Bollette luce e gas: aiuti in arrivo con la Legge di Bilancio 2026
La finanziaria 2026 potrebbe riaprire le porte del Servizio a Tutele Graduali alle famiglie che rientrano in determinate soglie ISEE. Inoltre, lo Stato diventerebbe fornitore in prima persona attraverso Acquirente Unico. Ecco i dettagli delle iniziative.

Le bollette costano sempre di più, e allora la politica cerca di correre ai ripari. Il Partito Democratico, in particolare, avrebbe presentato un emendamento alla manovra finanziaria 2026 proponendo misure che riguardano la regolamentazione del settore luce e il rapporto tra imprese ed energie rinnovabili. Scopriamo di cosa si tratta.
La possibile modifica del Servizio di Maggior Tutela
A partire dal luglio 2024, il mercato tutelato della luce è ufficialmente chiuso. Al suo posto è stato introdotto il Servizio di Maggior Tutela, al quale possono accedere soltanto i clienti definiti vulnerabili. La differenza con il mercato libero è che chi è in tutela è legato a offerte con condizioni decise da ARERA, un ente statale; nel mercato libero, invece, sono le singole aziende a fissare i prezzi dell’energia (anche se alcune componenti della bolletta rimangono comunque fissate dall’Autorità).
In ogni caso, per pagare le fatture i vulnerabili devono interfacciarsi con gli operatori, scelti in automatico dalle regole del Servizio di Maggior Tutela. Una delle proposte del PD vuole cambiare proprio questo punto. Invece di continuare a essere clienti delle aziende, i vulnerabili diventerebbero utenti dello Stato, che attraverso Acquirente Unico (una controllata dal ministero dell'Economia) si comporterebbe come vero e proprio fornitore di energia. Entro il 2030, poi, almeno il 65% dell'energia acquistata dovrebbe provenire da fonti rinnovabili.
Il passaggio a questo nuovo regime avverrebbe in automatico per chi è già vulnerabile. Chi possiede i requisiti necessari ma si trova nel mercato libero, potrebbe fare richiesta per accedere.
Come cambia il Servizio a Tutele Graduali?
Le possibili modifiche previste dalla finanziaria 2026 riguardano anche il Servizio a Tutele Graduali, che coinvolge i clienti non vulnerabili che non sono passati al mercato libero. In questo regime, ai clienti viene assegnato un fornitore identificato su base concorsuale.
In teoria, l’STG dovrebbe terminare il 31 marzo 2027: fino al 30 giugno di quest’anno, i vulnerabili potevano fare richiesta per entrare nel Servizio a Tutele Graduali. Ora il PD vuole riaprire i termini ed estendere questa opportunità anche a tutte le famiglie (non solo vulnerabili) con ISEE fino a 20mila euro, soglia che sale a 30mila euro per chi ha più di tre figli. Per queste categorie di utenti, il termine ultimo per entrare a far parte del Servizio a Tutele Graduali, nella proposta del Partito Democratico, sarebbe il 31 dicembre 2025. L’intero regime verrebbe inoltre prorogato di un anno, con scadenza al 31 marzo 2028.
Il rapporto tra rinnovabili e imprese
L’ultima iniziativa avanzata dal Partito Democratico riguarda le imprese, che verrebbero invitate a siglare i cosiddetti PPA. Si tratta dei contratti di lungo termine, basati sull’utilizzo di fonti rinnovabili. Lo Stato, in tutto questo, potenzierebbe le sue infrastrutture digitali per consentire di concludere accordi di questo tipo in maniera ancora più semplice. L’intero servizio verrebbe organizzato da GME, il Gestore dei Mercati Energetici, anch’esso controllato dal Ministero dell’Economia.
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