dotarsi dell’Ape, attestato di prestazione energetica;
  • usare termostati e impianti di regolazione;
  • installare le valvole termostatiche nei riscaldamenti;
  • installare caldaie a condensazione;
  • sbrinare il frigo e il freezer.
A cura di: Tiziana Casciaro

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Parole chiave

condizionatore

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