Case green: stop agli incentivi per caldaie a gas dal 2025
Il Parlamento europeo ha approvato la direttiva sulla prestazione energetica in edilizia. Tra le disposizioni varate, anche lo stop alle caldaie alimentate a metano dal 2040 e l’addio agli incentivi per l’acquisto di questi prodotti dal 2025 in UE. Le novità e le offerte gas green su misura per te.

L’Europa dirà addio alle caldaie alimentate da combustibili fossili dal 2040. Ma già dal 2025 gli Stati UE non potranno più erogare incentivi per l’installazione dei prodotti che funzionano solo a metano. Potranno, invece, sovvenzionare l’acquisto di sistemi di riscaldamento ibridi, come quelli che combinano una caldaia con un impianto solare termico o una pompa di calore, controllate da una centralina unica.
È quanto ha stabilito la Direttiva Epbd (Energy performance of buildings directive), che ha ottenuto il semaforo verde dal Parlamento europeo. Ribattezzata Direttiva Case Green, la nuova normativa sulla prestazione energetica nell’edilizia mira a “ridurre progressivamente le emissioni di gas serra e i consumi energetici nel settore edilizio entro il 2030 e pervenire alla neutralità climatica entro il 2050”, spiegano dall’Europarlamento.
Il provvedimento, approvato dopo un complesso negoziato che ne ha ammorbidito i vincoli e garantito flessibilità ai governi per attuarli, dovrà ricevere formalmente l’ok dal Consiglio, in rappresentanza dei Paesi membri.
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Caldaie a gas: stop agli incentivi dal 2025
Per raggiungere l’obiettivo di eliminare gradualmente le caldaie alimentate solo a metano dagli edifici del Vecchio Continente, l’UE ha stabilito un traguardo a lungo termine (il 2040) e uno a breve termine (il 2025).
Se dal 2040 scatterà lo stop alla produzione e alla vendita di questi apparecchi nei Paesi europei, dall’anno prossimo, invece, sarà vietata la concessione di sussidi per l’acquisto delle caldaie autonome a combustibili fossili.
Saranno, invece, ancora possibili “incentivi finanziari per i sistemi di riscaldamento che usano una quantità significativa di energia rinnovabile, come quelli che combinano una caldaia con un impianto solare termico o una pompa di calore”, spiegano dal Parlamento europeo.
Previsti anche incentivi per incoraggiare il passaggio a sistemi di riscaldamento e raffreddamento alimentati da fonti rinnovabili.
Case green: il raggio d’azione della direttiva UE
Oltre alle regole sulle caldaie a gas, la direttiva Case green introduce anche le disposizioni UE per ridurre il consumo energetico e le emissioni di gas serra nel settore edilizio.
Una mission che sarà raggiunta con azioni su:
- immobili residenziali nuovi, che dovranno essere a emissioni zero dal 2030. Per quelli di proprietà pubblica si anticipa al 2028;
- ristrutturazioni di edifici già esistenti, il cui obiettivo è una riduzione del consumo energetico medio (rispetto al 2020) di almeno il 16% entro il 2030 e di almeno il 20-22% entro il 2035.
Inoltre, la direttiva introduce l’obbligo dell’installazione di pannelli solari in nuovi edifici pubblici e non residenziali, che sarà graduale dal 2026 al 2030.
Tra le eccezioni, gli edifici agricoli e gli edifici storici. I Paesi membri, inoltre, possono decidere di escludere anche gli edifici protetti per il particolare valore architettonico o storico, gli edifici temporanei, le chiese e i luoghi di culto.
Dopo il varo della direttiva Case green, i 27 Paesi UE avranno due anni di tempo per presentare a Bruxelles le rispettive tabelle di marcia e proposte per centrare i target di efficientamento.
Meno emissioni e più risparmio con le offerte gas green
Secondo alcune cifre a disposizione della Commissione europea, gli immobili in UE sono responsabili del 40% dei consumi energetici e del 36% delle emissioni di gas a effetto serra.
Oltre alla riqualificazione energetica delle case, una strategia vincente per contribuire alla riduzione dell’inquinamento in atmosfera alleggerendo al contempo le bollette è quella di affidarsi alle offerte gas green del Mercato Libero.
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