Caro bollette, il Governo lavora al piano anti-crisi

Dalle bollette energetiche alla benzina e al diesel. Sono tanti i temi sul tavolo del Governo. A Palazzo Chigi si lavora nelle ultime ore a una o a più misure volte a rateizzare le bollette per le famiglie e le imprese e a tagliare i prezzi dei carburanti.

Nei progetti dell’Esecutivo c’è un vero e proprio piano anti-crisi. L’impennata dei prezzi delle materie prime sta causando, infatti, malumori e disagi nella popolazione. Sul piede di guerra soprattutto gli autotrasportatori che non riescono a far fronte a questi costi così alti. Al servito il diesel è arrivato, esattamente, a 2.3 euro al litro, mentre la benzina a 2.18 euro, secondo la media nazionale. I prezzi sono ormai alle stelle e hanno oltrepassato la soglia di 2 euro al litro anche nelle rilevazioni settimanali ufficiali del Mite. La verde al self service è arrivata la scorsa settimana a 2,185 euro e il gasolio a 2,154 euro al litro. Una situazione realmente difficile per l’economia italiana che sta spingendo i vari partiti a fare pressing sul Governo perché vengano prese misure tempestive ed efficienti.

Tra le ipotesi al vaglio dell’Esecutivo c’è lo sconto di 15 centesimi al litro sia per la benzina che per il gasolio: l’intento è porre un freno ai rincari, premendo sull’accisa e sull’Iva. Ma il pacchetto di Palazzo Chigi accende i riflettori anche sull’incremento del prezzo di luce e gas. Si punta a nuove rateizzazioni e alla modifica del bonus sociale.

Al contempo in Italia si sta provando anche a diversificare le sorgenti di gas per essere più indipendenti dalla Russia. Una strada non semplice da intraprendere, dato anche l’impegno preso sulla decarbonizzazione al 2030. Il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, oltre a puntare alla diversificazione della produzione energetica, ha annunciato che in Italia si sta lavorando per assicurare “2,5 miliardi di metri cubi di gas in più” da offrire a prezzo controllato alle piccole e medie imprese che hanno il più alto bisogno di gas.

Il ministro, nei giorni scorsi, ha anche puntato il dito contro l’aumento dei prezzi di benzina e diesel, arrivando a sostenere che si tratta di una mossa speculativa ai danni di imprese e cittadini e che il conflitto tra Russia e Ucraina non è all’origine dell’aumento dei costi dei carburanti, in quanto i rifornimenti sono stati effettuati prima che scoppiasse la guerra. Un tema ripreso anche da Codacons, che ha presentato un esposto per tutelare i consumatori.

Così, da un lato si pensa a un incremento del credito di imposta fino al 50% per le aziende o anche a sostegni da garantire alle imprese che versano in maggiore difficoltà, dall’altro si ipotizza di allargare l’utenza beneficiaria del bonus sociale per le bollette di luce e gas. Un’altra strada su cui i partiti andranno a confrontarsi nelle prossimi ore riguarda poi la possibilità di tassare gli extra profitti delle società elettriche.

"Noi faremo la nostra parte: adotteremo decisioni importanti per le famiglie e le imprese sul costo dell’energia, della benzina e delle bollette perché non possiamo perdere potere d'acquisto e competitività", ha dichiarato il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, secondo cui i grandi Paesi si vedono proprio nei momenti difficili.

Intanto sono già arrivate diverse richieste alla Task Force istituita dal ministro Giancarlo Giorgetti al Mise da parte di imprese che operano in Russia e Ucraina. Il gruppo di lavoro fa sapere che le imprese sono più alla ricerca di indicazioni su come affrontare quelle problematiche che permettano la continuità produttiva che di ristori. Tra gli interrogativi che più vengono posti alla task force ci sono quelli di come far tornare i loro dipendenti stranieri in Italia o come ristrutturare i debiti con le banche. Anche in questo caso al centro della discussione c’è poi il prezzo dell’energia, tematica bollente come quella della carenza di materie prime. Tra le tante istanze arrivate al Mise c’è infine quella relativa all’abbassamento dell’IVA su alcuni prodotti alimentari.