Bollette: ecco come funzionano i rimborsi in caso di blackout
Un blackout elettrico, ossia un’interruzione prolungata della fornitura di energia, può causare disagi significativi, soprattutto se coinvolge abitazioni, attività commerciali o servizi essenziali. L'Arera (l'autorità di settore) ha previsto una serie di regole per l'accesso ai rimborsi.

Il caldo asfissiante di luglio 2025 ha provocato un’impennata dei consumi di energia elettrica per il tanto utilizzo dei condizionatori e non sempre le reti riescono a reggere questi carichi. Cosa succede in caso di blackout, quali sono le possibilità di rimborso? Proviamo a capirlo alla luce della normativa, considerato che negli ultimi anni le bollette di luce e gas sono diventate una delle principali preoccupazioni per le famiglie italiane.
Cosa succede in caso di blackout: i diritti dei consumatori
Un blackout elettrico, ossia un’interruzione prolungata della fornitura di energia, può causare disagi significativi, soprattutto se coinvolge abitazioni, attività commerciali o servizi essenziali. In Italia, la normativa prevede specifiche tutele per i consumatori colpiti da interruzioni di corrente non programmate.
Quando è previsto il rimborso per blackout?
Secondo le regole stabilite dall’Arera (l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), il rimborso automatico scatta quando il blackout supera determinate soglie temporali. Nei comuni con più di 5 mila abitanti, si acquisisce il diritto se il blackout dura oltre 8 ore continuative. In quelli tra mille e 5 mila abitanti, il rimborso è previsto se il blackout supera le 12 ore. Infine, nei comuni sotto i mille abitanti se si protrae oltre le 16 ore.
Il rimborso viene accreditato automaticamente in bolletta, senza che il cliente debba fare richiesta. L’importo varia in base alla durata dell’interruzione e alla tipologia di utenza, ma generalmente parte da circa 30 euro e può aumentare in caso di blackout particolarmente lunghi.
I casi esclusi dalla possibilità di rimborso
Non tutte le interruzioni danno diritto al rimborso. Sono escluse, ad esempio, le interruzioni dovute a cause di forza maggiore (eventi atmosferici eccezionali, calamità naturali) o a lavori programmati e tempestivamente comunicati dall’operatore.
Il tema dei rimborsi si inserisce in un contesto di forti aumenti dei costi energetici nel corso degli ultimi anni. Secondo i dati dell’Arera, quest’anno il prezzo dell’energia elettrica per una famiglia tipo in regime di Maggior Tutela raggiunge in media i 563,75 euro, segnando un incremento dell’8,7% rispetto al 2024. Per chi ha scelto tariffe a prezzo variabile, l’impatto è stato ancora più evidente: il Prezzo Unico Nazionale (Pun) dell’energia elettrica è cresciuto del 44% a inizio anno rispetto allo scorso.
Il gas naturale non è stato da meno: la bolletta media annuale è aumentata del 28%, portando la spesa per una famiglia tipo a oltre 1.300 euro. L’aumento dei costi dell’energia si riflette direttamente sulle spese mensili delle famiglie, che devono far fronte anche a un’inflazione che viaggia poco sotto il 2%.
Secondo l’Unione Nazionale Consumatori, l’aumento dei prezzi dell’energia ha comportato un aggravio medio di 353 euro annui per famiglia. Le fasce più colpite sono quelle a reddito medio-basso e le famiglie numerose, che spesso faticano a sostenere le spese fisse.
Come risparmiare: il ruolo chiave dei comparatori online
In questo scenario di rincari e incertezza, cresce l’importanza dei comparatori online, che consentono di confrontare in tempo reale centinaia di offerte per luce e gas, valutando non solo il prezzo, ma anche le condizioni contrattuali, i servizi inclusi e la reputazione del fornitore.
Cambiare fornitore tramite comparatore può far risparmiare diverse centinaia di euro all’anno sulle bollette relative alle utenze domestiche. Il tutto ricordando che cambiare fornitore è semplice e non comporta interruzioni del servizio.
Consigli pratici per tutelarsi e risparmiare
Infine qualche raccomandazione. È importante conservare sempre le bollette. In caso di blackout prolungato, la bolletta serve come riferimento per verificare l’accredito del rimborso automatico. A qualcuno potrà apparire superfluo, ma è sempre bene ricordare l’importanza di segnalare tempestivamente i disservizi. In caso di interruzioni anomale, è importante segnalare subito il problema al proprio fornitore o al distributore locale.
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