Bonus Elettrodomestici, decreto pubblicato in Gazzetta: come funziona e come richiederlo
Con il bonus elettrodomestici è più semplice rinnovare casa risparmiando e scegliendo modelli a basso consumo. Si domanda online e richiede lo smaltimento obbligatorio dei vecchi apparecchi. La disponibilità di fondi è limitata e per questo è fondamentale muoversi rapidamente.

Il Governo ha ufficialmente dato il via libera al bonus elettrodomestici 2025, uno strumento pensato per sostenere le famiglie che devono sostituire i grandi apparecchi di casa e migliorare l’efficienza energetica domestica, riducendo così il costo della luce in bolletta. Il provvedimento è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale e, sebbene i dettagli operativi saranno precisati dai decreti direttoriali in arrivo dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), è già possibile capire come funzionerà il contributo, chi potrà richiederlo e quali saranno i prodotti interessati.
Il bonus non è pensato solo per il 2025. Il Ministero delle Imprese ha già annunciato l’intenzione di prorogare la misura anche per il 2026 e, se le risorse lo consentiranno, di estenderla al 2027. L’obiettivo è rendere questa politica un sostegno continuativo per il rinnovo del parco elettrodomestici italiano, incentivando prodotti più sostenibili e riducendo i consumi energetici delle abitazioni.
Che cos’è il bonus elettrodomestici
Si tratta di un incentivo introdotto con l’ultima Legge di bilancio e aggiornato a marzo attraverso il decreto bollette. Il bonus prevede un contributo statale sotto forma di voucher digitale, da usare al momento dell’acquisto per ottenere uno sconto immediato sul prezzo finale.
Lo scopo è duplice: aiutare le famiglie a sostenere la spesa per apparecchi più efficienti e stimolare la produzione europea di grandi elettrodomestici, visto che l’agevolazione riguarda solo prodotti fabbricati all’interno dell’Unione europea.
Importo e requisiti economici
Il valore del bonus sarà pari al 30% del prezzo di acquisto dell’elettrodomestico scelto, con un tetto massimo di 100 euro. Il limite raddoppia, arrivando fino a 200 euro, per chi ha un reddito familiare certificato da un ISEE inferiore a 25.000 euro.
L’assegnazione avverrà in base all’ordine di presentazione delle domande — il cosiddetto sistema “click day” — e sarà legata alla disponibilità dei fondi. Per il 2025 lo stanziamento complessivo è di 50 milioni di euro, una cifra che potrebbe esaurirsi in poche ore dall’apertura della piattaforma, come già accaduto in altri incentivi simili.
Come funzionerà la richiesta del voucher
Il bonus potrà essere richiesto solo da persone maggiorenni e sarà valido per l’acquisto di un solo elettrodomestico per nucleo familiare. Dopo la verifica dei requisiti, la piattaforma informatica rilascerà un voucher digitale nominativo, associato al codice fiscale del richiedente e con una validità limitata nel tempo.
L’utente dovrà utilizzarlo presso il rivenditore scelto per ottenere lo sconto diretto in fattura. Il venditore, a sua volta, caricherà sulla piattaforma i documenti che provano l’acquisto e la dismissione del vecchio apparecchio, requisito essenziale per accedere al contributo.
Il ruolo dei rivenditori e la gestione tramite PagoPA
Gli esercenti che vogliono aderire dovranno registrarsi sul portale dedicato di PagoPA, caricando sia la prova d’acquisto del nuovo elettrodomestico sia la documentazione sul corretto smaltimento dell’apparecchio sostituito, che deve essere di classe energetica inferiore.
Il sistema verificherà in automatico l’ISEE del richiedente attraverso la banca dati dell’INPS, incrociando le informazioni con la Dichiarazione Sostitutiva Unica. Dopo aver applicato lo sconto al cliente, il rivenditore riceverà successivamente il rimborso da parte dello Stato.
L’intero processo sarà gestito da PagoPA, mentre a Invitalia spetteranno le attività di controllo e monitoraggio. Per garantire il funzionamento del servizio, sono stati stanziati circa 1,9 milioni di euro all’interno del budget complessivo da 50 milioni.
Quali elettrodomestici rientrano nel bonus
Il contributo coprirà esclusivamente l’acquisto di grandi elettrodomestici prodotti nell’Unione europea, con specifici requisiti di efficienza energetica. Sono inclusi:
- lavatrici e lavasciuga con classe almeno A;
- forni di classe A o superiore;
- cappe da cucina con classe non inferiore a B;
- lavastoviglie di classe almeno C;
- Asciugabiancheria con classe minima C;
- frigoriferi e congelatori con classe non inferiore a D;
- piani cottura conformi ai limiti stabiliti dal Regolamento UE 66/2014.
Restano invece esclusi apparecchi di piccole dimensioni come asciugacapelli, frullatori e dispositivi simili, nonché prodotti non conformi alle norme europee.
L’obbligo di smaltire il vecchio apparecchio
Un punto chiave per ottenere il bonus è la sostituzione di un elettrodomestico esistente appartenente alla stessa categoria ma con classe energetica meno efficiente. Solo dimostrando lo smaltimento corretto del vecchio dispositivo si potrà usufruire dell’agevolazione.
Questa condizione è pensata per incentivare non solo l’acquisto di nuovi prodotti, ma anche il riciclo responsabile di quelli obsoleti e più inquinanti, riducendo l’impatto ambientale.
Tempistiche e disponibilità della piattaforma
Dopo la pubblicazione del decreto, PagoPA avrà bisogno di circa 30 giorni per predisporre il portale online attraverso cui presentare le domande e caricare i documenti richiesti. L’idea iniziale del Mimit di consentire l’utilizzo dei voucher fino al 31 dicembre è stata abbandonata per garantire un avvio ordinato e sicuro della piattaforma.
Chi è interessato dovrà quindi monitorare attentamente le comunicazioni ufficiali per sapere quando apriranno le richieste: la velocità sarà fondamentale per accedere ai fondi, data la dotazione limitata.
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