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Banda ultralarga: l'Italia arranca

Pubblicato il 15/11/2019
Banda ultralarga: l'Italia arranca

Banda ultralarga, l’Italia arranca ed è in ritardo rispetto alla tabella di marcia fissata dall’Europa. A lanciare un grido d’aiuto sono proprio la Commissione europea e le Regioni che temono che i rallentamenti del progetto - finalizzato a portare la rete pubblica a oltre 30 Giga nelle aree a fallimento di mercato (note come aree bianche ndr) - possano causare la perdita dei fondi dell’Unione Europea.

L’attenzione per la connettività a banda larga nasce nel 2015 quando il Governo Renzi decise di finanziare il progetto BUL  (Banda Ultra Larga) mediante risorse nazionali del Fondo Sviluppo e Coesione e con Fondi europei per lo sviluppo regionale (Fesr) e per lo sviluppo rurale (Feasr). Due anni dopo, nel 2017, la Open Fiber – controllata alla pari da Enel e Cdp - si è aggiudicata i bandi.

I dati di Infratel

A far stropicciare gli occhi sono i dati aggiornati al 4 novembre e pubblicati da Infratel Italia, soggetto attuatore del Piano Banda Ultralarga. In soli 5 comuni, su un totale di 7.450, i lavori sono terminati e la banda ultralarga risulta operativa. 

Il servizio risulta collaudato a Castel Giorgio, ad Attigliano e a Penna in Teverina in provincia di Terni; ad Ampezzo in provincia di Udine e a Vertova, in provincia di Bergamo. Da qui le tante perplessità sul “timing” delle opere nel resto d’Italia. In 310 comuni – sempre secondo i numeri diffusi da Infratel - i lavori si sono conclusi ma non c’è ancora stato il collaudo e in altri 1.614 comuni le opere risultano in corso. Tutti gli altri restano in attesa dell’approvazione del progetto esecutivo o in attesa dell’autorizzazione da parte del concessionario. 

Il progetto

La connettività a banda ultra larga è un elemento di fondamentale importanza per la crescita economica e sociale di un territorio ma al contempo è anche un progetto con forti fragilità così come affermato dal direttore generale della Dg Regio, Nicola De Michelis. Nel corso dell’incontro annuale sui fondi europei, tenutosi la scorsa settimana a Trieste, Antonio Caponetto, dg dell’Agenzia per la Coesione, ha dichiarato che c’è una forte pressione su Infratel perché “spenda le risorse prelevate dai programmi regionali”.

I tempi

Il tempo, intanto, scorre ed entro la fine dell’anno le Regioni devono documentare a Bruxelles specifici livelli di spesa relativi ai Programmi operativi 2014-2020: il rischio è che si incorra nel disimpegno automatico e che quindi i fondi comunitari vadano persi.

Se le opere restano ferme al palo e non si va avanti con la spesa, le Regioni non sono in grado di certificare alla Commissione il rendiconto e i soldi rischiano di andare perduti. C’è da dire, però, che qualche responsabilità va attribuita pure ad alcune Regioni. Sono quasi 1.200 i comuni che non rientrano più nella categorie delle aree bianche perché è emerso che c’era già una rete, sebbene non fosse censita.

I primi due progetti BUL fanno così riferimento in totale a 5.554 comuni e non più a 7.450 come previsto perché ben 1.192 comuni non sono più risultati aree a fallimento di mercato.

La replica

E se da un lato le Regioni e l’Agenzia per la Coesione risultano angosciate, dall’altra OperFiber parla di “accelerazione” rispetto a tre mesi fa. E le previsioni per l’operatore economico aggiudicatario del I e II bando di gara sono ancora più rosee: si ipotizza di arrivare a commercializzare il servizio in 400 comuni entro fine anno. Sulla stessa lunghezza d’onda anche l’Infratel che punta il dito sui ricorsi presentati dagli altri operatori e sulle problematicità che emergono sovente durante la predisposizione delle autorizzazioni. Gli attori del digitale provano, dunque, a collegare i ritardi dei lavori ai ricorsi dei competitor e alle prescrizioni molto rigide previste per questo tipo di appalto. Il 2019 intanto volge al termine e i cantieri procedono con molta lentezza.

Nel frattempo conviene cominciare ad informarsi per trovare l'operatore di telefonia migliore per le proprie esigenze. Prima di tutto occore sapere se la città in cui vive è stata raggiunta dalla Banda Ultralarga e per questo può dare un’occhiata alla sezione dedicata alla copertura in fibra ottica. Dopo aver verificato la copertura nella propria zona, si potrà cercare la miglior offerta internet del momento.

A cura di: Tiziana Casciaro

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