Caro energia: l’UE vuole ridurre il costo di luce e gas, ecco come
L’Unione Europea l’UE punta a ridurre i costi di elettricità e gas per famiglie e imprese. Per questo, lancia sette azioni chiave tra aiuti pubblici mirati, nuove infrastrutture, diversificazione delle forniture e pressione fiscale più leggera per una transizione sostenibile.

L’Unione Europea si prepara a una nuova fase della sua strategia energetica. Dopo due anni di crisi e forti oscillazioni nei mercati, i prezzi di elettricità e gas si sono stabilizzati, ma restano ben al di sopra dei livelli pre-2022.
Per questo la Energy Union Task Force dell'UE – iniziativa nata per volontà della Commissione Europea e della la Presidenza del Consiglio per “rinforzare la cooperazione energetica paneuropea” - ha lanciato un vasto programma di interventi coerenti a quanto previsto con l’Affordable Energy Action Plan, il piano d’azione presentato dalla Commissione europea destinato a ridurre i costi per famiglie e imprese e a rendere il sistema energetico più efficiente, resiliente e sostenibile nel lungo periodo.
Le sette azioni chiave proposte dall’UE
Per rendere l’energia più accessibile e ridurre in modo strutturale il costo delle bollette, la Commissione europea ha tracciato una roadmap operativa fatta di interventi concreti, che agiscono sia sul lato della produzione sia su quello della distribuzione e della fiscalità.
Non si tratta di misure simboliche, ma di un piano d’azione coordinato tra Stati membri, istituzioni finanziarie e imprese, pensato per accelerare la transizione energetica senza penalizzare la competitività del sistema industriale europeo.
Nel dettaglio, Bruxelles ha individuato sette interventi prioritari:
- rendere più mirati gli aiuti pubblici, sostenendo la riconversione ecologica delle industrie più energivore e aiutandole a investire in tecnologie pulite e processi produttivi a basse emissioni;
- orientare i Fondi di coesione europei verso infrastrutture energetiche strategiche, in particolare reti intelligenti, sistemi di accumulo e impianti di stoccaggio per energia e gas, così da rafforzare l’autonomia dei singoli Paesi;
- collaborare con la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) per sviluppare strumenti di finanziamento e copertura del rischio, come i Power Purchase Agreement (PPA);
- snellire e velocizzare le procedure autorizzative, spesso uno dei principali ostacoli all’apertura di nuovi impianti energetici;
- potenziare le interconnessioni tra Stati membri, in modo da favorire la condivisione dell’energia al minor costo possibile e limitare gli squilibri di prezzo tra i Paesi;
- diversificare le forniture di gas, consolidando i rapporti con partner strategici come Norvegia, Qatar e Stati Uniti per evitare nuove dipendenze;
- alleggerire la pressione fiscale sulle bollette, che in alcuni Stati può incidere fino a un terzo sul prezzo finale dell’energia.
Una transizione che unisce sostenibilità e competitività
Il nuovo corso europeo combina politica industriale e tutela ambientale. Ridurre il prezzo dell’energia non significa solo alleggerire le bollette, ma anche rafforzare la competitività delle imprese e accelerare gli investimenti nelle tecnologie pulite.
Come sottolineano fonti della Commissione, l’obiettivo è duplice: abbassare il costo dell’energia e costruire un sistema più sicuro e autosufficiente.
Una sfida che l’Europa affronta con un piano concreto, puntando su collaborazione, innovazione e responsabilità condivisa tra Stati membri e cittadini.
Prezzi ancora alti, ma in calo rispetto ai picchi della crisi
Nonostante i progressi, i prezzi restano elevati. L’elettricità all’ingrosso viaggia oggi tra 30 e 35 euro per megawattora, molto al di sotto dei picchi di 150-300 euro/MWh toccati durante la crisi, ma ancora lontana dai livelli pre-pandemia. Anche il gas, ora attorno a 82 euro/MWh, si mantiene ben più caro rispetto ai valori storici di 20-25 euro.
Questa dinamica – spiegano gli esperti della Energy Union Task Force – è dovuta alla persistente volatilità dei mercati globali e al peso ancora significativo dei combustibili fossili nel mix energetico europeo.
Per ridurre ancora i prezzi, l’UE punta su più rinnovabili, più nucleare di nuova generazione e una modernizzazione delle reti, tre elementi chiave per tagliare i costi strutturali e rendere stabile la transizione.
Confronta le offerte luce e gas
Leggi le nostre Linee guida Editoriali
