Consumi rilevati e consumi stimati nella bolletta della luce
Il consumo fatturato in bolletta, ossia la quantità di energia elettrica che stiamo effettivamente pagando, dovrebbe corrispondere alla quantità di risorse realmente prelevata dalla rete di distribuzione ed utilizzata dalla nostra abitazione.
In realtà ciò non è strettamente vero poiché non sempre l’informazione aggiornata sulla corrente che abbiamo consumato è disponibile al momento dell’emissione della bolletta della luce. Per questo motivo è importante fare una distinzione tra consumo rilevato e consumo stimato e capire a quale dei due tipi si riferisce la bolletta che abbiamo di fronte.
Consumi stimati
Nel caso in cui la società fornitrice non conosca la quantità di energia esatta consumata dall’abitazione troveremo la dicitura “Consumo stimato” vicino al campo che riporta l’energia in kWh che ci viene addebitata. Ciò significa che quella cifra non corrisponde ad una misura della corrente che abbiamo consumato, ma si tratta di una stima, una previsione basata principalmente sui dati di energia realmente utilizzata nello stesso periodo in anni precedenti. Se siamo nuovi clienti e non è presente nessun dato storico il valore è calcolato basandosi su ciò che abbiamo dichiarato in fase di stipula del contratto di fornitura, come il tipo di contratto, il numero di componenti del nucleo abitativo o la quantità e il tipo di apparecchiature utilizzate.
Consumi rilevati
Se invece la lettura del contatore è stata trasmessa all’azienda fornitrice per tempo allora nella bolletta potremo trovare la dicitura “Consumo rilevato”. Esso si ottiene facilmente sottraendo alla cifra letta sul contatore quella relativa alla lettura precedente. Il risultato è l’esatta quantità di corrente che è stata consumata dall’abitazione nel periodo trascorso tra le due letture, espressa in kWh. In questo caso quindi stiamo pagando la quantità di energia elettrica realmente consumata.
La distinzione tra Consumo rilevato e Consumo stimato assume particolare importanza quando, generalmente una volta all’anno, viene effettuato il conguaglio.
Questo è il momento in cui, a seguito di una lettura del contatore, si procede al confronto tra il dato reale di consumo e quello eventualmente stimato per i mesi precedenti. Per quanto accurata possa essere, infatti, la stima non rappresenterà mai il valore corretto di consumo, così possono presentarsi due casi:
- Il consumo reale è maggiore di quello previsto: in questo caso verrà addebitata in bolletta una cifra supplementare, corrispondente all’energia che non ci è stata fatturata in precedenza.
- Il consumo reale è minore di quello previsto: in questo caso ci verrà dedotta dalla bolletta una cifra proporzionale all’eccesso di corrente che ci è stata precedentemente addebitata.
In ogni caso, a seguito del conguaglio saremo certi di aver pagato il corrispettivo esatto previsto dal nostro contratto per la corrente effettivamente utilizzata. Tuttavia, onde evitare spiacevoli inconvenienti come dover pagare cifre troppo elevate o troppo basse (che possono poi risultare in un conguaglio molto salato), è bene accertarsi che le letture del contatore siano eseguite con regolarità.
La legge stabilisce che le società fornitrici di energia elettrica debbano provvedere alla lettura del misuratore almeno una volta all’anno. Inoltre, la Delibera 292/2006 ha stabilito la sostituzione e l’installazione presso l’utenza finale di contatori in grado di leggere a distanza il consumo di energia per garantire ai clienti il pagamento del solo consumo effettivo. In questo modo è possibile controllare i consumi reali e conoscere in ogni momento la potenza assorbita. Il Decreto stabilisce anche che il contatore elettronico attivato deve rilevare i consumi con una frequenza minima di una volta al mese.
Tuttavia queste normative sono recepite lentamente a causa della necessità di sostituire tutti i contatori collegati alla rete elettrica, compito difficile ed oneroso. In ogni caso è buona norma controllare che le letture siano eseguite anche in presenza di un nuovo impianto e provvedere a comunicare valori aggiornati al proprio fornitore nel caso in cui ci si accorga che sia passato molto tempo dall’ultima rilevazione, operazione nota come autolettura.
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