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Arera semplifica le rinnovabili fai da te

Cambiano le regole per i piccoli impianti alimentati da fonti rinnovabili. La procedura si semplifica per le connessioni dei "plug & play" e per gli impianti sotto gli 800 Watt: basterà inviare la Comunicazione Unica al distributore.

Pubblicato il 24/08/2020
Arera semplifica le rinnovabili fai da te

Semaforo verde alle nuove modalità di connessione per gli impianti di produzione dalla potenza più bassa di 800 Watt. Il provvedimento serve a rendere più semplici le regole per i piccoli e i piccolissimi impianti che sono alimentati da fonti rinnovabili. Parliamo in particolare degli impianti fotovoltaici e dei “plug & play”, ossia gli impianti pronti alla connessione tramite una spina.

Ad annunciare la svolta è stata l'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera), con la delibera 315/2020/R/eel. È stato modificato il Testo Integrato Connessioni Attive (TICA) e sono state introdotte nuove regole per le connessioni dei “plug & play” e per gli impianti sotto gli 800 Watt: sarà infatti necessaria solo la Comunicazione unica al distributore.

Questo provvedimento nasce per scongiurare che le procedure attualmente valide - concepite per impianti di produzione di taglia decisamente maggiore - possano rappresentare una barriera all'ingresso nel mercato delle nuove tecnologie.

Cosa sono gli impianti “Plug & Play”

Gli impianti, noti come “Plug & Play”, sono sicuramente inclusi tra le nuove tecnologie. Parliamo di impianti con una potenza attiva nominale inferiore o uguale ai 350 W, che non hanno bisogno di installazioni e che possono essere collegati direttamente dai consumatori, grazie ad una semplice presa dedicata.

Arera ha deciso di cambiare le regole e di renderle molto più agevoli: per gli impianti al di sotto degli 800 watt non sarà, infatti, più necessario svolgere il normale iter di connessione, ma sarà sufficiente inviare al distributore la Comunicazione Unica senza versare alcun corrispettivo. La Comunicazione Unica è un modulo predisposto dalla stessa Autorità.

I richiedenti, in questo caso, non devono sottoscrivere contratti di dispacciamento, in quanto gli impianti hanno dimensioni piccole. Da tener presente anche - fa sapere Arera -  l'utilizzo sostanzialmente diretto all'autoconsumo e le eventuali trascurabili immissioni nella rete nazionale. Qualora si registrasse una produzione eccedente, l'autoconsumo potrà immettere energia elettrica in rete. È ovviamente necessario che il tutto avvenga nei limiti massimi di 800 W, astenendosi da qualsiasi rimunerazione per l'energia nel caso immessa.

L’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente fa sapere che “al fine di valutare eventuali future evoluzioni della regolazione, tutti gli impianti di produzione di potenza inferiore a 800 W per i quali sia stata inviata la Comunicazione Unica, saranno censiti dalle imprese distributrici nei propri portali informatici e dal sistema GAUDÌ (Gestione delle Anagrafiche Uniche Degli Impianti di produzione e delle relative unità) già in uso.”

Fonti rinnovabili: i vantaggi

Uno dei più grandi vantaggi delle fonti energetiche rinnovabili è quello relativo al basso impatto ambientale rispetto ai combustibili fossili. Capaci di rinnovarsi nel tempo, le fonti rinnovabili oggi hanno un ruolo molto importante per la produzione di calore e di energia elettrica.

Quest’ultima non inquina, ma tutte le procedure utili per produrla sono invece dannose per l’ambiente. Ecco perché molte società, negli ultimi tempi, data anche la maggiore sensibilità ambientale, stanno optando per l’uso delle fonti energetiche rinnovabili. Ve ne sono di diversi tipi: si va dall’energia solare (mediante i pannelli solari) all’energia eolica (prodotta dal vento e trasformata in energia elettrica con le pale eoliche). È possibile, inoltre, produrre energia elettrica anche dall’energia termica, da quella idraulica, chimica e nucleare. I consumatori sono ormai sempre più inclini a questo mondo e scelgono anche elettrodomestici, capaci di consumare sempre meno energia e di avere un impatto inferiore sull’ambiente circostante.

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A cura di: Tiziana Casciaro

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Parole chiave

energie rinnovabili fonti rinnovabili arera

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