Bonus Luce: come verificare l’accredito del contributo straordinario
Il nuovo bonus secondario di 200 euro è accreditato d’ufficio alle famiglie con ISEE entro i 25 000 euro. Vediamo dove compare la voce in bolletta, come verificare la DSU, l’intestazione dell’utenza e quali passi seguire se lo sconto non viene applicato.

Per oltre due milioni di famiglie a basso reddito, l’estate 2025 porta una buona notizia: accanto al consueto “bonus sociale” sulle forniture elettriche arriva un contributo straordinario di 200 euro, riconosciuto dallo scorso decreto-legge Bollette (n. 19/2025). Lo sconto è automatico, ma non compare in un’unica rata: a partire da luglio 2025 e fino a marzo 2026 sarà spalmato in più rate.
Controllare l’arrivo del bonus secondario è semplice: basta un ISEE aggiornato, una fornitura domestica intestata correttamente e un’occhiata attenta al dettaglio degli importi. Qui vediamo tutte le indicazioni pratiche per verificare che lo sconto sia già stato applicato e correggere eventuali mancanze.
Ricordiamo che risparmiare sulla bolletta è possibile anche se non si rientra nelle categorie che beneficiano dei vari bonus sociali, semplicemente facendosi aiutare nella ricerca della tariffa migliore da un comparatore come Segugio.it, che ogni giorno mette a disposizione l’elenco delle migliori offerte luce sul mercato delle società partner.
Da dove nasce il contributo straordinario
Il “bonus secondario” nasce per alleggerire le spese energetiche di chi, pur non rientrando nella fascia di maggior fragilità economica, continua a risentire degli aumenti post-crisi 2021-2022. Il provvedimento eleva temporaneamente la platea degli aventi diritto: ricevono l’extra 200 euro tutti i nuclei con Indicatore ISEE non superiore a 25.000 euro, a condizione di aver presentato la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) per il 2025.
Non serve fare domanda: l’INPS, dopo aver incrociato DSU e titolarità delle utenze, trasmette ogni mese l’elenco degli aventi diritto al Sistema Informativo Integrato (SII), che a sua volta comunica ai fornitori lo sconto da inserire in fattura.
Come si visualizza lo sconto
Il contributo compare nel dettaglio degli importi sotto la voce “Bonus sociale” (o diciture analoghe). Poiché i 200 euro sono suddivisi in più rate, l’importo unitario può sembrare modesto: il totale sarà visibile solo sommando le voci che appariranno sulle bollette emesse fra l’estate 2025 e l’inizio del 2026.
Per controllare di averlo effettivamente ricevuto è necessario procedere con tre tipi di controlli:
- verificare l’ISEE: aprendo il portale INPS o rivolgendosi a un CAF si può controllare se la DSU 2025 risulta acquisita e con quale valore ISEE. Senza DSU la catena INPS - SII - fornitore non parte;
- controllare l’intestazione della fornitura: lo sconto è associato all’intestatario della bolletta o a un componente del nucleo ISEE che conviva con l’intestatario. Se il contratto è intestato a un altro familiare non presente nella DSU, il bonus non arriva;
- leggere le ultime fatture: sulla bolletta di giugno-luglio dovrebbe comparire la prima tranche nella sezione “Dettaglio spesa per la fornitura di energia”, sotto la voce “Bonus sociale/ Contributo straordinario Dl 19/2025”. Alcuni fornitori inseriscono il bonus in tabella separata; in tal caso il valore può trovarsi in fondo al documento, accanto ad altre voci di compensazione.
Se così non fosse, si può contattare il proprio fornitore indicando il numero cliente e chiedendo se l’anagrafica risulti tra quelle certificate dal SII.

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Bonus ordinario e bonus straordinario: si cumulano
Il contributo straordinario si affianca al bonus sociale ordinario, ancora operativo, che spetta alle famiglie con ISEE fino a 9.530 euro (20.000 euro per i nuclei con almeno quattro figli). I due benefici non si escludono: chi rientra nella prima soglia riceve sia il bonus base sia la quota extra da 200 euro. Nel 2024 i bonus ordinari hanno raggiunto 2,8 milioni di utenze elettriche, con uno stanziamento di circa 360 milioni di euro (dati Arera).
Se lo sconto non arriva: possibili cause e soluzioni
Prima di pensare a un errore, è utile passare in rassegna i motivi più comuni — e spesso risolvibili in pochi giorni — per cui il bonus aggiuntivo da 200 euro può non comparire in bolletta. Di seguito, le situazioni più frequenti e i passi pratici per risolvere:
- DSU assente o scaduta: presentare o rinnovare l’ISEE;
- fornitura non domestica: lo sconto si applica solo alle utenze a uso abitativo;
- contratto cointestato: accertarsi che almeno uno dei cointestatari faccia parte del nucleo DSU;
- errore anagrafico: una discrepanza tra codice fiscale in bolletta e in DSU impedisce l’abbinamento. Occorre segnalarla al fornitore allegando documento di identità.
Il SII aggiorna le liste mensilmente e una volta corretta la causa, la rata successiva conterrà sia la quota corrente sia gli arretrati non ancora applicati.
Prospettive oltre il 2025
Il Governo ha lasciato intendere che, se le tariffe resteranno stabili, dal 2026 il bonus straordinario potrebbe essere sostituito da un incremento strutturale delle soglie ISEE del bonus ordinario.
ARERA sta valutando una modulazione dello sconto legata non solo al reddito, ma anche ai consumi effettivi, per premiare chi adotta comportamenti energeticamente virtuosi. Intanto, l’autorità ha rinnovato l’invito alle aziende a rendere più comprensibile il layout delle fatture, perché la trasparenza è il primo passo per consentire ai cittadini di verificare gli aiuti a cui hanno diritto.
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