La rete mobile disponibile e la tecnologia 5G
Le tecnologie di comunicazione wireless sono differenti, vanno dal 2G, 3G, 4G, LTE, fino ad arrivare al 5G. Come funzionano e perchè è importante saperlo per la propria rete mobile? Questa guida cercherà di fare un po' di chiarezza.

In fondo quando si attiva una nuova offerta mobile o si acquista un nuovo smartphone, è bene avere consapevolezza di queste terminologie per comprendere qual è il servizio che si sta effettivamente pagando o quale connessione mobile è supportata dal proprio cellulare.
In questa guida ti spieghiamo in maniera chiara e semplice quali sono le principali reti mobile disponibili e come funziona la tecnologia 5G. Ricorda che così come succede per la connessione fibra o ADSL, anche le reti mobile sono asimmetriche e ció significa che la velocità di upload e di download non sono mai uguali.
Differenze tra 2G, 3G, 4G/LTE
Ovviamente la numerazione sta a indicare che il 4G è una tecnologia di connessione più avanzata rispetto al 2G o al 3G. Quando sullo smartphone appare l’icona 3G o 4G puoi stare tranquillo perché significa che puoi contare su una connessione a internet performante e utilizzare senza intoppi le applicazioni che desideri e navigare velocemente in rete. Viceversa quando leggi la lettera E o addirittura 2G significa che la connessione sarà molto lenta e non potrai usufruire di contenuti e servizi che necessitano di una connettività in banca larga come videochiamate, scaricare dati o foto.
La lettera E sta per EDGE (acronimo di Enhanced Data rates for GSM Evolution). Introdotto nell’ormai lontano 2003, questo standard si appoggia sulla rete GSM e indica un’evoluzione dello standard precedente (GPRS). Lo standard EDGE è di fatto considerato una sorta di passaggio intermedio che porta alla realizzazione della rete 3G. I termini 2G, 3G e 4G corrispondono rispettivamente a 2nd Generation, 3rd Generation e 4th Generation:
- La tecnologia 2G consente una velocità di navigazione compresa tra i 20 e i 40 kpbs sufficiente per visitare i primi siti web in versione mobile o inviare gli (ormai completamente spariti) MMS per l’invio di fotografie e immagini. Introdotta nel 1991, quindi ancor prima dello standard EDGE, questo tipo di tecnologia segna il passaggio dai segnali radio analogici a quelli digitali e, ampliando così il suo spettro d’azione, ha consentito una maggiore penetrazione dei telefoni cellulari sul mercato;
- La tecnologia 3G, indicata anche con il simbolo U da UMTS (Universal Mobile Telecommunications System), è in grado di raggiungere potenzialmente una velocità di connessione compresa tra gli 1 e i 50 Megabit per secondo (Mbps). Questo tipo di connessione permette di navigare in rete e anche di guardare video sempre che il segnale sia abbastanza forte;
- La tecnologia 4G, che identifica la tecnologia LTE (Long Term Evolution), è progettata per raggiungere una velocità massima di 300 Mbps. Anche se nel concreto difficilmente supera i 20Mbps in download e i 4Mbps in upload. La tecnologia 4G rende possibile utilizzare il proprio smartphone per guardare video o serie TV in streaming o videochiamare.
Nella pratica la differenza tra il 3G e il 4G si può facilmente notare e apprezzare durante la visione di contenuti in streaming: una rete di quarta generazione subirá molte meno interruzioni rispetto a una rete di terza generazione. Ma attenzione perché senza una copertura 4G poco importerà conoscere la velocità di download e upload: per questo, di norma, tutti i dispositivi che sopportano questa tecnologia di connessione potranno anche connettersi a una rete 3G in assenza di una rete più performante. Ricorda però che se desideri connetterti a una rete con tecnologia di quarta generazione, non soltanto dovrai possedere uno smartphone 4G, ma anche una tariffa per il 4G.
I contenuti disponibili oggi in rete sono generalmente in alta definizione e multimediali e avendo un peso maggiore necessitano di maggior tempo per caricarsi e scaricarsi. Motivo per cui, l’obiettivo delle nuove tecnologie di connessione wireless puntano ad aumentare la velocità per ridurre i tempi di attesa.
Questo ci porta al 5G e cioè alla quinta generazione della tecnologia cellulare, creato non solo per incrementare la velocità di connessione a internet, ma anche ridurre la latenza e migliorare la flessibilità dei servizi wireless.
Cos’è esattamente il 5G?
La tecnologia 5G raggiunge teoricamente una velocità di picco di 20 Gbps, mentre la velocità di picco del 4G è di solo 1 Gbps. Questo si traduce in un minor tempo di attesa per il download e l’upload dei file: solo per fare un esempio, alla velocità del 5G, in futuro, si potrà scaricare un film in pochi secondi.
Come dicevamo, altro punto rilevante risiede nella latenza e cioè nei tempi di risposta dei dispositivi connessi alla rete. Si calcola che questa potrà ridursi a 5 millisecondi, un tempo praticamente impercettibile. Inoltre, sempre grazie alla tecnologia 5G, sarà possibile aumentare potenzialmente il numero di dispositivi connessi alla rete: macchine, robots industriali, apparecchi per la mobilità urbana e qualsiasi dispositivo elettronico domestico (dalla sveglia alla lavatrice, dal frigorifero all’aspirapolvere) potranno connettersi tra loro e condividere informazioni in tempo reale.
In effetti più che migliorare la velocità di connessione, l’obiettivo del 5G è lo sviluppo dell’IoT (Internet of Things) e cioè di un sistema di rete in grado di sopportare migliaia e migliaia di dispositivi connessi, bilanciando correttamente velocità, tempo di latenza e costi. A livello tecnico il 5G introduce dei cambiamenti all’interno delle architetture di rete, le cui funzionalità di network verranno gestite dal software piuttosto che dall’hardware rendendole così molto più agili e flessibili.
Il 5G è dannoso?
Non c’è nessuna prova a conferma di questa teoria, ma nonostante ciò sono circolate teorie pseudoscientifiche - per non dire false - intorno a questo tema. Le tecnologie wireless in uso preesistenti utilizzano onde radio per la trasmissione delle informazioni e di fatto siamo già circondati da campi elettromagnetici provenienti dalle fonti più disparate. Dunque si potrebbero formulare delle ipotesi in base alle tecnologie di trasmissione già in uso, come il 3G o il 4G. Ma non sarebbe un paragone equo, perché se è vero che il 5G necessita di frequenze più elevate rispetto alle tecnologie di trasmissione precedenti, va ricordato che la rete di antenne 5G utilizza segnali dotati di una potenza più bassa rispetto alle tecnologie di connessione preesistenti.
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