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Bonus Casa al 50%: le novità e le conferme in arrivo con la Manovra

Si cambia di nuovo per rimanere alla situazione attuale: il Bonus casa per le ristrutturazioni non viene diminuito come indicato nei mesi scorsi. Per il 2026 restano le detrazioni già in vigore, cioè del 50% sulla prima casa e del 36% dalla seconda in poi.

A cura di: Francesco Ursino
A cura di: Esperto di mercati energetici e telefonia
Laureato in Economia Aziendale e Marketing, scrive contenuti per il web, contribuendo alla crescita di aziende e realtà editoriali di tutta Italia. Collabora con Segugio.it dal 2019.

linea editoriale Segugio.it
Tempo di lettura 2 minuti
Pubblicato il 15/10/2025
operaio al centro di una stanza in ristrutturazione
Vediamo come cambia il Bonus casa con la prossima manovra economica.

Buone notizie per chi sperava nel rinnovo degli incentivi del Bonus casa: al contrario di quanto anticipato nei mesi scorsi, le detrazioni continueranno a essere del 50% per la prima abitazione e del 36% dalla seconda in poi. Vengono così scongiurate le diminuzioni al 36% e al 30%, previste per il 2026 e ora spostate al 2027. Scopriamo tutte le altre novità.

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Proroga di un anno per le ristrutturazioni edilizie

La prossima manovra economica del Governo include una proroga di un anno delle agevolazioni per le ristrutturazioni edilizie, che continueranno a prevedere benefici come quelli attuali:

  • 50% per le prime case;
  • 36% dalle seconde in avanti;

In tutti e due i casi, il tetto massimo per unità immobiliare è di 96mila euro.

Si tratta di una notizia che costituisce una sorta di sorpresa rispetto alle voci trapelate nei mesi scorsi. Non a caso, in un primo tempo il Ministro dell'economia Giancarlo Giorgetti parlava di “proroghe selettive”. Ora, invece, il provvedimento è stato esteso a tutte le abitazioni senza alcuna distinzione, per la soddisfazione del viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Vannia Gava, che spiega: “La detrazione al 50% per ristrutturazione della prima casa sarà mantenuta. Ringrazio il ministro Giancarlo Giorgetti, è un’ottima notizia per le famiglie italiane. La misura, che da tempo seguo e ritengo fondamentale, permetterà di realizzare interventi di ammodernamento ed efficientamento energetico, indispensabili per ridurre i consumi e migliorare la qualità della propria abitazione”.

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Perché questo rinvio?

I motivi che si celano dietro a questo rinvio sono presumibilmente di tipo economico e politico. Basta pensare che la riduzione degli incentivi già avviata l'anno scorso, coincisa con la rimodulazione del Superbonus, ha comportato un crollo del 35% dei bonifici parlanti per le ristrutturazioni. Il dato, certificato da Agenzia delle entrate, fa capire come il settore edile sia in difficoltà: ridurre ulteriormente gli incentivi, probabilmente, avrebbe messo l'intero comparto in una posizione ancora più scomoda.

D'altra parte, il rinvio annunciato presenta ancora degli aspetti da definire. Ad esempio, Gava ha confermato che la proroga non sarà legata al reddito, mentre non si è sbilanciato sulla riduzione dei tempi di rientro dell'agevolazione, che dagli attuali 10 anni potrebbe passare a 5.

Come funzionerà il bonus ristrutturazioni nel 2026?

Al momento non si conoscono altri dettagli su eventuali modifiche del funzionamento del Bonus casa. Si prendono pertanto per buoni i riferimenti utilizzati attualmente:

  • il Bonus ristrutturazioni è riconosciuto per tutti i lavori edilizi, inclusi interventi che richiedono autorizzazioni comunali (es. Cila, Scia), lavori di edilizia libera senza necessità di pratiche comunali;
  • tra gli esempi di lavori ammessi rientrano sostituzione degli infissi, acquisto di climatizzatori, rifacimento di impianti elettrico o idraulico. Rientrano nell’agevolazione anche costruzione di nuovi box auto, interventi antisismici, installazione di pannelli solari e sistemi di accumulo;
  • il tetto di spesa è fissato a 96mila euro per appartamento, incluse le pertinenze;
  • è obbligatorio il pagamento tramite bonifico parlante con dati fiscali;
  • la fattura deve essere intestata a chi richiede l’agevolazione.

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