Cambiamenti climatici, vertice a Dubai: l'Italia perde posizioni
Il nostro Paese retrocede. L'Italia passa dal 29° al 44°posto nella classifica delle perfomance climatiche dei principali Paesi del Pianeta. Perse ben 15 posizioni. Lo rivela il rapporto annuale di Germanwatch, CAN e NewClimate Institute, in sinergia con Legambiente, presentato alla Cop28 di Dubai.

Ridurre in maniera drastica sia il consumo che la produzione di combustibili fossili e raggiungere lo zero netto in termini di emissioni prima o intorno al 2050. È quanto contenuto nella bozza di accordo diffusa dalla presidenza della Cop28 in corso a Dubai. I leader mondiali si sono radunati infatti negli Emirati Arabi Uniti in occasione del vertice mondiale sull'azione per il clima con cui è stato dato il via alla 28ª conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP 28).
Il testo rafforza la necessità di triplicare le energie rinnovabili e di raddoppiare l’efficienza energetica al 2030, mettendo così man mano la parola fine alla dipendenza dai combustibili fossili. Nell’accordo proposto dalla Cop28 viene dato spazio anche al nucleare. Le varie parti vengono, infatti, invitate a sostituire le tecnologie fossili e ad “accelerare nelle tecnologie a zero e a basse emissioni, comprese, tra le altre, le energie rinnovabili, il nucleare, le tecnologie di abbattimento e rimozione, comprese la cattura, l'utilizzo e lo stoccaggio del carbonio, e la produzione di idrogeno a basso contenuto di carbonio, in modo da potenziare gli sforzi verso la sostituzione delle tecnologie fossili 'unabated' nei sistemi energetici”, così come si legge nel testo.
In particolare, durante la plenaria della COP28, il presidente Charles Michel ha anche chiesto un intervento più veloce e incisivo per mantenere l’aumento della temperatura mondiale entro 1,5 gradi. È stato poi evidenziato l’impegno profuso dall’Unione Europea per garantire la neutralità climatica. Michel ha infatti sottolineato che le emissioni di gas a effetto serra sono diminuite del 30% rispetto al 1990 in Unione Europea.
Performance climatiche, passo indietro dell'Italia
È preoccupante, invece, il passo indietro dell’Italia nella classifica delle perfomance climatiche dei principali Paesi del Pianeta: il nostro Paese è passato dal 29° al 44°posto. Perse ben 15 posizioni. È quanto emerge dal rapporto annuale di Germanwatch, CAN e NewClimate Institute, in sinergia con Legambiente, presentato l’8 dicembre alla Cop28 di Dubai. In cima alla graduatoria ci sono Danimarca, Estonia e Filippine. Agli ultimi tre posti, invece, Emirati Arabi Uniti, Iran e Arabia Saudita.
La Cina, che risulta il Paese con maggiori emissioni globali, resta fermo al 51° posto come lo scorso anno. Anche se nella nazione dell'Asia Orientale si stanno facendo grossi passi in avanti sul fronte delle energie rinnovabili, il ricorso al carbone risulta ancora predominante. Gli Stati Uniti, al secondo posto per emissioni, si piazzano alla 57esima posizione in termini di performance climatiche.
Male l’Italia che è stata bocciata in termini di performance climatiche, retrocedendo rispetto allo scorso anno, complice soprattutto la frenata della riduzione delle emissioni. Per Legambiente l’unico modo per invertire la rotta è mettere a punto un Piano Nazionale Clima-Energia in grado di ridurre le emissioni del 65% entro il 2030 in coerenza con l’obiettivo di 1.5°C. Intanto il Governo con il nuovo Decreto Energia ha previsto un fondo per la promozione e lo sviluppo di impianti rinnovabili e maggiori incentivi destinati alle imprese energivore. Famiglie e imprese possono, intanto, già puntare su offerte luce che prevedono energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili.

È il caso, ad esempio, di Octopus Flex, tariffa green di Octopus Energy: l'energia deriva da fonti 100% rinnovabili.
A cosa servono le COP?
La COP si riunisce ogni anno per individuare le misure giuste in materia di clima. Quest’anno la conferenza si tiene negli Emirati Arabi Uniti che hanno infatti la presidenza della COP 28. Quattro i pilastri su cui si basa il piano di azione: velocizzare la transizione energetica; definire i finanziamenti per il clima; favorire la piena inclusività e porre la natura, le persone, la vita e i mezzi di sussistenza al centro dell'azione per il clima. Il Consiglio europeo ha sollecitato un maggiore sforzo da parte di tutti Paesi per mobiliare finanziamenti a sostegno dell’azione per il clima e l'eliminazione progressiva delle sovvenzioni ai combustibili fossili. L’obiettivo è infatti arrivare a un sistema energetico mondiale completamente o prevalentemente decarbonizzato a partire dal 2030.
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