Bonus gas Basilicata: lo stop del Tar e le alternative per risparmiare
Nato per compensare le estrazioni, il bonus gas lucano è stato sospeso lasciando famiglie alle prese con bollette e conguagli. In attesa di soluzioni stabili, la strada più concreta resta la comparazione delle tariffe, che consente di risparmiare subito sulle forniture.

Il bonus gas della Basilicata, misura nata dall’accordo tra la Regione e le compagnie petrolifere attive sul territorio, era stato pensato come strumento di compensazione per i cittadini lucani a fronte delle attività di estrazione petrolifera presenti sul territorio. L’idea era semplice: trasformare parte delle royalties versate dalle società per le estrazioni di gas e petrolio, in uno sconto tangibile sulle bollette del gas, così da alleggerire i costi energetici delle famiglie in una delle regioni più colpite dall’aumento delle spese domestiche.
Avviato con grande enfasi e presentato come una misura di equità territoriale, il bonus ha avuto però un percorso travagliato, fino alla recente sospensione da parte del Tar.
La decisione del Tar e il vuoto normativo
Il Tribunale amministrativo regionale ha accolto il ricorso presentato da diverse società fornitrici di energia, ritenendo che la Regione non avesse la competenza per estendere a tutti i residenti le condizioni agevolate previste dall’Autorità di regolazione (Arera) soltanto per i clienti vulnerabili.
Secondo i giudici, l’applicazione generalizzata delle tariffe agevolate avrebbe comportato perdite economiche significative per le imprese e distorsioni della concorrenza. Da qui la sospensione del provvedimento, valida almeno fino all’udienza pubblica dell’8 ottobre 2025. Un rinvio che ha lasciato migliaia di famiglie in una situazione di incertezza, senza sapere come verranno gestiti i benefici già erogati e quelli futuri.
L’effetto boomerang dei conguagli
Nel frattempo, molti cittadini stanno ricevendo bollette con conguagli salati: in alcuni casi si parla di oltre 370 euro di rimborsi richiesti per il periodo 2020-2022. Questo perché i bonus erogati in anticipo erano stati calcolati su consumi stimati, mentre il ricalcolo sui consumi reali ha prodotto differenze importanti.
Il risultato è un paradosso: famiglie che hanno usufruito di un vantaggio senza alcuna colpa si ritrovano ora a dover restituire somme consistenti. Le associazioni dei consumatori denunciano la mancanza di trasparenza, di comunicazioni preventive e di strumenti di tutela, sottolineando come l’intero meccanismo abbia generato sfiducia e disorientamento.
Le richieste dei consumatori
Federconsumatori Basilicata ha chiesto la sospensione immediata dei conguagli fino a quando non sarà definito un quadro normativo chiaro e condiviso. Tra le proposte avanzate:
- l’apertura di un tavolo di confronto tra Regione, aziende e associazioni;
- criteri di calcolo basati esclusivamente sui consumi reali;
- una campagna informativa accessibile, per spiegare ai cittadini le ragioni dei conguagli e le possibilità di rateizzazione.
Il presidente della Regione, Vito Bardi, ha avviato negoziati urgenti con le società fornitrici per cercare di diluire nel tempo l’impatto economico dei conguagli al fine di evitare che i cittadini debbano affrontare una vera e propria stangata in un’unica soluzione.
Il nodo delle bollette e il ruolo della comparazione
Al di là delle vicende istituzionali, resta un dato di fondo: il costo del gas continua a incidere pesantemente sulle famiglie. In questo scenario, uno strumento come il bonus Basilicata avrebbe potuto dare respiro, ma la sua sospensione lascia spazio a un’altra strategia: cercare di ridurre le bollette attraverso la scelta della tariffa più adatta alle proprie esigenze.
Piattaforme di comparazione come Segugio.it consentono di confrontare le offerte gas disponibili sul mercato in pochi minuti. L’utente può valutare prezzi, condizioni e tipologia di contratto, selezionando la soluzione più conveniente in base ai propri consumi reali.
Il vantaggio è duplice: da un lato, un risparmio immediato e concreto, dall’altro, la possibilità di avere maggiore controllo e trasparenza sulla spesa energetica.
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