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Termovalvole, l’anomalia dei consumi a termosifoni spenti

Il 30 giugno è stato il termine ultimo per rispettare la nuova normativa che ha imposto l’installazione di termovalvole e contabilizzatori di calore, un obbligo che devono rispettare gli edifici con impianti di riscaldamento centralizzato. Il fine principale  è garantire un maggiore risparmio.

A cura di: Paola Campanelli
A cura di: Esperta di prodotti finanziari, mercati energetici e telefonia
Dopo la laurea in Economia Aziendale e due Master in Copywriting e Comunicazione Digitale, si dedica ora alla scrittura di news specializzate per Segugio.it, oggi parte di Moltiply Group, con cui collabora dal 2014.

linea editoriale Segugio.it
Tempo di lettura 2 minuti
Pubblicato il 20/12/2017
calorifero con salvadanaio sopra
Installazione di termovalvole

Il 30 giugno è stato il termine ultimo per rispettare la nuova normativa che ha imposto l’installazione di termovalvole e contabilizzatori di calore, un obbligo che devono rispettare gli edifici con impianti di riscaldamento centralizzato.

L’adozione di questi strumenti ha il fine principale di garantire alle famiglie italiane un maggiore risparmio energetico, quantificato in una riduzione degli importi in bolletta fino al 30%.

 Tuttavia, si è già riscontrato un inconveniente che incide sul costo della bolletta del riscaldamento. Un utente milanese ha segnalato che i ripartitori di calore hanno fatto girare il contatore durante l’estate, un periodo in cui i termosifoni sono spenti.

 “È normale”, spiega Franco Pozzoni, Presidente di Cna installazione impianti Lombardia, “la scatoletta bianca misura la differenza di calore del radiatore rispetto all’ambiente. Se ho un radiatore che è irraggiato dal sole durante l’estate, e si scalda la piastra d’acciaio, questa diventa calda rispetto all’ambiente e il ripartitore comincia a conteggiare”.

 Secondo alcuni esperti, basterebbe una differenza di temperatura di circa 3-4 gradi tra il radiatore e l’ambiente circostante per far partire il conteggio degli scatti e il problema si presenterebbe proprio con la stagione calda, quando questo divario si verifica più facilmente.

 Dunque, cosa fare per i consumi estivi conteggiati? Il presidente di Cna consiglia agli utenti di rivolgersi all’amministratore o alla ditta responsabile dei termoimpianti, contestando la non regolarità della ripartizione delle spese (con conseguente richiesta di rimborso della cifra pagata in più).

 Ricordiamo che le famiglie non in regola con l’installazione dei dispositivi sono soggette, in caso di controllo, a una multa compresa tra i 500 e i 2.500 euro – un argomento di cui abbiamo parlato nella news "Termovalvole, nuova proroga per i condomini non a norma?".

 La spesa sostenuta dall’utente per acquistare le apparecchiature può essere in parte ammortizzata dal bonus fiscale del 65%, una detrazione valida per coloro che hanno montato valvole e contabilizzatori contemporaneamente alla sostituzione della vecchia caldaia. La percentuale scende al 50% se l’intervento si riduce ai soli dispositivi da applicare in ogni immobile.

 Il montaggio dei congegni è stato previsto dal decreto di recepimento della direttiva 2012/27 dell’Unione Europea sull’efficienza energetica. La disposizione ha l’obiettivo principale di rispettare il cosiddetto Protocollo 20-20-20 che prevede per il 2020 la diminuzione del 20% delle emissioni di Co2, incrementando della stessa percentuale le fonti rinnovabili di energia. Il nuovo sistema in vigore ha stravolto la ripartizione delle spese condominiali, visto che i costi di riscaldamento vanno suddivisi tra le unità immobiliari in proporzione alle letture dei contatori di calore, mentre solo una minima parte della spesa viene attribuita secondo i millesimi.

Per tenere sotto controllo la spesa della bolletta del gas basta scegliere una delle tariffe confrontate su Segugio.it, il comparatore che permette di individuare le migliori soluzioni offerte dai gestori operanti sul territorio nazionale. Simulando all’11 di dicembre la richiesta di un residente della città di Firenze – consumo annuo di 1.600 Sm3, modalità di pagamento RID, invio bolletta elettronico – risulta quale soluzione consigliata quella di wekiwi, che propone un costo annuo di 1.053,21 euro e un vantaggio rispetto al servizio di maggior tutela di ben 202,74 euro. wekiwi adotta il servizio di Carica Mensile, ovvero un ammontare scelto dal soggetto al momento della sottoscrizione del contratto sulla base dell’importo medio delle fatture precedenti. La Carica viene fatturata anticipatamente e permette al cliente di usufruire anche di uno sconto, in quanto facilita il processo di fatturazione e gestione incassi del gestore. Un ulteriore bonus (0,10 euro per ogni metro cubo di gas consumato) viene riconosciuto a coloro che non usano il call center ma svolgono le loro pratiche utilizzando l’area riservata di wekiwi.

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Parole chiave

risparmio energetico riscaldamento termovalvole gas bolletta gas

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