Carta dell’energia, la roadmap dell’Europa per l’uscita dal trattato
L’Unione europea e l’Euratom recederanno dal trattato sulla Carta dell’energia perché questo documento non è più in linea con i target climatici di Bruxelles. Lo ha stabilito il Consiglio UE. Ecco cosa sapere e come trovare le offerte luce e gas green per te.

È un passaggio storico. Un taglio con il passato e con i combustibili inquinanti che segnerà le politiche comunitarie del futuro in materia di energia, rafforzando la sostenibilità.
L’Unione europea e l’Euratom (Comunità europea dell’energia atomica) diranno “addio” al trattato sulla Carta dell’energia in quanto questo documento, entrato in vigore nel 1998, è diventato ormai obsoleto e non più in linea con gli obiettivi climatici dell’accordo di Parigi e i target di decarbonizzazione dell’Europa.
A dare il via libera definitivo al recesso di UE ed Euratom dal trattato è stato il Consiglio europeo, dopo l’ok dell’Europarlamento nella sua ultima sessione plenaria che si è svolta ad aprile 2024.
Tuttavia, gli Stati membri che vorranno partecipare al processo di modernizzazione del trattato, potranno farlo, su base volontaria. Diversi Paesi UE, tra cui Francia, Germania e Paesi Bassi, si sono ritirati in maniera unilaterale dal trattato stesso. L’Italia già non ne fa parte.
Carta dell’energia, cos’è e perché l’UE si ritira dal trattato
Il trattato sulla Carta dell’energia (ECT) è un accordo multilaterale, firmato nel 1994 ed entrato in vigore nel 1998, che contiene disposizioni sulla protezione degli investimenti e sul commercio nel settore dell’energia. Tuttavia, questo documento, anche alla luce dell’accordo di Parigi, è diventato una questione “spinosa” a causa del ruolo che ancora assicura alle fonti fossili.
Proprio perché il trattato non è più in linea con le ambizioni dell’UE in materia di transizione energetica, nel 2018 è stato avviato un processo di modernizzazione.
“Gli Stati membri che desiderino rimanere parti contraenti dopo il recesso dell’UE e dell’Euratom potranno votare nel corso della prossima Conferenza della Carta dell’energia, che dovrebbe tenersi entro la fine del 2024, approvando o non opponendosi all’adozione di un accordo modernizzato”, si legge in una nota ufficiale del Consiglio europeo.
La roadmap per l’uscita dell’UE dal trattato
Il 7 luglio 2023 la Commissione europea ha presentato una proposta di decisione del Consiglio sul recesso dell’Unione dal trattato sulla Carta dell'energia e una proposta analoga per l’Euratom, “ritenendo che il trattato non fosse più compatibile con gli obiettivi climatici dell’UE nel quadro del Green Deal europeo e dell’accordo di Parigi, principalmente a causa di preoccupazioni per il proseguimento degli investimenti nei combustibili fossili”, spiegano dal Consiglio europeo.
Con il suo ultimo via libera, il Consiglio UE ha stabilito che la tabella di marcia per l’addio al trattato avverrà in due tappe: in primo luogo, saranno le istituzioni europee - la Commissione e l’Euratom - ad abbandonare il trattato in blocco. In un secondo momento, gli Stati membri che vorranno farlo potranno partecipare, su base volontaria, al processo di modernizzazione del trattato.
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