Il piano italiano anti-blackout: come evitare il caso Spagna?
Per scongiurare il rischio di un blackout come quello accaduto in Spagna e Portogallo a fine aprile, l’Italia si sta attrezzando con un piano apposito redatto da Terna. Andiamo a scoprire i dettagli più importanti di questa iniziativa da 2,3 miliardi di euro.

L’Italia si muove per scongiurare il rischio di registrare un blackout su larga scala come quello occorso in Spagna e Portogallo a fine aprile scorso. Per fare ciò è stato richiesto a Terna (la società che gestisce la rete elettrica del nostro Paese) di elaborare un piano specifico, che può contare su investimenti per 2,3 miliardi di euro. Una cifra ingente, che rispetto a quanto preventivato dal precedente piano industriale include 600 milioni in più. Scopriamo allora quali sono le misure più importanti.
Maggior controllo delle rinnovabili
Uno dei fattori rilevanti del blackout che ha coinvolto la penisola iberica è stato identificato nel surplus produttivo da energie rinnovabili. Su questo tema, l’Italia adotta un approccio diverso da quello di altre nazioni, visto che Terna può incidere direttamente sulle fonti green in caso di giustificata necessità legata alla salvaguardia della rete. Una dinamica, quella appena descritta, non prevista in altri Paesi europei.
Per tale motivo, il gestore della rete italiana potrà ridurre la produzione da rinnovabili – come avvenuto nel periodo pasquale – o persino fermarla senza preavviso. Così facendo, verranno evitati i surplus che mettono sotto stress la rete con carichi di lavoro imprevisti.
Più strumenti per la stabilizzazione della rete
Nel piano Terna per scongiurare i blackout in Italia rientra anche l’introduzione di un maggior numero di macchinari capaci di stabilizzare la tensione della rete. Tra i dispositivi che verranno utilizzati ci sono:
- i cosiddetti Statcom, ovvero macchine statiche che smorzano le oscillazioni;
- compensatori asincroni, cioè apparecchi che regolano la tensione;
- resistori, speciali macchinari che assorbono la potenza attiva e reattiva.
Le apparecchiature di monitoraggio
Terna pensa anche ai momenti di maggior criticità, ovvero quelli dove è necessario correggere gli squilibri della rete in tempi rapidi, spesso pochi istanti. Ciò potrà essere fatto grazie alle apparecchiature di monitoraggio Wams, utilizzate in Italia e all’estero. Queste permettono di rilevare eventuali criticità a intervalli di 20 millisecondi.
Si tratta di un elemento di elevata importanza, perché consente di effettuare verifiche di sicurezza nel momento in cui l’energia elettrica passa da uno Stato all’altro, per evitare squilibri e altri inconvenienti.
Interventi per la resilienza della rete
Tra gli ulteriori interventi previsti da Terna ci sono quelli che vanno ad aumentare affidabilità, resistenza e resilienza della rete. Un obiettivo da raggiungere grazie al sempre maggior uso di infrastrutture digitali, come i sensori posizionati lungo i tralicci. Questi garantiranno un monitoraggio continuo, così da poter intervenire con maggior tempestività.
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I clienti finali non hanno voce in capitolo sulla tenuta delle infrastrutture energetiche. Quello che ogni utente può fare, però, è scegliere una tariffa che si adatta alle proprie necessità, così da consumare in maniera più consapevole, ottimizzare i consumi e – in questo modo – gravare in minor misura sulle reti della corrente elettrica.
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