Bollette gas, prezzi stabili con le scorte di metano al 98% in Italia
Sebbene i consumi di metano siano in rialzo per l’accensione dei riscaldamenti, le scorte di gas naturale in Italia e in Europa continuano a crescere. Ne beneficia così il prezzo all’ingrosso, che si mantiene stabile. Ecco l’effetto sulle bollette e come trovare un’offerta gas conveniente a ottobre 2024.

Continuano a crescere le scorte di gas naturale in Italia e in Europa, anche se i consumi sono in rialzo per l’accensione dei riscaldamenti. Nel nostro Paese, le riserve di metano sfiorano ormai il 98%, mentre nel Vecchio Continente gli stoccaggi superano il 95% di riempimento.
Questi dati, rilevati da Gas Infrastructure Europe, l’associazione dei gestori europei delle reti di gas, sono una buona iniezione di fiducia per i mercati che vedono nell’alto livello degli stock UE una buona garanzia di approvvigionamento in vista dei mesi più freddi (dicembre e gennaio, in particolare), quando la “fame” di metano delle famiglie europee raggiungerà il suo picco.
Al momento, il trend al rialzo delle scorte gas ad autunno inoltrato contribuisce a mantenere relativamente stabile il prezzo all’ingrosso di questo combustibile fossile: le quotazioni gas al TTF di Amsterdam (la principale Borsa europea del gas) si aggirano sui 40 euro al megawattora, con benefici diretti sulle tariffe gas per i clienti finali.
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Stoccaggio gas: la fotografia dei Paesi UE con più scorte
Come rilevano le cifre di Gas Infrastructure Europe, le scorte di gas naturale in UE hanno oltrepassato la soglia del 95% a 1091,1 TWh, pari al 29,1% del consumo medio annuo di 3.760,87 TWh. Si tratta di un valore che supera la media quinquennale della stagione.
In Italia, lo stock di metano è salito al 97,82%, a 195,71 TWh, con una capacità di copertura del 26,07% del consumo medio annuo di 750,6 TWh, mentre in Germania le riserve gas sono arrivate al 97,25%, a 244,34 TWh, dato che rappresenta il 27,49% del consumo medio annuo di 888,83 TWh. Altri Paesi UE con un alto livello di scorte sono Olanda (91,27%) e Francia (94,41%).
Si immette più gas negli stoccaggi di quanto se ne prelevi
Inoltre, dai dati del GIE emerge che la quota di gas immessa negli stoccaggi europei è superiore a quella prelevata, nonostante il 15 ottobre 2024 abbia preso il via la stagione dell’accensione dei termosifoni, con il conseguente aumento della domanda di gas naturale. Le scorte salgono infatti dello 0,02% al giorno nell’UE e in Italia e dello 0,09% in Germania. Solo in Olanda (-0,1%) e in pochi altri Paesi sono in calo. In media nell’UE sono stoccati poco più di mille GWh di gas al giorno e ne vengono prelevati 678,8.
UE: stock pieni sono rassicurazione contro il picco dei prezzi
Kadri Simson, commissaria europea per l’Energia, guarda all’alto livello di riempimento degli stoccaggi UE con la convinzione che il Vecchio Continente sia ben equipaggiato ad affrontare l’inverno e che lo sforzo messo in campo dagli Stati membri possa contribuire a mantenere stabili i prezzi all’ingrosso, con un effetto diretto sulle bollette per le famiglie.
“Le riserve di gas dell’Ue sono piene al 95% della capacità, il riempimento degli stoccaggi continua e questa è la nostra rassicurazione contro le interruzioni delle forniture e contribuisce a mantenere i prezzi dell’energia stabili”, ha chiarito al termine del Consiglio Energia.
Inoltre, il riempimento degli stoccaggi è una maggior garanzia di stabilità del comparto in vista dell’ormai imminente scadenza (a fine dicembre) del contratto trilaterale con Mosca per il transito del gas russo attraverso l’Ucraina. Simson ha chiarito che c’è stato un lavoro “a stretto contatto con i Paesi più colpiti per prepararci a uno scenario di transito zero a partire da gennaio”.
Oltre all’esito di questa trattativa, ciò che rende comunque “fragile” l’equilibrio nel mercato del gas sono le incertezze legate alle tensioni geopolitiche in Medio Oriente, che in queste settimane continuano ad essere osservate speciali.
Besseghini (ARERA): sui prezzi peserà l’impatto clima
Per il presidente di ARERA, Stefano Besseghini, “la componente climatica, come ormai è successo negli ultimi due anni, avrà un ruolo non banale” sull’andamento del prezzo del metano all’ingrosso in Italia ed Europa nei prossimi mesi. Di conseguenza, secondo il numero uno dell’Autorità di regolazione per Energia, Reti e Ambiente bisognerà capire “che tipo di inverno affronteremo”.
Besseghini non ha dubbi: “Se dicembre e gennaio dovessero essere mesi non particolarmente freddi, probabilmente vedremo, come l’anno scorso, anche un riallineamento dei prezzi all'esordio della primavera”, ha concluso.
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